Stampante Brother DCP-J140W su Ubuntu Linux

Di recente la mia multifunzione HP si è rotta, ed ho dovuto procurarmi un’altra stampante con scanner integrato. Ho sempre apprezzato HP per il fatto che sviluppa driver ufficiali open source per Linux, rendendo l’utilizzo dei suoi prodotti veramente semplice (tralasciando la stampa su CD e cose del genere). Tuttavia, sappiamo bene che le cartucce di inchiostro HP hanno prezzi da usura e gli ultimi modelli implementano misure sempre più stringenti per contrastare le cartucce non ufficiali o ricaricate. No comment poi sul fatto che per cambiare un colore bisogna gettare tutta la cartuccia tricromatica.

Per questo motivo, ho ritenuto molto intelligente l’osservazione del negoziante che mi ha proposto di acquistare una multifunzione Brother: le cartucce costano poco e l’hardware funziona bene. Prima ho voluto informarmi, e dopo aver verificato che la stampante e lo scanner funzionano con Linux senza problemi anche in modalità wireless, ho optato per la Brother DCP-J140W.

La stampante in questione, qui mostrata con l'alloggiamento delle quattro cartucce aperto
La stampante in questione, qui mostrata con l’alloggiamento delle quattro cartucce aperto

Le caratteristiche che io ritengo più interessanti sono alcune tra quelle riassunte nel sito Brother statunitense:

  • Built-in Wireless Network Capabilities. Convenient wireless (802.11 b/g/n) network interface.
  • Professional Printing Resolutions. Vivid, borderless photo printing up to 6000 x 1200.
  • 4-Cartridge Ink System. Only replace the cartridge that needs to be replaced.
  • N-in-1 Printing and Copying. Helps save money by allowing you to print or copy multiple pages on one page.
  • Flatbed Copying and Scanning. Flatbed copier makes it convenient to copy bound, thick or odd sized documents.

A dire la verità, l’unico difetto è che i driver sono proprietari, perciò Ubuntu non li include e richiedono di essere installati manualmente. Di seguito vi spiegherò come fare per installare la stampante con una configurazione wireless, cioè connessa ad un router e accessibile da qualsiasi computer nella vostra rete domestica. È la configurazione più semplice da realizzare e anche più comoda da usare.

Collegamento wifi della stampante

Per prima cosa procuratevi dal Solutions Center della Brother la manualistica in italiano. In particolare usate la Guida di installazione rapida che vi spiegherà come collegare alla corrente il dispositivo, installare le cartucce e fare un test di stampa. Seguite i passi da 1 a 7, nelle prime sei pagine. La prima accensione della stampante è un processo leggermente lungo, in quanto effettua una pulizia approfondita, e richiede un paio di fogli di carta almeno.

A questo punto, potete iniziare la configurazione del wifi, tralasciando il “finto menefreghismo” di Brother che al passo 8 vi minaccia con affermazioni del tipo:

Queste istruzioni di installazione sono valide per Windows® XP Home/XP Professional x64 Edition, Windows Vista®, Windows® 7 e Mac OS X (versioni 10.5.8, 10.6.x e 10.7.x).

In realtà per attivare il collegamento wireless non dovrete neppure usare il vostro computer, e Brother stessa fornisce i driver anche per Linux. Per questo motivo, dirigetevi senza timore al passo 9 che si trova a pagina 13. Al passo 10, seguite l’opzione BConfigurazione manuale dal pannello di controllo — e assicuratevi di avere annotato il nome della vostra rete wireless e la relativa password. Saltate a pagina 19 e seguite quello che dice.

Quando siete arrivati alla dicitura «L’impostazione senza fili è completa» avete quasi terminato, l’ultima cosa da fare è segnarvi l’indirizzo IP assegnato alla stampante, perché vi servirà per lo scanner. Per farlo, premete Menu sulla stampante, poi scegliete 3. Rete » 1. TCP/IP » 2. Indirizzo IP. Verrà visualizzato qualcosa di simile a 192.168.001.181. Scrivetevelo elidendo gli zeri iniziali dei quattro numeri, per esempio il mio indirizzo diventa 192.168.1.181.

Installazione dei driver per la stampa e la scansione

Ora la stampante è attiva e pronta ad essere adoperata da qualsiasi computer collegato alla LAN. Bisogna però installare i driver sul computer per attivare la stampa e la scansione. Questa parte (per Linux) non è inclusa nel manuale di cui sopra, tuttavia il sito Brother ha una sezione apposita per i driver del pinguino, con pacchetti DEB e RPM.

Procuratevi i due pacchetti DEB presenti nella tabella dedicata alla DCP-J140W e salvateli e se usate Ubuntu a 64bit leggete i prerequisiti indicati qui. A questo punto dovreste essere in grado di installarli semplicemente facendoci doppio clic sopra, oppure da terminale con:

sudo dpkg -i dcp*.deb

Ora aprite l’interfaccia web di CUPS all’indirizzo http://localhost:631/printers e cliccate sulla stampante DCPJ140W. Poi cliccate sul menu a tendina Administration » Modify Printer. Se vi viene richiesto fate il login con i vostri username e password di Ubuntu. Dovreste impostare la stampante Brother che si trova alla voce Discovered Network Printers (potrebbe risultare duplicata) e poi premere su Continue.

Vi verrà presentata un’altra schermata dove potete cambiare alcuni parametri, se volete, e infine potete confermare. Quando vi chiede che driver utilizzare, lasciate la scelta impostata. Alla fine l’importante è che la stampante risulti come stampante di rete, con una posizione “simile” a dnssd://Brother%20DCP-J140W._pdl-datastream._tcp.local/.

Per quanto riguarda lo scanner, vi basta installare il pacchetto DEB di brscan4, stando attenti a scegliere quello giusto per il vostro sistema (32bit o 64bit). L’altro programma serve per scansionare automaticamente premendo il pulsante e salvare l’immagine su uno dei PC, ma non l’ho installato perché non mi serve e non fa parte del driver in sé.

Una volta che avrete installato il pacchetto di brscan4, usate il terminale per aggiungere il vostro scanner, avendo cura di usare l’indirizzo IP che avete precedentemente annotato, per esempio così:

brsaneconfig4 -a name=DCP-J140W model=DCP-J140W ip=192.168.1.181

A questo punto aprite un qualsiasi programma per scansionare e fate una prova.

Note finali

La procedura per i driver la potete ovviamente ripetere per i vari computer che avete. Sicuramente ci si mette meno tempo a farla che non a spiegarla e in pochi minuti tutto è funzionante. Anche se la stampa borderless a me non viene esattamente senza bordi (solitamente rimane un bordo di 1mm su qualche lato) devo dire che questa stampante è molto soddisfacente.

Considerando poi che online si trovano anche 10 cartucce a poco più di 10 euro, direi che il gioco vale la candela. Inoltre, esiste un trucco per allungare la vita delle cartucce!

Buona stampa!

Importanti aggiornamenti per la visione e il download dei video da Rai.tv

Mi sono già lamentato numerose volte di quanto il sito Rai.tv sia un disastro di incoerenze multiple, in cui più o meno ogni video viene inserito con metodi leggermente diversi e trovare i link per scaricarli è un procedimento abbastanza arzigogolato. Due esempi di “inutile complicazione” che il mio script non riusciva a gestire sono i seguenti, dovuti al fatto che il sito Rai “dichiara” il tipo di video nella pagina, in modo totalmente a caso, a volte.

  • I video di «Chi l’ha visto», tipo questo — nel codice manca il riferimento al video in formato MP4, ma viene indicato doppiamente lo stesso URL al video, inclusa la variabile videourl_wmv, ed estensioneVideo e MediaItem.type sono impostate ad indicare il formato WMV… peccato che il video sia un file MP4
  • Questa puntata de «I migliori Anni» — è letteramente la fiera dell’incoerenza: MediaItem.type fa riferimento al formato WMV, estensioneVideo indica CSM ma il file è di tipo MP4

Ora, a parte il fatto che anche un ragazzino di 13 anni saprebbe sviluppare il sito in modo più coerente e sensato, capite bene che questa tragedia di informazioni contraddittorie creava serie difficoltà al mio script che cercava di capire che tipo di video c’era sotto e come gestirlo.

Oggi ho rianalizzato la questione e ho inserito ulteriori controlli per aggirare questi problemi. In particolare, se il sito fornisce un esplicito URL al file MP4 posso andare tranquillo, altrimenti in caso di “sospetto WMV” lo script prima controlla che questo sia coerente con il Content-type, dopodiché se è affermativo si occupa di verificare se è un vero file o uno stream MMS. Il controllo di coerenza dovrebbe impedire di cadere nella trappola delle false informazioni, e da quanto ho potuto testare è del tutto robusto.

Già che c’ero, ho aggiornato lo script per gestire altri casi di video (ormai alla Rai non sanno più cosa inventarsi), come ad esempio questa puntata del «Maurizio Costanzo Talk». Ho trovato questo video guardando gli esempi dal piccolo web-service di Paolo Pancaldi, che fa più o meno le stesse cose del mio script (tranne Rai Replay e la riproduzione con player nativo) ma in “stile lato server”, perciò un grazie a Paolo per avermelo fatto scoprire.

Se avete già lo script e volete aggiornare manualmente oppure se volete installarlo da zero, trovate tutti i dettagli nel mio post apposito.

Scaricare i video del portale RSI.ch

Dopo il successone degli script per guardare e scaricare i video sui siti di Rai.tv, Video Mediaset e La7.tv, spesso ricevo richieste su come salvare video da vari altri siti web. Un lettore mi ha domandato se fosse possibile avere uno script per i video on demand di RSI, la rete della Svizzera Italiana.

Ho anche altre richieste in sospeso (per siti estremamente ostici peraltro) ma in questo caso è stato abbastanza semplice. Ci ho messo poco dato che il sito ha una struttura semplice e regolare.

Il sito usa Flash e contiene principalmente flussi M3U8, ma è possibile estrarre anche i link diretti ai video in formato MP4. Nel dubbio, per accontentare tutti lo script include tutte le qualità fornite dal sito RSI. Come potete vedere nella figura, è tutto indicato subito sotto al video.

Esempio dello script in azione

Come sempre, è uno user script per Greasemonkey (versione 3) ma è supportato anche da altre estensioni. In base al vostro browser, potete installare:

Dovrebbe supportare tutti i video presenti nelle varie sezioni del sito, incluso Play RSI.

Scaricare i file è estremamente semplice: basta fare click destro sopra al link desiderato e fare “Salva con nome” o dicitura simile (cambia a seconda del browser). Per i video lunghi conviene comunque usare un download manager (come Axel o uGet).

Per la pagina di download dello script cliccate qui sotto.

RSI direct link

Ancora una volta, buona visione!


Aggiornamento di settembre 2020: personalmente ho interrotto lo sviluppo dello script, in quanto non ne faccio più uso. Nonostante ciò, ogni tanto ricevo aggiornamenti da parte di chi generosamente decide di dedicarci del tempo. In particolare ringrazio Greendragon per i recenti contributi. 🙂 Vedete nei commenti per maggiori informazioni.

Installare Autopano per ridare funzionalità a Hugin su Ubuntu 13.04

Se utilizzate Hugin — il famoso software per la creazione di immagini panoramiche — su Ubuntu probabilmente ve ne sarete già accorti. Dalla versione 13.04 è stato deciso di rimuovere autopano-sift dai repository, vale a dire il tool usato da Hugin per calcolare i descrittori SIFT e quindi trovare automaticamente dei punti di corrispondenza tra le immagini da unire.

Punti di controllo trovati automaticamente visualizzati in Hugin
Punti di controllo trovati automaticamente visualizzati in Hugin

Questo deriva dall’apertura del bug #1082572, dove si chiede di rimuovere il pacchetto in quanto il progetto risulta abbandonato e usa Mono. Non solo, la richiesta di includere autopano-sift-c (lo stesso programma scritto in C) è stata rifiutata in un altro bug (#323836) con motivazioni abbastanza simili. Per questo motivo ora nei repository manca un componente, seppure questo fosse perfettamente funzionante.

Da ciò ne deriva che sì, Hugin è utilizzabile, con il piccolo dettaglio però che le immagini le dovrete unire totalmente a mano, perché il programma non creerà per voi dei punti di controllo. È vero che i punti di controllo manuali di solito sono migliori, tuttavia nella maggior parte dei casi iniziare con SIFT permette di avere già un’ottima base che poi si può affinare e correggere in poco tempo.

Inoltre è totalmente falso che Hugin è in grado di trovare dei punti di controllo accettabili di suo. Semplicemente la funzionalità interna restituisce pochissimi punti anche in casi facili, di fatto come non averne. Fortunatamente si può recuperare una versione funzionante di autopano-sift-c da questo vecchio PPA e installarla, perché le sue dipendenze sono pressoché nulle.

Potete farlo salvando il pacchetto DEB per la vostra architettura (32 o 64 bit) che trovate in fondo a questa pagina e facendoci doppio click. Vi comparirà la consueta finestra di installazione del pacchetto e vi basterà dare conferma. Infine aprite Hugin e andate nel menu alla voce File » Preferenze » Ricerca dei punti di controllo, impostando Autopano-SIFT-C come predefinito. A questo punto il gioco è fatto e Hugin ritorna ad essere utile come lo era prima!

Impostare le scorciatoie da tastiera per controllare Spotify su Linux

Spotify è un software proprietario e sotto Linux tecnicamente è ancora in fase beta, tuttavia bisogna dire che gli sviluppatori supportano in modo più che apprezzabile anche la piattaforma pinguina che tanto amiamo. L’ho scoperto solo di recente, eppure pare che già dal 2010 il client Linux di Spotify supporti le comunicazioni D-Bus, questo significa tra le altre cose che è possibile inviare dei comandi al programma usando il terminale oppure con la tastiera, come vi spiego di seguito.

Ho attinto le informazioni da un articolo di Fran Diéguez e ve lo consiglio se siete interessati ad avere maggiori dettagli tecnici. Per quanto mi riguarda, mi limiterò a descrivervi come controllare la riproduzione delle canzoni, in particolare i comandi Play/Pausa, Precedente e Successivo. Il principio ovviamente si può estendere con le altre funzionalità descritte nel post suindicato.

Ho deciso di usare questa possibilità in quanto trovo che sia estremamente comodo poter controllare la riproduzione rapidamente senza dover aprire l’applicazione o andare a cliccare sul menu nel vassoio di sistema. Nel mio caso, non avendo tasti multimediali specifici, ho dovuto “inventare” delle scorciatoie, in particolare con i seguenti criteri:

  • facili da ricordare
  • pratiche e “vicine” sulla tastiera
  • non influenti sul normale utilizzo di altri programmi

Per i motivi di cui sopra, ho deciso di adoperare le seguenti:

  • Ctrl+Alt+Spazio (Play/Pausa) — spazio è il tasto comunemente usato per questo proposito dai player audio/video
  • Ctrl+Alt+N (Successivo) — N è la prima lettera di «next» ed è vicina allo spazio
  • Ctrl+Alt+B (Precedente) — B è a sinistra di N, per cui è perfetta

Ovviamente voi fate come volete, questi sono solo dei suggerimenti. Veniamo alla pratica, dobbiamo infatti associare dei comandi alle scorciatoie. Questo si può fare dal menu delle preferenze di sistema, che per esempio su Ubuntu è alla voce Tastiera » Scorciatoie » Scorciatoie personalizzate. Nella figura potete vedere come richieda un nome e un comando, il primo lo potete scegliere liberamente.

Aggiunta di una scorciatoia personalizzata
Aggiunta di una scorciatoia personalizzata

I comandi che vi servono sono rispettivamente:

  • Play/Pausa:
    dbus-send --print-reply --dest=org.mpris.MediaPlayer2.spotify /org/mpris/MediaPlayer2 org.mpris.MediaPlayer2.Player.PlayPause
  • Successivo:
    dbus-send --print-reply --dest=org.mpris.MediaPlayer2.spotify /org/mpris/MediaPlayer2 org.mpris.MediaPlayer2.Player.Next
  • Precedente:
    dbus-send --print-reply --dest=org.mpris.MediaPlayer2.spotify /org/mpris/MediaPlayer2 org.mpris.MediaPlayer2.Player.Previous

Queste scorciatoie da tastiera dovrebbero diventare attive subito, una volta salvate. Buon ascolto!

Freeze con Ubuntu 13.04 su Samsung Serie 5 — la colpa può essere del driver Intel

Il mio portatile attualmente è un Samsung Serie 5, in particolare il mio modello ha codice NP530U3B-A01IT. Questo computer è equipaggiato con una scheda video Intel HD Graphics 3000 e l’accelerazione hardware funziona di default con Ubuntu e i driver open source, anche perché i driver ufficiali Intel sono software libero.

Ho iniziato con Ubuntu 12.04 e poi ho via via aggiornato fino ad arrivare a questi ultimi mesi, in cui avevo effettuato l’upgrade a Ubuntu 13.04 quando quest’ultima era ancora in beta. Da quel momento, mi era capitato di riscontrare ogni tanto dei veri e propri congelamenti (freeze) dell’interfaccia, risolvibili spostandomi in una TTY e poi di nuovo al desktop (Cltr+Alt+F1 seguito da Ctrl+Alt+F7 per capirci).

In un primo momento non ci avevo prestato troppa attenzione, in quanto usavo un sistema in beta, e inoltre spesso succedeva quando Spotify era aperto, e anche Spotify è attualmente un software in fase di sviluppo e non è garantito che sia stabile. Tuttavia ora che Ubuntu 13.04 è uscita da un po’ ho voluto provare a vedere se si poteva fare qualcosa per migliorare la situazione. Ho aggiornato i driver ufficiali e ho cambiato la configurazione di X11 ed ora i freeze succedono brevissimamente solo in caso di carico pesante della CPU (per esempio quando uso VirtualBox dedicando molte risorse alla macchina virtuale) ma questo è comprensibile.

Aggiornamento del driver Intel

Intel mette a disposizione un updater ufficiale che di recente è stato reso disponibile anche per Ubuntu 13.04. Vi basta recarvi alla pagina di download e selezionare il pacchetto per Ubuntu, stando attenti a scegliere quello dell’architettura giusta (32bit o 64bit). Salvatelo e fateci doppio click, vi apparirà la finestra per installarlo.

Vi consiglio anche di sistemare la chiave di autenticazione del pacchetto, per evitare successivi problemi:

sudo apt-key adv --keyserver keyserver.ubuntu.com --recv-keys 8D8847D52F4AAA66

Una volta che avete il programma, avviatelo e comparirà una schermata simile a questa:

Strumento di aggiornamento per i driver Intel
Strumento di aggiornamento per i driver Intel

La procedura guidata è molto semplice. Al termine, il pacchetto del nuovo driver sarà installato e vi mancherà solo la configurazione finale di X11.

Configurazione di X11

Il driver Intel così installato sarà stabile e testato. Tuttavia, lo spunto per un’ulteriore personalizzazione mi è venuto dal PPA delle versioni instabili dei driver per Ubuntu, in particolare nella parte che dice:

June 29th, 2012: SNA is now on by default on intel. If you have problems (such as screen corruption, parts of the screen not updating, or crashes with intel_drv.so in the Xorg.0.log backtrace), save this as /etc/X11/xorg.conf

Per questo motivo, aprite il file di configurazione di X11 come amministratore, usando il comando:

sudo xdg-open /etc/X11/xorg.conf

Se non avete fatto altre configurazioni in precedenza, dovrebbe essere completamente vuoto. Copiateci dentro il seguente codice e salvate:

Section "Device"
    Identifier "intel"
    Driver "intel"
    Option "AccelMethod" "uxa"
EndSection

A questo punto riavviate il computer per applicare i cambiamenti.

Conclusione

Nel mio caso la procedura che vi ho spiegato ha contribuito molto a rendere stabile la parte grafica del mio sistema, che ora non ha più blocchi immotivati. Per completezza, vi ricordo anche i parametri del kernel che utilizzo all’avvio del sistema (dentro alla configurazione di GRUB):

pcie_aspm=force i915.i915_enable_rc6=1 i915.semaphores=1

Aggiornate Chromium/Chrome ed Evernote tornerà a funzionare

Qualche settimana fa ho aggiornato Google Chrome alla versione 27 beta. Prima di fare ciò usavo la 26 e l’interfaccia web di Evernote stava diventando semplicemente seccante, quando il 90% delle volte visualizzava la schermata di crash del browser.

Schermata di crash di Chrome -- immagine di repertorio tratta da about:crash
Schermata di crash di Chrome — immagine di repertorio tratta da about:crash

Ora la versione 27 è stata rilasciata come stabile, ed è un motivo in più per aggiornare, anche perché (nel caso di Chrome proprietario) risolve il problema di installazione su Ubuntu 13.04. Con questo rilascio non dovreste più avere crash ed Evernote Web tornerà finalmente ad essere perfettamente funzionante e sfruttabile. 🙂

Quando Google Chrome non vuole fare il login su Google Sync

Da quando sono in Danimarca ho iniziato ad usare primariamente Chromium e più recentemente Google Chrome, più per la praticità del lettore PDF che per altro. Credevo che per “migrare” fosse sufficiente trasferire la cartella delle preferenze che si trova in .config/ e rinominarla da chromium a google-chrome per avere tutto funzionante. Diciamo che non ci sono andato molto distante, l’unico “problemino” è che il browser non ne voleva più sapere di fare il login al mio account Google, impedendomi di sincronizzare tutto.

Nello specifico a volte ricevevo un errore del server, altre volte semplicemente l’immagine del cerchio che gira… continuava a girare per decine di minuti prima di arrendersi. Dopo aver provato alcune soluzioni consigliate senza successo, ho provato a fare a modo mio e mi sono messo a cercare nella cartella del profilo.

Alla fine è venuto fuori che il mio file delle preferenze (che si trova, su Linux, in $HOME/.config/google-chrome/Default/Preferences) conteneva alcune informazioni di login che andavano benissimo a Chromium, ma su cui Chrome storceva il naso. In particolare ho trovato questo pezzo di file dove era menzionato Chromium:

"tokens": {
    "chromiumsync": {
        [...]

E così via. Mi è bastato chiudere Chrome, cancellare il contenuto del campo tokens (prestando attenzione a lasciare le parentesi bilanciate) e lanciare il browser ed ho potuto rieffettuare il login.

Il contenuto dei token da cancellare
Il contenuto dei token da cancellare

Alla fine la risoluzione non ha richiesto troppo sforzo, però secondo me potrebbero prevedere qualche meccanismo di riparazione del login per casi come questi. 🙂 Voi che ne pensate?

Nuova versione dello script per guardare e scaricare da Rai.tv e Rai Replay

Come sapete, da un po’ di tempo sviluppo un comodo script che consente di guardare e scaricare i video on demand dal portale Rai.tv, che include anche Rai Replay. Lo script ha sempre funzionato bene o male con tutti i video, tuttavia in qualche sporadico caso — per via della “variabilità” del layout delle varie pagine Rai — poteva fallire. Oggi ho provveduto ad aggiornare ed estendere il codice dello script per fare alcune migliorie, alcune delle quali importanti. Ecco la lista dei cambiamenti:

  • Migliore supporto ai video in formato MP4 — Prendete ad esempio questo servizio di RaiNews24, che prima non era correttamente riconosciuto.
  • Miglior posizionamento del riquadro verde — Ora il link dovrebbe essere sempre sotto al video anche su pagine dalla struttura “arzigogolata”, come questo video del TG1, fornendo un aspetto più consistente.
  • Supporto a Rai.it — Nel caso in cui i video su Rai.it siano inseriti in modo “tecnologicamente uguale” a Rai.tv (come per esempio le rubriche del TG2) ora il mio script li riconosce e individua il link (cercando per quanto possibile di rimandare l’utente a Rai.tv dove sicuramente funziona).
  • Supporto ai video in Flash sui domini Rai — Avete presente quelle numerose puntate sui sottodomini che finiscono per rai.it, per esempio questo? Ebbene, ora il mio script è in grado di aiutarvi anche per quelli. Non esiste un link diretto ai file, ma sotto al video troverete la linea di comando da dare in pasto a RTMPdump, un programma per salvare flussi con protocollo RTMP. Il file risultante alla fine del processo sarà in MP4.

Per le informazioni su come installare lo script — nonché come usarlo per salvare i video — vi rimando al mio precedente articolo. Per favore pazientate ancora un po’ e datemi tempo per aggiornarlo affinché contenga anche le istruzioni riguardo RTMPdump, che è la principale novità di questa versione 4.0 dello script. 😉 Come sempre, buona visione!

Scaricare i video del portale La7.it

Nel giro di poco tempo i miei script per guardare e scaricare i video sui siti di Rai.tv e Video Mediaset hanno riscosso un grande successo, permettendo anche agli utenti Linux di poter fruire di tali contenuti video. Tuttavia ho ricevuto numerose richieste, sempre più insistenti, su come poter scaricare i video dal sito di La7, vale a dire La7.tv, che poi è diventato La7.it.

Inizialmente non ci ho dato molta priorità, per una serie di motivi: il primo è che quel sito usa Flash Player, quindi i video si possono guardare anche con Linux. Il secondo è che non guardo mai La7 e quindi non avevo molto interesse, e il terzo è la mancanza di tempo. Quando mi sono spostato a Copenhagen, paradossalmente, mi sono messo a riguardare il “problema” per distrarmi un po’ e vedere se ottenevo qualcosa.

È venuto fuori che la faccenda è molto più semplice rispetto ai siti di Rai e Mediaset, perché il sito usa Flash ed è disponibile un semplice video MP4. Non ci sono quindi versioni multiple dei file (ad eccezione di varie risoluzioni), bensì un semplice collegamento ad un video. Come potete vedere nella figura, ho trovato un modo molto semplice ed elegante di visualizzare a video il link diretto del file, così lo potete salvare.

Link al file direttamente sotto al video
Link al file direttamente sotto al video

Come già visto per Rai e Mediaset, anche in questo caso si tratta di uno user script per Greasemonkey (versione 3) ma è supportato anche da altre estensioni. In base al vostro browser, potete installare:

Il file è sempre un MP4, è la risoluzione non è troppo bassa. Cliccando col destro sul link potete salvare il video o copiarlo per poi usare un download manager, come preferite. Il pulsante qui sotto vi porta alla pagina di download dello script.

E con questo dovrei aver fatto contenti tutti. 😉 Buona visione!


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