Freeze con Ubuntu 13.04 su Samsung Serie 5 — la colpa può essere del driver Intel

Il mio portatile attualmente è un Samsung Serie 5, in particolare il mio modello ha codice NP530U3B-A01IT. Questo computer è equipaggiato con una scheda video Intel HD Graphics 3000 e l’accelerazione hardware funziona di default con Ubuntu e i driver open source, anche perché i driver ufficiali Intel sono software libero.

Ho iniziato con Ubuntu 12.04 e poi ho via via aggiornato fino ad arrivare a questi ultimi mesi, in cui avevo effettuato l’upgrade a Ubuntu 13.04 quando quest’ultima era ancora in beta. Da quel momento, mi era capitato di riscontrare ogni tanto dei veri e propri congelamenti (freeze) dell’interfaccia, risolvibili spostandomi in una TTY e poi di nuovo al desktop (Cltr+Alt+F1 seguito da Ctrl+Alt+F7 per capirci).

In un primo momento non ci avevo prestato troppa attenzione, in quanto usavo un sistema in beta, e inoltre spesso succedeva quando Spotify era aperto, e anche Spotify è attualmente un software in fase di sviluppo e non è garantito che sia stabile. Tuttavia ora che Ubuntu 13.04 è uscita da un po’ ho voluto provare a vedere se si poteva fare qualcosa per migliorare la situazione. Ho aggiornato i driver ufficiali e ho cambiato la configurazione di X11 ed ora i freeze succedono brevissimamente solo in caso di carico pesante della CPU (per esempio quando uso VirtualBox dedicando molte risorse alla macchina virtuale) ma questo è comprensibile.

Aggiornamento del driver Intel

Intel mette a disposizione un updater ufficiale che di recente è stato reso disponibile anche per Ubuntu 13.04. Vi basta recarvi alla pagina di download e selezionare il pacchetto per Ubuntu, stando attenti a scegliere quello dell’architettura giusta (32bit o 64bit). Salvatelo e fateci doppio click, vi apparirà la finestra per installarlo.

Vi consiglio anche di sistemare la chiave di autenticazione del pacchetto, per evitare successivi problemi:

sudo apt-key adv --keyserver keyserver.ubuntu.com --recv-keys 8D8847D52F4AAA66

Una volta che avete il programma, avviatelo e comparirà una schermata simile a questa:

Strumento di aggiornamento per i driver Intel
Strumento di aggiornamento per i driver Intel

La procedura guidata è molto semplice. Al termine, il pacchetto del nuovo driver sarà installato e vi mancherà solo la configurazione finale di X11.

Configurazione di X11

Il driver Intel così installato sarà stabile e testato. Tuttavia, lo spunto per un’ulteriore personalizzazione mi è venuto dal PPA delle versioni instabili dei driver per Ubuntu, in particolare nella parte che dice:

June 29th, 2012: SNA is now on by default on intel. If you have problems (such as screen corruption, parts of the screen not updating, or crashes with intel_drv.so in the Xorg.0.log backtrace), save this as /etc/X11/xorg.conf

Per questo motivo, aprite il file di configurazione di X11 come amministratore, usando il comando:

sudo xdg-open /etc/X11/xorg.conf

Se non avete fatto altre configurazioni in precedenza, dovrebbe essere completamente vuoto. Copiateci dentro il seguente codice e salvate:

Section "Device"
    Identifier "intel"
    Driver "intel"
    Option "AccelMethod" "uxa"
EndSection

A questo punto riavviate il computer per applicare i cambiamenti.

Conclusione

Nel mio caso la procedura che vi ho spiegato ha contribuito molto a rendere stabile la parte grafica del mio sistema, che ora non ha più blocchi immotivati. Per completezza, vi ricordo anche i parametri del kernel che utilizzo all’avvio del sistema (dentro alla configurazione di GRUB):

pcie_aspm=force i915.i915_enable_rc6=1 i915.semaphores=1

Aggiornate Chromium/Chrome ed Evernote tornerà a funzionare

Qualche settimana fa ho aggiornato Google Chrome alla versione 27 beta. Prima di fare ciò usavo la 26 e l’interfaccia web di Evernote stava diventando semplicemente seccante, quando il 90% delle volte visualizzava la schermata di crash del browser.

Schermata di crash di Chrome -- immagine di repertorio tratta da about:crash
Schermata di crash di Chrome — immagine di repertorio tratta da about:crash

Ora la versione 27 è stata rilasciata come stabile, ed è un motivo in più per aggiornare, anche perché (nel caso di Chrome proprietario) risolve il problema di installazione su Ubuntu 13.04. Con questo rilascio non dovreste più avere crash ed Evernote Web tornerà finalmente ad essere perfettamente funzionante e sfruttabile. 🙂

Quando Google Chrome non vuole fare il login su Google Sync

Da quando sono in Danimarca ho iniziato ad usare primariamente Chromium e più recentemente Google Chrome, più per la praticità del lettore PDF che per altro. Credevo che per “migrare” fosse sufficiente trasferire la cartella delle preferenze che si trova in .config/ e rinominarla da chromium a google-chrome per avere tutto funzionante. Diciamo che non ci sono andato molto distante, l’unico “problemino” è che il browser non ne voleva più sapere di fare il login al mio account Google, impedendomi di sincronizzare tutto.

Nello specifico a volte ricevevo un errore del server, altre volte semplicemente l’immagine del cerchio che gira… continuava a girare per decine di minuti prima di arrendersi. Dopo aver provato alcune soluzioni consigliate senza successo, ho provato a fare a modo mio e mi sono messo a cercare nella cartella del profilo.

Alla fine è venuto fuori che il mio file delle preferenze (che si trova, su Linux, in $HOME/.config/google-chrome/Default/Preferences) conteneva alcune informazioni di login che andavano benissimo a Chromium, ma su cui Chrome storceva il naso. In particolare ho trovato questo pezzo di file dove era menzionato Chromium:

"tokens": {
    "chromiumsync": {
        [...]

E così via. Mi è bastato chiudere Chrome, cancellare il contenuto del campo tokens (prestando attenzione a lasciare le parentesi bilanciate) e lanciare il browser ed ho potuto rieffettuare il login.

Il contenuto dei token da cancellare
Il contenuto dei token da cancellare

Alla fine la risoluzione non ha richiesto troppo sforzo, però secondo me potrebbero prevedere qualche meccanismo di riparazione del login per casi come questi. 🙂 Voi che ne pensate?

Nuova versione dello script per guardare e scaricare da Rai.tv e Rai Replay

Come sapete, da un po’ di tempo sviluppo un comodo script che consente di guardare e scaricare i video on demand dal portale Rai.tv, che include anche Rai Replay. Lo script ha sempre funzionato bene o male con tutti i video, tuttavia in qualche sporadico caso — per via della “variabilità” del layout delle varie pagine Rai — poteva fallire. Oggi ho provveduto ad aggiornare ed estendere il codice dello script per fare alcune migliorie, alcune delle quali importanti. Ecco la lista dei cambiamenti:

  • Migliore supporto ai video in formato MP4 — Prendete ad esempio questo servizio di RaiNews24, che prima non era correttamente riconosciuto.
  • Miglior posizionamento del riquadro verde — Ora il link dovrebbe essere sempre sotto al video anche su pagine dalla struttura “arzigogolata”, come questo video del TG1, fornendo un aspetto più consistente.
  • Supporto a Rai.it — Nel caso in cui i video su Rai.it siano inseriti in modo “tecnologicamente uguale” a Rai.tv (come per esempio le rubriche del TG2) ora il mio script li riconosce e individua il link (cercando per quanto possibile di rimandare l’utente a Rai.tv dove sicuramente funziona).
  • Supporto ai video in Flash sui domini Rai — Avete presente quelle numerose puntate sui sottodomini che finiscono per rai.it, per esempio questo? Ebbene, ora il mio script è in grado di aiutarvi anche per quelli. Non esiste un link diretto ai file, ma sotto al video troverete la linea di comando da dare in pasto a RTMPdump, un programma per salvare flussi con protocollo RTMP. Il file risultante alla fine del processo sarà in MP4.

Per le informazioni su come installare lo script — nonché come usarlo per salvare i video — vi rimando al mio precedente articolo. Per favore pazientate ancora un po’ e datemi tempo per aggiornarlo affinché contenga anche le istruzioni riguardo RTMPdump, che è la principale novità di questa versione 4.0 dello script. 😉 Come sempre, buona visione!

Scaricare i video del portale La7.it

Nel giro di poco tempo i miei script per guardare e scaricare i video sui siti di Rai.tv e Video Mediaset hanno riscosso un grande successo, permettendo anche agli utenti Linux di poter fruire di tali contenuti video. Tuttavia ho ricevuto numerose richieste, sempre più insistenti, su come poter scaricare i video dal sito di La7, vale a dire La7.tv, che poi è diventato La7.it.

Inizialmente non ci ho dato molta priorità, per una serie di motivi: il primo è che quel sito usa Flash Player, quindi i video si possono guardare anche con Linux. Il secondo è che non guardo mai La7 e quindi non avevo molto interesse, e il terzo è la mancanza di tempo. Quando mi sono spostato a Copenhagen, paradossalmente, mi sono messo a riguardare il “problema” per distrarmi un po’ e vedere se ottenevo qualcosa.

È venuto fuori che la faccenda è molto più semplice rispetto ai siti di Rai e Mediaset, perché il sito usa Flash ed è disponibile un semplice video MP4. Non ci sono quindi versioni multiple dei file (ad eccezione di varie risoluzioni), bensì un semplice collegamento ad un video. Come potete vedere nella figura, ho trovato un modo molto semplice ed elegante di visualizzare a video il link diretto del file, così lo potete salvare.

Link al file direttamente sotto al video
Link al file direttamente sotto al video

Come già visto per Rai e Mediaset, anche in questo caso si tratta di uno user script per Greasemonkey (versione 3) ma è supportato anche da altre estensioni. In base al vostro browser, potete installare:

NB: si ricorda che, a partire dal 2024, per tutti i principali browser (eccetto Firefox) è obbligatorio attivare la modalità sviluppatore, altrimenti gli script non funzionano!

Consultare la pagina informativa di Tampermonkey per maggiori informazioni: https://www.tampermonkey.net/faq.php?locale=it#Q209

Il file è sempre un MP4, è la risoluzione non è troppo bassa. Cliccando col destro sul link potete salvare il video o copiarlo per poi usare un download manager, come preferite. Il pulsante qui sotto vi porta alla pagina di download dello script.

E con questo dovrei aver fatto contenti tutti. 😉 Buona visione!


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Scaricare video in formato Silverlight (Smooth Streaming) con Mac OS X

Prima di passare al tema vero e proprio dell’articolo, permettetemi di fare una dovuta premessa. Anche se il post lo sto scrivendo io, quanto è contenuto non sarebbe stato possibile senza il fondamentale contributo di Fabio Rachello, un amico e compagno di studi che — oltre a essere anche utente Mac — ha avuto la pazienza di sopportarmi per il tempo necessario a costruire e testare la procedura in questione. Grazie Fabio!

Passando allo Smooth Streaming, vi avevo già raccontato come la tecnologia Silverlight si sia diffusa sui siti delle principali TV (Rai e Mediaset) e non solo. Nello stesso post presentavo una spiegazione sull’uso di Wine, un software per Windows e un mio script al fine di poter salvare questi flussi con Linux. Dato che sto lavorando ad un post “più ampio”, con indicazioni generiche su come individuare e salvare i video dalle pagine web, mi sembrava un peccato avere raccolto istruzioni su tutto tranne che sul download di video in Smooth Streaming da Mac.

Per questo motivo, ho deciso di fare un piccolo off-topic e dedicare questo articolo a chi vorrebbe salvare video Smooth Streaming su Mac, in particolare vi fornisco un’ottima soluzione per utilizzare ISMdownloader su Mac OS X. Ciò va a chiudere il cerchio: il programma, pur essendo nato per Windows, lo possiamo adoperare su tutti i principali sistemi operativi. Questo senza dover chiamare in causa software come Jaksta, che oltre ad essere a pagamento, ha un supporto alquanto discutibile a questo tipo di stream.

Installazione e utilizzo

Installare Wine e configurarlo è un po’ meno semplice usando Mac OS X rispetto a Linux, e probabilmente gli utenti Apple sono meno abituati a questo software. Perciò io e Fabio abbiamo predisposto un “mega-pacchetto” che contiene al suo interno Wine, il finto disco C: configurato con l’ambiente .Net e ISMdownloader. A questo si aggiunge il mio piccolo script, che è sostanzialmente identico a quello per Linux e vi consente di usare ISMdownloader in modo “trasparente” e facile.

Per installare il tutto ci sono sostanzialmente tre cose da fare:

  1. Scaricare il file zip da questo indirizzo ed estrarre il file .app contenuto all’interno, mettendolo tassativamente nella cartella del vostro profilo utente (per esempio /Users/nomeutente) oppure una sottocartella.
    Importantissimo: non mettetelo nella cartella Applicazioni del sistema né in cartelle che contengano uno spazio nel nome. Altrimenti non funziona… Poi non dite che non siete stati avvisati. 😉 Il file .app in questione è solo il contenitore di Wine, non cercate di avviarlo cliccandoci sopra perché non succederà nulla.
  2. Salvare lo script, che si trova qui. Si tratta del file smooth.sh, cioè il mio wrapper per usare ISMdownloader. Vi consiglio di salvarlo nella cartella del vostro profilo utente (così è più semplice da richiamare) altrimenti ricordatevi il percorso in cui l’avete salvato.
  3. Dare i permessi di esecuzione, ovvero dire a Mac OS X «questo è un programma, non un file di testo qualunque». Lo potete fare usando il terminale (che per i meno pratici si trova in Applicazioni > Utility > Terminale.app). Ricordatevi che il terminale servirà anche dopo. Il comando da dare è il seguente (aggiustate le istruzioni col percorso corretto al file smooth.sh se l’avete salvato in una cartella diversa da quella che vi ho consigliato io): chmod +x smooth.sh

A questo punto è tutto pronto, vi basta procurarvi il link di un Manifest di un video in formato Smooth Streaming (per esempio scovando quelli di Video Mediaset) e lanciare lo script. Questo troverà automaticamente ISMdownloader.app nella vostra cartella utente e si occuperà di lanciare il programma. L’uso è molto semplice, la struttura del comando è la seguente:

./smooth.sh "http://url/del/manifest" "nome"

Anche per il nome del file vi consiglio di evitare gli spazi. Vi basta aspettare finché non leggete che ha finito, verrà poi aggiunta automaticamente l’estensione MKV (Matroska) ai video e potrete guardarli usando un player come VLC.

Lo script in azione con una clip de "i Cesaroni" da Video Mediaset
Lo script in azione con una clip de “i Cesaroni” da Video Mediaset

Ultime precisazioni

Ovviamente valgono le stesse limitazioni dette per quanto riguarda Linux. Il download non si può mettere in pausa e in qualche video ci sono piccole macchioline nere che compaiono ogni tanto, ma tutto sommato si vede bene nel complesso. A questo va aggiunto che il file dell’applicazione è un po’ “pesantino” ma tutto sommato non dovrebbe stupire, perché contiene tutto Wine e il software già configurato, che altrimenti avreste dovuto installare a parte.

Resta il fatto che in rete non si trova nessun’altra informazione sull’uso di ISMdownloader su Mac OS X e se non altro ora il download dei filmati in alta qualità da Video Mediaset (e non solo) non è più un sogno. Presto pubblicherò anche la guida “generica” per scovare gli URL dei video online e scaricarli, portate ancora un pochino di pazienza. 🙂

Guardare e scaricare video da Hulu o da BBC iPlayer anche dall’Italia

Aggiornamento 20/02/2015: le seguenti istruzioni scritte nel 2012 funzionavano anche per BBC iPlayer, cioè il sito principale di video on-demand della più importante emittente britannica. Col passare del tempo quanto scritto qui non è più valido, ma potete leggere il mio nuovo articolo su come scaricare i video da BBC iPlayer. Per quanto riguarda Hulu, al momento sembra che non ci siano aggiornamenti.

Hulu è un sito web molto famoso negli USA con il quale si possono vedere numerosi video di film e serie televisive di network come NBC, Fox e altri. Se volete alcuni esempi: The Simpsons, Law & order, Grey’s Anatomy, Fringe, Bones, ovviamente tutti in inglese e quasi tutti gratuitamente.

Il sito effettua delle restrizioni sugli accessi, ma di recente si è diffuso un metodo pratico per evitare questo tipo di problema. Inoltre oggi ho personalmente sperimentato come usare la stessa soluzione, originariamente pensata per un browser, anche per il download dei video.

Innanzitutto vediamo come vedere i video di Hulu senza essere negli Stati Uniti. Avrete bisogno di Firefox oppure Chrome e vi basterà installare l’estensione Media Hint. Si tratta di un piccolo componente aggiuntivo che usa un proxy per “illudere” Hulu (e alcuni altri siti, come Pandora) che ci troviamo negli USA, anche se non è vero.

Una piccola nota: dato che questa estensione crea alcuni problemi con Firefox Sync, vi consiglio di attivarla e disattivarla a seconda delle necessità, considerando anche il fatto che non occorre neppure riavviare il browser.ho

A questo punto vi spiego come scaricare i video da Hulu. Dopo aver fatto diversi tentativi (ci ho perso ore a verificare che Tor dava più problemi che altro, ad esempio) ho pensato che la cosa migliore è quella di riutilizzare il proxy di Media Hint e farne uso con un programma — rigorosamente open source — per scaricare da Hulu.

Il software in questione è get-flash-videos. Anche se funziona pure su Windows e Mac OS X, le istruzioni che vi do sono per Linux. Adattatele voi per le vostre esigenze e il vostro sistema operativo. Intanto ecco come installare i pacchetti necessari su Ubuntu e derivate:

sudo apt-get install get-flash-videos rtmpdump libdigest-hmac-perl libpacparser1

Il primo pacchetto è quello del programma vero e proprio, l’ultimo pacchetto serve invece per analizzare il proxy di MediaHint, gli altri servono per fare da supporto al plugin per Hulu, che si installa così:

get_flash_videos --add-plugin http://gitorious.org/get-flash-videos-plugins/gfv-plugins/blobs/raw/release/Hulu.pm

Questo termina il processo di installazione. Chi si trova negli USA non deve fare altro e può iniziare a usare il programma, per tutti gli altri bisogna prima impostare il proxy, e dopo richiamare il software, per esempio così:

wget -q -N -O /tmp/default.pac "http://mediahint.com/default.pac"
PRO="`pactester -p /tmp/default.pac -u http://hulu.com | cut -d ' ' -f 2`"
export ALL_PROXY="http://${PRO}"
export all_proxy="$ALL_PROXY"
export HTTP_PROXY="$ALL_PROXY"
export http_proxy="$ALL_PROXY"
get_flash_videos http://www.hulu.com/watch/486999

I primi comandi prendono l’indirizzo del proxy di Media Hint, poi i successivi lo impostano e l’ultimo avvia il download del video.

Se desiderate fare “un passo in più” vi potete salvare uno script con i comandi, se volete potete copiare quello che mi sono fatto io.

Maggiori informazioni sull’uso del software le potete trovare nella documentazione ufficiale. Buon download!

Aggiornamento 13/06/2013: ho cambiato le istruzioni, ora con un vero parser di file PAC non dovrebbero più esserci problemi legati al fatto che MediaHint cambia spesso i proxy!

Quando Virtualbox si lamenta per l’accesso al sottosistema USB

Di recente mi è capitato di trovarmi ad avviare Virtualbox e ricevere un errore riguardante l’accesso alle risorse USB. Reinstallando il programma il problema non si è risolto, e nemmeno il solito metodo del vboxdrv setup ha sortito effetto. Mi sono dunque trovato a dover aggiungere a mano il gruppo corretto e inserirvi il mio utente.

Se anche a voi succede la stessa cosa, fate così:

sudo addgroup --gid 125 vboxusers

A questo punto, dovete ripetere il seguente comando per tutti gli utenti che devono usare Virtualbox (nell’esempio, il nome utente è andrea):

gpasswd -a andrea vboxusers

Ora non vi resta altro da fare che fare il log out e poi rientrare. Se non dovesse bastare, riavviate il computer.

Far funzionare bene Skype su Ubuntu a 64 bit

Visto che per motivi di studio dovrò andare in Danimarca e con l’ultima versione non è poi così malaccio, ho deciso di reinstallare Skype. Non è il mio programma di messaggistica preferito, tuttavia bisogna ammettere che per certe cose funziona abbastanza bene.

Il problema però è che il pacchetto fornito sul sito, seppur indicato come “multi architettura”, gira un po’ meglio su Ubuntu a 32 bit (è comunque compilato per i386) mentre sulla versione a 64 bit va maluccio. Io ho riscontrato due problemi: il primo era il look dell’interfaccia per nulla integrato col resto del sistema, il secondo l’impossibilità di inserire lettere accentate.

Skype rispettivamente prima e dopo la "cura"
Skype rispettivamente prima e dopo la “cura”

Ho scoperto che entrambi questi problemi sono dovuti alla mancanza di alcune librerie di compatibilità con i software a 32 bit. Ok, il tema orribile si può sopportare, ma per scrivere in italiano gli accenti servono. Per questo motivo, ho deciso di sistemare tutti e due i problemi. Il comando da dare è il seguente:

sudo apt-get install ia32-libs-multiarch:i386 libc6-i386

Il primo pacchetto sistema il tema, l’altro gli accenti. Ovviamente poi dovete chiudere il programma e riaprirlo.

Aggiornamento — 01/01/2013: se volete avere anche l’icona nella barra di stato in modalità indicator di Ubuntu, come quella del gestore di rete o del volume, installate anche il pacchetto sni-qt:i386. L’effetto finale è niente male.

Relazione e slide sulla Network Forensics

Nell’ambito del corso di Reti di Calcolatori quest’anno ci è stato chiesto di scrivere una relazione su un tema a nostra scelta. Io ho optato per la Network Forensics, la branca dell’informatica forense che si occupa delle reti. Di seguito trovate le mie slide:

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Si tratta comunque di slide che riassumono la relazione vera e propria, la quale è scaricabile cliccando qui. L’informatica forense è un altro tipico esempio di un settore in cui Linux regna incontrastato. 🙂