Vi avevo accennato questo fantastico progetto quando richiedeva l’aiuto dei traduttori. Ora sono molto contento di annunciare che è stato rilasciato sotto forma di pacchetti Debian per Ubuntu! Finalmente è semplice da installare e soprattutto non fa modifiche difficilmente reversibili.
Openshot è un editor video non lineare per Linux. Sta facendo furore nella scena del multimediale in quanto è portato avanti da uno sviluppatore (e forse pochi altri collaboratori) ed in pochissimo tempo è avvenuto un rilascio continuo di nuove feature (l’autore l’ha definita “maratona di funzionalità”). L’editor è arrivato ad eguagliare, ed in buona parte superare, software “classici” del calibro di Kino, Kdenlive (con cui condivide il framework multimediale MLT) e Pitivi. 🙂 La lista delle funzionalità è questa:
Supporto per svariati formati audio e video
Integrazione con GNOME (supporto al drag’n’drop)
Tracce multiple
Ridimensionamento, accorciamento, aggancio e divisione delle clip
Transizioni video con anteprima in tempo reale
Composizioni, immagini sovrapposte, watermark
Template di titoli, creazione dei medesimi
Clip di colore solido (compresa la composizione alfa)
Supporto per rotoscoping e sequenze di immagini
Timeline con drag’n’drop
Frame stepping (scusate ma non lo so tradurre 😛 )
Codifica video
Se prima vi avevo consigliato di aspettare per la difficoltà nell’installazione e soprattutto nell’integrazione col sistema, ora vi consiglio caldamente di provarlo! 😉 La pagina di download è qui e troverete i pacchetti con le relative dipendenze (vi dirà lui cosa scaricare). Buon lavoro!
Una cosa a cui non avevo mai dato importanza è che usando il lettore di impronte digitali, potevo fare il login, compiere operazioni di amministrazione, e così via… Non potevo però rientrare nella sessione dopo aver bloccato lo schermo.
Ultimamente mi è capitato di ripensarci ed ho trovato la soluzione sul wiki di Ubuntu. Riporto i passaggi qui (si presuppone che abbiate già fatto funzionare il lettore di impronte come spiegato qui). Per prima cosa, si devono dare due comandi da terminale per aggiustare i permessi:
Oggi ero in vena di cambiamenti ed ho deciso di disegnarmi un nuovo sfondo per Twitter. Qui potete vedere il risultato. Per avere un po’ di materiale mi sono rivolto ad uno dei tanti siti di risorse per Photoshop. Come ben sapete, i pennelli .abr funzionano tranquillamente col nostro caro Gimp, per cui non ci sono stati problemi.
Ho riscontrato difficoltà invece al momento di usare un pattern creato per Photoshop, nel caso specifico volevo aprire questo. Gimp si è semplicemente rifiutato, dicendomi che non riconosceva il formato di file. Dopo aver tentato invano di trovare qualche convertitore online, sono riuscito con grande fortuna a trovare di meglio! 🙂
Una discussione su GimpTalk mi ha indicato la via. Esiste un plugin apposito, che si installa molto facilmente (volendo, esistono anche i binari per Windows). Per prima cosa scaricate il file .c dal link fornito prima e salvatelo nella home. Dopodiché si proceda all’installazione!
Con il primo comando installiamo la libreria che serve, col secondo compiliamo il codice, il terzo serve a copiare il plugin nel posto giusto ed infine si fa un po’ di pulizia. 😉 Una volta riavviato Gimp sarà possibile aprire i file .pat come normali immagini multilivello, e si potranno modificare e salvare in altri formati (compreso il formato pattern di Gimp).
L’ultimo del mese scorso, dopo tanto silenzio, finalmente è sbucato un post sul blog di Skype per Linux. Nel blog uno sviluppatore comunicava lo stato dei lavori della versione pinguina del famoso client VoIP proprietario. La situazione è riassumibile come segue, a questo link invece potete vedere degli screenshot.
Dovrebbe supportare Pulseaudio dalla versione 0.9.10 ma si consiglia caldamente l’uso della 0.9.15 o successiva
Il video funziona, ma ci sono ancora dei piccoli casi limite che vogliono sistemare prima del rilascio
L’interfaccia è completata per questa versione e non prevedono ulteriori modifiche per ora
Sapete bene che non sono per nulla un fan del software proprietario. Purtroppo però a volte mi tocca fare delle scelte dure: ci sono persone che posso sentire solo tramite Skype, e così via. Contate inoltre che a volte lo uso anche per comunicare con chi fa volontariato con me. In questi casi meglio essere elastici. 😉 Intanto gira voce che il servizio Skype sia a rischio di chiusura. Chissà se succederà veramente. In caso affermativo mi auguro che si diffondano i protocolli SIP e Jabber come standard VoIP.
Inizialmente avevo deciso di mantenere Firefox alla versione fornita ufficialmente da Ubuntu, ovvero la 3.0. Il fatto che nuove versioni non vengano inserite dopo il rilascio ufficiale della distribuzione dipende dal code freeze, che in generale è una buona cosa per la stabilità, anche se a mio parere va bene per moltissime cose, ma per Firefox dovrebbero pensarci su un attimo. :\
Ad ogni modo, ho in seguito cambiato idea e deciso che volevo avere anch’io Firefox 3.5. Questo principalmente per la valanga di nuove funzionalità ed ottimizzazioni che il browser ha subito, le più importanti sono il supporto al tag <video> dell’html 5 e la navigazione anonima, oltre al CSS 3. 🙂 Ho trovato numerose guide in giro per la rete, e finora quelle che ho letto mi hanno lasciato basito o addirittura deluso. Infatti, pur vantando una “integrazione nel sistema” e l’installazione di “Firefox, non Shiretoko” finivano con l’effettuare quasi tutte le operazioni manualmente, senza alcun controllo preciso, e poi installavano versioni quali Shiretoko (ma non avevano detto di no?) o Minefield, cioè le varie versioni di sviluppo del browser, non quelle finali.
È anche vero però che affinché non ci siano problemi con Ubuntu è il caso che il sistema continui a pensare di avere installati i pacchetti di Firefox 3.0. Per questi motivi il procedimento non si integrerà col sistema, però sarà comunque quasi del tutto automatico, a parte i piccoli accorgimenti che prenderemo (che per la verità si potrebbero anche non fare, è solo per essere “perfettini”).
Il pacchetto che ci aiuterà in tutto il procedimento si chiama Ubuntuzilla.
Ottimo OS + ottimo browser = navigazione favolosa
Questo procedimento ci garantirà nel modo più assoluto di avere installato Firefox 3.5 all’ultima versione ufficiale dal sito di Mozilla. Non ci saranno trucchetti che richiedono di aggiornare le lingue, modificare il nome del software, o altro. Scaricate subito il pacchetto Debian dal sito di Ubuntuzilla e installatelo. Non noterete nessuna applicazione nuova nel menu, tranquilli, è normale. Ora è il momento di procedere all’installazione. 😉
Aprite un terminale e date il seguente comando:
ubuntuzilla.py -a install -p firefox
E seguite le semplici istruzioni. In particolare, dovrete rispondere affermativamente (y) e poi inserire il numero della lingua (l’italiano dovrebbe essere il 35) e confermarlo. A questo punto lo script si preoccuperà di scaricare l’archivio contenente Firefox 3.5 (di dimensione compresa tra 9 e 10 mb circa) ed installarlo. In seguito, aggiungerà delle chiavi GPG (se non avete mai usato GPG ci metterà probabilmente un minuto, è normale).
Infine vi chiederà se volete inserire un controllo automatico delle nuove versioni. Vi consiglio di accettare questa scelta. Ogni volta che una nuova versione di Firefox sarà disponibile, verrete prontamente notificati, e potrete aggiornarla ripetendo la procedura qui riportata (il sito di Ubuntuzilla consiglia un altro modo, ma l’ho provato e non si comporta per nulla bene, meglio fare una “installazione”, che comunque manterrà tutte le vostre impostazioni).
È il momento delle modifiche manuali. Esiste un bug noto di Firefox 3.5, che indica un crash ogni volta si decide di far partire un video Flash a schermo intero. La soluzione è già stata spiegata dallo stimato Marco Boneff, per cui vi rimando alla sua mini-guida. Badate però che il file da modificare è /usr/bin/firefox e di inserire la riga che lui vi propone subito sotto a quella che recita #set -x, verso l’inizio del file. Questa modifica va fatta ogni volta che installate/aggiornate Firefox con le istruzioni riportate sopra, se utilizzate Flash player.
Dato che abbiamo messo Firefox 3.5, una volta appurato che tutto funzioni (fatelo!), si possono togliere diverse tracce di Firefox 3.0 di Ubuntu. Fate nel terminale:
Questo non toglierà i pacchetti da Synaptic (il sistema deve credere che Firefox sia ancora alla versione 3) e lascerà qualche traccia di Firefox 3, ma almeno avrete liberato un po’ di spazio inutilmente sprecato. 😛
L’ultima cosa da fare è risolvere il problema dell’antialiasing. Vi spiego il fatto: quando cambiate le impostazioni riguardo all’hinting dei font (ovvero come vengono arrotondati) in GNOME, questo salva le impostazioni in Gconf. Ciò significa che tutti i programmi non GNOME, evitano questi parametri. Firefox 3.5 “pesca” le impostazioni da un file di fontconfig nella directory home, che però contiene ancora la direttiva “originale” e non il parametro che avete impostato voi.
A sinistra con hinting pieno, a destra come lo voglio, cioè con hinting leggero
Le guide che ho trovato online, consigliavano sempre di fare modifiche ai file di sistema, essenzialmente mettendo le mani molto rozzamente, sovrascrivendo file (in modo che anche se uno avesse impostato l’hinting pieno avrebbe avuto quello leggero), insomma pratiche poco pulite che non permetto di fare. Ciò che ho fatto, e che farò fare a voi, è semplicemente inserire il parametro corretto nel vostro file di configurazione. procedete quindi ad aprirlo (se il file risulta vuoto vedete la nota in fondo all’articolo*):
gedit ~/.fonts.conf
A questo punto individuate il blocco relativo all’hinting:
Come potete notare, il parametro da modificare è hintfull. Controllate nelle impostazioni di GNOME il tipo di hinting che volete, i valori corrispondenti da inserire sono i seguenti:
Nessuna: inserite false nel valore booleano della sezione precedente
Leggera: hintslight
Media: hintmedium
Completa: hintfull
Salvate e poi chiudete Firefox. Fatelo ripartire e vedrete che sarà tutto a posto, senza aver truccato nessun file di sistema. 🙂 Questo avrà anche l’effetto collaterale di funzionare su altre applicazioni non GNOME in cui prima magari notavamo la differenza di hinting. Ottimo!
Come potete vedere questo è un metodo praticamente automatico (le modifiche manuali non sono obbligatorie, diciamo solo che migliorano le cose) e soprattutto non ci distrugge la “coerenza” delle impostazioni dei font nel nostro sistema. Se riscontrate qualche difficoltà chiedete pure senza indugio. Spero che la guida vi sia stata utile.
Nel caso in cui il vostro file di configurazione risulti vuoto, in quanto non presente, incollateci dentro il contenuto di questo file di esempio:
OpenShot è la novità nella scena degli editor video su Linux. Nato e mantenuto praticamente da un solo sviluppatore, in poco tempo ha guadagnato moltissime feature di tutto rispetto che probabilmente lo rendono uno dei più appetibili (anche se relativamente acerbo). Se volete spaventarvi da quanto è capace di fare, sarà sufficiente che guardiate la pagina degli esempi video.
Purtroppo però non vi consiglio di installarlo per ora. Il procedimento non è per nulla pulito, e per quanto abbia uno script che lo automatizza, fa comunque un sacco di operazioni poco tracciabili e non si integra bene con il sistema. Niente pacchetti debian per ora. Potete comunque seguire il mio feed condiviso su Google Reader, spesso ne segnalo delle notizie.
Nell’attesa che questa mancanza venga risolta, l’autore ha richiesto agli utenti aiuto per la traduzione di tutto il programma. Entusiasta, ho subito cominciato a lavorare in Launchpad per iniziare la traduzione italiana. Tra ieri sera ed oggi ho tradotto il 99% delle stringhe. Insomma, quasi tutto il lavoro è fatto. Tuttavia sarebbe auspicabile che qualcuno desse una controllatina a quello che ho fatto, ed eventualmente migliorasse il tutto. È sufficiente avere un account Launchpad, la pagina di traduzione è qui.
Naturalmente se parlate altre lingue è un’ottima cosa e potete contribuire a più traduzioni! 🙂
Se devo essere sincero, non so dire se si tratti di un caso isolato, fatto sta che mi sono trovato di fronte a dover risolvere un problemino della piattaforma Blogger. Ho deciso di iscrivermi tramite RSS al blog di Innovatel. Tuttavia (in tutta sincerità) devo dire che non sono appassionato di ciclismo, pertanto quella parte di post non suscitava il mio interesse. 😛
Ho deciso di sottoscrivere pertanto solo la categoria Linux, e nel caso non ci fossero state le categorie, il tag omonimo. In WordPress, fare una cosa del genere è semplicissimo, basta modificare l’indirizzo del blog in questo modo: https://andrealazzarotto.com/tag/linux/feed/
Né più né meno. Invece per Blogger non sono riuscito a fare una cosa del genere. Ho deciso quindi di utilizzare Yahoo! Pipes, uno strumento molto potente e versatile per manipolare i feed RSS in modo miratissimo. Ha anche una interfaccia semplice (anche se all’inizio può confondere). Il problema però si è presentato qui. Non so per quale motivo, Pipes non riusciva a filtrare il feed correttamente. Neppure il feed Feedburner del blog migliorava le cose (forse non era attivo l’ottimizzatore di compatibilità?).
Stanco di essere lì a tirare fuori box, cambiare parametri, collegare, scollegare, spostare… Ho deciso di cercare una alternativa. L’ho trovata in Feed Sifter!
Semplicissimo e senza registrazione, ho inserito le parole che obbligatoriamente ci dovevano essere nel post (ogni riga è un filtro indipendente, basta che uno sia soddisfatto). Così ora ho l’indirizzo del feed filtrato. Sono contento! Posso seguire i post di Innovatel riguardanti l’argomento che preferisco, e tutto in modo semplice semplice. 🙂
Ah… ovviamente lo ringrazio perché ho usato il suo feed per fare questo articolo. 😉
Comincio ad adorare Twitter. Oggi leggendo il feed generato dall’hashtag #gimp sono venuto a sapere che dei programmatori stanno lavorando all’implementazione di livelli vettoriali avanzati per Gimp. Ciò significa che il nostro amato volpino potrà avere dei livelli generati da punti e linee, quindi forme geometriche (anche curve, naturalmente), modificabili in qualsiasi momento.
Quasi svengo dall’emozione
Si tratta di una gran comodità indubbiamente. La pagina dove ne parlano i diretti interessati (con molti dettagli interessanti) è reperibile qui. A mio parere è particolarmente interessante il PDF con il concept dell’interfaccia. 😮 Mi auguro che tutto ciò possa prendere vita al più presto, e soprattutto spero che questo accada in tempo per Gimp 2.8.
Per quanto riguarda le idee degli utenti sull’interfaccia di Gimp, potete dare una occhiata anche al brainstorm visuale per molte altre cose. 😉
L’anno scorso il mio LUG ha realizzato la prima versione del vademecum su Linux e sul software libero. Si tratta di un manualetto che è stato distribuito (lo ricordo con molto piacere) anche ai miei coetanei che frequentano il liceo scientifico vicino al mio ITIS. È bello vedere i ragazzi interessati alla tecnologia sana. In concreto, questo libretto in formato A6, deve contenere una descrizione dei migliori/più famosi software liberi dedicati alle più svariate esigenze dell’utente comune.
Il tutto deve essere nell’ottica di usare un linguaggio chiaro e semplice per permettere la conoscenza dei concetti fondamentali anche ai meno avvezzi alla tecnologia. Recentemente Luca Menini, il grande personaggio che cura la coordinazione del progetto, ha inviato nella nostra mailing list un messaggio in cui chiedeva collaborazione.
Per il linuxday di quest’anno, stiamo lavorando, assieme al LUG di Fabriano e altri, ad un aggiornamento del vademecum realizzato nel 2008 dal nostro LUG.
la scrittura e’ collaborativa con le regole di un wiki;
deve capire anche mia nonna;
e’ rivolto a chi non conosce il software libero e serve a var venir voglia di provarlo;
deve essere contenuto in 16 pagine formato A6.
Il resto lo potete leggere seguendo il link.
poiche’ noi siamo in “nonni” del vademecum, e’ importante il nostro contributo.
Vi aspetto…
Mi sono già premurato di “rompere le scatole” a chi di dovere per alcune correzioni e/o aggiunte che mi venivano in mente, in particolare sapete che ho un debole per GIMP e la grafica libera in generale. Vi ho voluto girare questo messaggio perché spero vivamente che contribuiscano quante più persone possibili. La cosa fantastica è che è molto importante soprattutto il parere dei semplici appassionati di software libero, non quello dei grandi esperti.
Se non ho capito male questo vademecum verrà distribuito da ILS capillarmente attraverso i vari LUG sparsi per l’Italia… e avete l’occasione di aver partecipato anche voi! 😀
Per chi non lo conoscesse, QQ è il più popolare protocollo di messaggistica utilizzato in Cina. Se, come me, avete amici cinesi, si rivela utilissimo.
Se non possedete un account, iscrivetevi qui. Vi consiglio caldamente di registrarvi con l’indirizzo email, in questo modo i vostri amici vi possono aggiungere anche con quello, oltre al numero QQ che vi sarà comunque assegnato. Io dopo aver creato l’account ho subito voluto usarlo con Pidgin. Sono andato avanti qualche giorno ed ho riscontrato essenzialmente questi problemi:
disconnessioni continue e casuali
l’account veniva disabilitato in continuazione dagli stretti controlli antispam di QQ e dovevo andare in una pagina scritta in cinese a inserire un captcha
Non esattamente il massimo della comodità. Alla fine ho capito quali sono le impostazioni che permettono di avere una esperienza pressoché perfetta con il nostro amato client, che vi ricordo essere lo “stato dell’arte”. 😉 Nella finestra di creazione/modifica dell’account, va impostato quanto segue:
Generale:
Protocollo: QQ
Nome utente: il vostro numero QQ
Password: la vostra password
Tutto il resto: a vostra discrezione
Avanzate:
Select server: Auto
Versione del client: QQ2007 (importante!)
Tutto il resto: come già impostato
Vi ricordo che QQ non è del tutto integrato in Pidgin, per cui per certe funzioni (tipo il cambio avatar, se non vado errato) dovrete rivolgervi al menù specifico sotto Account. Felici conversazioni a tutti!