Recensione di BytePac, il case SATA ecologico

Circa tre settimane fa sono stato contattato dalla divisione tedesca di CONVAR, un’azienda che si occupa di soluzioni professionali di Data Recovery. Mi hanno scritto per propormi una recensione del loro nuovo prodotto, chiamato BytePac. Non mi capita spesso di fare recensioni di prodotti, ma avendone letto le caratteristiche e visto un video del suo utilizzo, mi ha colpito particolarmente ed ho deciso di accettare facendone una prova imparziale e critica.

Oltretutto, con GrappaLUG spesso e volentieri ci troviamo a lavorare per il recupero e la reinstallazione di PC più o meno vecchi. Per questo utilizziamo frequentemente dei cavi di collegamento da IDE/SATA a USB prodotti perlopiù in Cina (almeno quello che possiedo io). Avere la possibilità di riceverne uno tedesco e valutarne la qualità mi è sembrato parecchio interessante.

Cos’è BytePac?

A una prima impressione si potrebbe dire che “BytePac è un case per hard disk SATA”: fin qui non sembra nulla di entusiasmante né innovativo. Basta però dire che è fatto totalmente in cartone e già la cosa si fa interessante! Infatti è un prodotto unico nel suo genere, viene spedito imballato in una scatola che è essa stessa parte del kit e può essere utilizzata per archiviare fino a 3 dischi.

La scatola del BytePac kit

La confezione contiene tre BytePac in cartone e l’insieme dei cavi di collegamento (quindi si può usare un’unità alla volta, il che è perfettamente ragionevole).

Nel video ufficiale di presentazione del prodotto lo potete vedere direttamente in azione:

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Come si può notare il kit è estremamente semplice e veloce da utilizzare. Inoltre contiene ciò che serve, senza inutili fronzoli che si trovano solitamente nei vari tipi di case per hard disk.

Differenze rispetto a prodotti simili

Non avrei scritto questo post se non avessi notato qualche differenza rispetto ad altri prodotti dello stesso tipo (sarebbe stato inutile annoiarvi con cose già viste). Però secondo me le differenze ci sono e sul sito ufficiale potete trovare un decalogo dettagliato dei vantaggi di BytePac. Io vorrei soffermarmi solo su quelli che personalmente trovo più interessanti:

  • Rispetta l’ambiente A questo tengo decisamente molto: raramente si può dire che un prodotto informatico sia costruito in modo sostenibile ed ecologico. Come vi dicevo, BytePac è totalmente di carta (a parte il cavo, è ovvio) e perciò del tutto riciclabile: è il motivo principale per cui ho deciso di provarlo e per il quale lo trovo assolutamente interessante.
  • È etichettabile e personalizzabile L’aspetto di cartone “grezzo” non gli dà soltanto un look inconfondibile, ma permette anche di etichettarlo in modo molto pratico. Si può anche ordinare una custodia BytePac completamente personalizzata.
  • Viene prodotto con una politica equa e solidale CONVAR si impegna ad evitare la concorrenza sleale e pagare un prezzo onesto ai suoi collaboratori. Citando direttamente dal sito, leggiamo che vengono coinvolte anche istituzioni sociali: “BytePac viene prodotto a Pirmasens, in collaborazione con la fondazione Heinrich Kimmle”.

Forse ho un po’ divagato, però mi sembravano gli aspetti più importanti. Dal punto di vista tecnico comunque si può dire che la “struttura” in carta è stata davvero ben pensata, fornendo un’ottima areazione al disco e allo stesso tempo un collegamento con cavi di ottima qualità. Il fatto di usare un adattatore intermedio consente di cambiare tipo di connessione in futuro (ad esempio da USB2 a USB3 oppure Thunderbolt) assicurando di poter sempre accedere ai dati.

Aspetti da migliorare

Come tutte le cose, anche BytePac ha alcuni lati negativi. Vi elenco le mie impressioni in merito:

  • Il prezzo è lievemente alto Se verificate la disponibilità presso i rivenditori autorizzati, come ad esempio Amazon Italia, vedrete che il kit costa €39,95. In effetti può sembrare esagerato per dei “pezzi di cartone” con un semplice insieme di cavi. La mia idea è che la critica è in parte fondata, il prezzo potrebbe essere abbassato. Tuttavia bisogna anche tenere in considerazione l’ottima qualità del collegamento e la produzione di tipo sostenibile. Spero (e credo) comunque che col tempo il prezzo si abbasserà un po’, come succede sempre nel settore tecnologico.
  • Manca il supporto IDE Certo, alcuni potranno dire che ormai l’IDE non lo usa più nessuno. Però questa è una carenza che altri tipi di cavi non hanno, perciò va sottolineata. Inoltre personalmente mi capita di avere ancora a che fare con dischi IDE per i motivi che ho illustrato all’inizio dell’articolo. Mi è stato però comunicato che è disponibile all’acquisto un adattatore IDE a parte.
  • L’involucro esterno è un po’ scomodo Nulla di particolarmente grave, ma la “fascia” che avvolge il BytePac vero e proprio è faticosa da sfilare e a volte c’è la paura di romperla.

Conclusioni e foto

Secondo me BytePac è davvero un prodotto interessante, sotto punti di vista che non riguardano solamente l’ambito informatico. Penso che alla fine gli aspetti migliorabili non ne pregiudichino affatto la qualità complessiva. Voi che ne dite?

Qui in fondo metto la galleria completa delle foto che ho fatto durante il test, così potete vedere bene come è fatto e come funziona.

JBrickShooter: la versione libera di BrickShooter

Schermata non massimizzata di JBrickShooter

Il gioco in oggetto è un clone scritto in Java di BrickShooter, il quale ha riscosso un discreto successo. Se già non lo conoscete, lo scopo finale della partita è di raggruppare i mattoncini a gruppi di tre per eliminarli. Dato che si possono lanciare dai 4 lati dello schermo, è una variante molto interessante dei classici arcade.

Di recente è stata rilasciata la versione 1.6.0 che ha aggiunto la traduzione in lingua italiana (da parte mia) e la possibilità di ingrandire la finestra per una visuale quasi a schermo intero.

12/12/2011: New release with Italian locale, resize-ability and a few bug fixes. Enjoy the possibility to play game in bigger screen size! Special thanks to Andrea Lazzarotto for ideas and testing.

Le cose che sono ancora da sistemare sono:

  • musica di sottofondo
  • rumore dei blocchi quando si lanciano
  • immagini ad alta risoluzione

A parte questo comunque il gioco è sostanzialmente completo e completamente utilizzabile. Si può scaricare dal repository PlayDeb, oppure sul sito si trovano sempre i pacchetti più recenti. 😉

via jbrickshooter – Absolutely free Brick Shooter game Java implementation.

Linux Day 2011 a Bassano del Grappa (VI), ancora a tema scolastico

Il volantino A5 della manifestazione bassanese

Anche questo fine ottobre si svolgerà il Linux Day: per un giorno decine di città italiane si illumineranno di libertà e divulgazione aperta e gratuita su temi ormai centrali e fondamentali per tutti quanti.

Molti vedono il vantaggio del software libero solo sotto al profilo economico, accantonando un po’ anche i valori etici e educativi che queste applicazioni trasmettono a tutti gli utilizzatori, ma in particolare agli studenti. GrappaLUG quest’anno ha ritenuto giusto riproporre nuovamente il tema della scuola che già è stato portato avanti l’anno scorso, anche considerando il progetto scolastico che è tutt’ora attivo alle scuole medie Vittorelli.

Non stupitevi quindi del fatto che il programma della manifestazione sembri proprio un orario scolastico. 😉 La giornata è divisa in due momenti, al mattino ci saranno dei talk, mentre al pomeriggio dei laboratori dove poter “toccare con mano” il software libero. Cito direttamente dalla pagina dedicata al programma:

Mattina (dalle 08:00 alle 13:00)

08:00 ~ 08:30 – Presentazione della giornata
08:30 ~ 09:30 – Elettronica: Elettronica aperta – relatore Damiano Conte
09:30 ~ 10:30 – Matematica: Matematica con Linux – relatore Andrea Lazzarotto
10:30 ~ 10:45 – “Ricreazione”
10:45 ~ 11:45 – Italiano: Scrivere con LibreOffice – relatore Claudio Ferronato
11:45 ~ 12:45 – Informatica: L’arte dell’hacking – relatore Nicola Bisinella

Gli incontri, seppur orientati su argomenti di stampo scolastico, sono aperti a tutti e trattano argomenti abbastanza generali. La partecipazione alla mattina è comunque in particolar modo consigliata ai docenti del territorio e alle proprie classi.

A lato degli interventi rimarrà attivo un punto informazioni a completa disposizione di chiunque volesse avere maggiori dettagli o assistenza sull’uso di Gnu/Linux.

Pomeriggio (dalle 14:00 in poi)

Le ore pomeridiane saranno dedicate all’esperienza diretta, e si potranno provare i PC con i sistemi operativi Gnu/Linux assieme alle applicazioni installate. Sarà anche il momento ideale per chi vorrà portare il proprio computer per installare o provare direttamente Gnu/Linux.

All’inizio di questo articolo trovate il volantino dell’evento. Ovviamente molte copie verranno distribuite a Bassano del Grappa, ma alcune anche nei comuni limitrofi. Se ne volete una copia da collezione comunque ve ne possiamo dare una il giorno stesso. 😉

Scherzi a parte, mi auguro che come ogni anno la manifestazione susciti l’interesse di molte persone e che sempre più utenti “comuni” di PC possano venire a conoscenza di un mondo informatico a cui non tutti sono abituati. Come sempre, passate parola e ricordatevi che il Linux Day si svolge un po’ in tutta Italia, cliccare per credere!

Libertà digitali a Vicenza e OSMit a Padova

Vorrei segnalarvi alcuni appuntamenti legati al software libero (e non solo) che si svolgeranno a Padova e Vicenza nei prossimi giorni. In particolare, la tappa vicentina del festival delle libertà digitali si articola in 3 appuntamenti:

  • Domenica 2 ottobre – ore 09.30
    Escursione al Pian delle Casarette, laboratorio ambientale, Valstagna (VI)
  • Martedì 4 ottobre – ore 20.30
    Internet contro Gutenberg: 1 a zero – tavola rotonda sul destino dei libri
    L’editoria e i lettori stanno cambiando grazie alla Rete e alle nuove tecnologie. Quale sarà il libro di domani? La separazione tra “contenuto” e “contenitore” farà sparire i libri che conosciamo?
  • Mercoledì 5 ottobre – ore 17.30
    Adotta un libro – incontro culturale
    Come Internet e il volontariato delle comunità online “wiki” possono aiutare a preservare e diffondere i contenuti culturali.

I dettagli di ogni singola giornata li potete trovare sul sito ufficiale, nella pagina dedicata a Vicenza.

Il 7 e l’8 ottobre invece si tiene a Padova l’OSMit, un incontro degli utenti OpenStreetMap italiani. È un’ottima occasione per conoscere e approfondire la conoscenza delle tematiche legate alla mappatura del territorio, l’apertura dei dati, e la comunità OSM stessa. Il programma degli interventi è molto ricco, per cui vi mando direttamente alla pagina dove troverete l’elenco completo di tutti i talk. 😉

Una nota a margine, per quanto riguarda il Linux Day a Bassano del Grappa, tra pochi giorni pubblicherò un post e troverete anche il volantino da scaricare. Se siete impazienti, sul sito di GrappaLUG c’è già buona parte del programma. 🙂

È stato rilasciato OpenShot 1.4

Il team di sviluppo di OpenShot, dopo oltre 6 mesi di intenso lavoro, ha rilasciato l’ultima versione di è uno dei migliori editor video per Linux. Ci sono numerose novità, a partire da nuovi effetti, animazioni e transizioni, fino ad arrivare alle migliorie relative all’usabilità (scorciatoie da tastiera e timeline con supporto al click centrale).

Come ormai è d’uso, ogni rilascio viene accompagnato da un intrigante video di presentazione.

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Per la lista completa di tutti i cambiamenti vi rimando al blog del progetto. In ogni caso, la cosa migliore da fare è installarlo e provare direttamente. 😉

via OpenShot Video Editor | Blog: OpenShot 1.4 Released! Download it Now!.

Modificare i file PDF in tutti i modi possibili

Il formato PDF è ottimo per gestire i documenti, però è un po’ ostico per quanto riguarda le modifiche. Nonostante questo, ci sono molte operazioni possibili per ritoccare i documenti PDF e adattarli alle proprie esigenze. Cercherò in questo articolo di raccogliere (forse ambiziosamente) tutte le operazioni che il nostro amato Linux ci consente (descritte in almeno un modo tra quelli disponibili).

Quindi è probabile che in futuro il post venga ulteriormente aggiornato, probabilmente grazie ai vostri commenti e suggerimenti! Non parlerò dei molti modi per creare file PDF, visto che sono cose che moltissimi sanno già e comunque esula dallo scopo dell’articolo. Vi anticipo già che sul blog di Aldo, sempre piacevole da leggere, trovate un articolo simile. Abbiamo avuto la stessa idea senza saperlo e la cosa ci ha divertito.

I programmi utilizzati

Per non rendere l’articolo più complicato da leggere vi elenco qui tutti gli strumenti usati. Chiaramente tutto dipende da quale operazione volete fare (quindi non è detto che vi serviranno tutti). Rispetto ad Aldo io mischio un po’ gli strumenti ad interfaccia grafica con quelli a linea di comando, spero che non sia un problema.

Vi posso dire per certo che trovate tutti questi componenti nel gestore pacchetti di Ubuntu, ma sono convinto che qualsiasi distribuzione tra quelle più famose li comprenda nei propri repository.

Modifiche relative all’ordine delle pagine

Dividere un PDF in più parti

Pdfsam fornisce diverse opzioni attraverso l’interfaccia grafica alla sezione Split, tra le quali:

  • burst (divisione in pagine singole)
  • divisione dopo n pagine
  • divisione ogni n pagine
  • divisione delle pagine pari o dispari

Unire vari PDF

In questo caso pdfsam permette un semplice accodamento di più documenti, cosa che si può ottenere anche con pdftk usando questo comando:

pdftk 1.pdf 2.pdf 3.pdf cat output 123.pdf

Eliminare/tenere solo alcune pagine

Usando PDF-Shuffler è possibile selezionare col mouse una o più pagine (aiutandosi con i tasti Shift o Ctrl) e poi premere Canc per eliminarle. Se invece un documento contiene molte pagine e se ne vogliono preservare solamente alcune è più semplice farlo da terminale. Cito l’ottimo esempio dal post di Aldo:

Col seguente comando estraiamo le pagine 3, dalla 10 alla 20, 25, 28, 32, dalla 45 alla fine.

pdftk input.pdf cat 3 10-20 25 28 32 45-end output output.pdf

Modificare arbitrariamente l’ordine delle pagine

Tramite PDF-Shuffler si possono accodare più PDF (oppure lavorare su uno solo) e poi spostare le pagine semplicemente tramite drag’n’drop.

Alternare le pagine tra due PDF distinti (interleave)

Questo si rivela utile nel caso in cui sia necessario modificare separatamente le pagine pari da quelle dispari (per esempio per ritagliare con margini diversi) oppure quando abbiamo un documento PDF con 2 pagine per foglio che vogliamo spezzare in modo da avere pagine singole. Le istruzioni per il ritaglio le vedremo dopo, intanto supponiamo di avere due documenti, dispari.pdf e pari.pdf, da voler alternare. Il trucco l’ho trovato sul blog Binary Static, e consiste nel fare il burst dei due PDF usando nomi opportuni per le pagine, in modo che poi vengano ordinate correttamente.

pdftk dispari.pdf burst output %04d_A.pdf
pdftk pari.pdf burst output %04d_B.pdf

Si provvede dunque all’unione di tutte le pagine (è importante che non ci siano altri file PDF estranei nella stessa directory):

pdftk *.pdf cat output out.pdf

Preparare la stampa a libretto (booklet)

Per realizzare autonomamente un libretto da stampare su fogli che poi andranno piegati e rilegati insieme, è necessario ridisporre le pagine in modo che l’ordine sia corretto una volta che viene fatta la rilegatura. Si può fare facilmente passando per il formato PS (PostScript). I comandi sono i seguenti:

pdftops documento.pdf output.ps
psbook output.ps tmp.ps
psnup -pA4 -2 tmp.ps booklet.ps
rm output.ps tmp.ps
ps2pdf booklet.ps
rm booklet.ps

In pratica si converte il documento in PostScript e si ordinano le pagine a libretto. Si usa psnup (vedi più sotto) per metterlo su due pagine in formato A4 (ovviamente si può cambiare) e poi si riconverte il file ottenuto in PDF. Qua e là si fa un po’ di pulizia. Sulle differenze tra pdf2ps e pdftops consiglio di leggere questo articolo. Ricordatevi infine, quando stampate, di fare correttamente il fronte-retro!

Modifiche sull’aspetto delle pagine

Ruotare le pagine

Il modo più comodo di ruotare di 90° o 180° a piacimento alcune (o tutte le) pagine di un PDF, è quello di usare PDF-Shuffler. Una volta selezionate le pagine desiderate (aiutatevi sempre con i tasti Ctrl o Shift), cliccate col destro per scegliere dal menu come ruotarle. Una volta finito esportate il file. Si possono ruotare le pagine anche tramite il terminale usando pdftk: consultate l’articolo di Aldo per questo aspetto.

Ritagliare i margini

Se volete ritagliare approssimativamente i bordi delle pagine, il metodo più facile è usare ancora PDF-Shuffler. Il menu contestuale ha una voce per il ritaglio, la nuova finestra che si apre vi chiede un valore in percentuale per ogni lato. Ricordate che questo valore è sempre relativo alla pagina di partenza, anche se lo cambiate successivamente.

Se invece avete un documento con bordi precisi dove ritagliare, dovrete ricorrere a un sistema un po’ più macchinoso. Per questo avrete bisogno innanzitutto di convertire la pagine da ritagliare in una immagine dalla quale misurare dei pixel. Ne approfitto quindi per dirvi come convertire un PDF in immagini. Usate ImageMagick in questo modo:

convert -density 288 documento.pdf -resize 25% documento.jpg

Il trucco di usare una risoluzione di 288 e poi riscalare del 25% si chiama supersampling e consente di avere un’immagine precisa e con l’antialiasing. Dovete quindi aprire l’immagine con Gimp o un altro editor di immagini e misurare i pixel che volete tagliare da ogni lato. Una volta fatto questo, salvate questo codice in Python dentro a un file chiamato pdf_crop.py e dategli i permessi di esecuzione. Usatelo nel seguente modo:

pdf_crop.py -p 1.0 -m "10 20 30 40" -i documento.pdf

Cambiate i valori in pixel: in questo esempio lo script taglia il documento di 10 pixel a sinistra, 20 in alto, 30 a destra e 40 in basso.

Nei commenti è stato suggerito anche Briss, che consente di ritagliare una o più zone, in modo da poter anche dividere una pagina in più parti. Purtroppo non è disponibile nei repository però vale la pena provarlo.

Ridimensionare le pagine

Anche in questo caso si può lavorare con il documento convertito in PostScript. Si usa quindi psresize per cambiare il formato di carta e ridimensionare per il meglio il documento. Tenete presente che dovete conoscere la dimensione in centimetri prima e dopo il ridimensionamento, e calcolare che livello di percentuale è richiesto. Per esempio, per ridimensionare un A4 in A5, dovete scalare circa del 70% (cioè 0.7) e passare da una dimensione di 21×29.7 cm a una di 14.85×21 cm.

pdftops documento.pdf output.ps
pstops "1:0@0.7" output.ps scalato.ps
psresize -w 21cm -h 29.7cm -W 14.85cm -H 21cm scalato.ps ridimensionato.ps
ps2pdf ridimensionato.ps
rm output.ps scalato.ps ridimensionato.ps

Mettere più pagine in una

Come accennavo prima, per disporre più pagine in una in un documento PostScript, si può usare il comando psnup. Ad esempio, per mettere 4 pagine in una su un foglio A4, potete fare così:

pdftops documento.pdf output.ps
psnup -PA4 -4 output.ps multipagina.ps
ps2pdf multipagina.ps
rm multipagina.ps output.ps

Operazioni relative all’intero documento

Riparare un PDF danneggiato

In alcuni casi un file PDF con piccoli difetti può essere letto male dai lettori, ma si può tentare di recuperarlo. Per farlo, dovete semplicemente “unire” quel file a nessun altro, con uno dei metodi che ho indicato inizialmente (pdftk oppure pdfsam).

Sbloccare le operazioni sui PDF

Alcuni file vengono creati con il blocco su alcune operazioni, come ad esempio la stampa oppure la copia del testo. Su Linux quasi sempre non è un problema, visto che questi blocchi sono ignorati da vari lettori, però se dovete passare un documento a una persona che usa Adobe Reader potrebbe tornare utile sbloccare il PDF.

Per farlo, aprite il file in PDF-Shuffler e poi esportatelo semplicemente. In alternativa si può usare il sito PDFUnlock! per documenti fino a 5MB. Tenete presente che questo metodo funziona solo per i PDF con permessi bloccati (stampa, copia, …) e non con i PDF protetti da password per la lettura, i quali non si possono sbloccare così facilmente.

Se il file è un PDF in versione 1.5 (invece della più diffusa 1.4) PDF-Shuffler può aver problemi a esportarlo. In questo caso, avete due ulteriori alternative un po’ meno ottimali al sito PDFUnlock!:

  • convertire il file in PS e poi di nuovo in PDF come spiegato nel paragrafo successivo (relativo alla compressione)
  • aprirlo con Evince e usare la funzione di stampa “su file” per creare un nuovo PDF (perderete l’orientamento delle pagine orizzontali)

Comprimere gli elementi grafici per ridurre il peso

Di questo avevo già parlato in un altro post, in sostanza si tratta di convertire in PS e poi di nuovo in PDF: quando il documento contiene immagini molto pesanti, queste vengono compresse automaticamente.

pdftops input.pdf tmp.ps
ps2pdf tmp.ps compresso.pdf
rm tmp.ps

Aggiornamento 29/03/2015: esiste un altro metodo che in genere dà risultati migliori e permette una regolazione più precisa. Potete usare Ghostscript per creare un nuovo file scegliendo il livello di qualità delle immagini, in questo modo:

gs -sDEVICE=pdfwrite -dPDFSETTINGS=/ebook -dCompatibilityLevel=1.4 -r75 -dNOPAUSE -dQUIET -dBATCH -sOutputFile=compresso.pdf input.pdf

Le varie qualità disponibili sono le seguenti, come indicate in questo sito:

-dPDFSETTINGS=/screen   (screen-view-only quality, 72 dpi images)
-dPDFSETTINGS=/ebook    (low quality, 150 dpi images)
-dPDFSETTINGS=/printer  (high quality, 300 dpi images)
-dPDFSETTINGS=/prepress (high quality, color preserving, 300 dpi imgs)
-dPDFSETTINGS=/default  (almost identical to /screen)

Per ulteriori opzioni, fate riferimento al sito linkato sopra.

Modificare i metadati

Per cambiare le informazioni interne, come l’autore del documento, è utile prima di tutto estrapolare quelle che ci sono già:

pdftk input.pdf dump_data output info.txt

Poi si può modificare il file di testo con le opportune informazioni, e riscriverle così:

pdftk input.pdf update_info info.txt output output.pdf

Ringrazio Aldo, perché ho estratto queste istruzioni dal suo post. Cito inoltre questo stralcio dove dice che parametri si possono inserire.

Un esempio di elenco di metadati:

InfoKey: Title
InfoValue: Titolo del PDF
InfoKey: Subject
InfoValue: Soggetto del PDF
InfoKey: Keywords
InfoValue: Parole, Chiave, Del, PDF
InfoKey: Author
InfoValue: Autore del PDF

Estrarre i font

Se volete estrarre un carattere incorporato da un documento, potete usare FontForge. Aprite il programma e vi si presenterà la schermata Open font. Su Filter impostate Extract from PDF e poi selezionate il vostro file. Tenete conto che molti font nei PDF contengono solo un sottoinsieme dei caratteri, e molto spesso i font sono protetti da copyright. In alcuni casi sarà FontForge a rifiutarsi di estrarre il font.

Una volta aperto il carattere ci sono diverse ottimizzazioni da fare, leggete questo articolo per i dettagli.

Estrarre le immagini

Questo è uno dei compiti più semplici. Il seguente comando creerà una serie di immagini in formato XPM il cui nome inizia per estratta-.

pdfimages documento.pdf estratta

Estrarre il testo

Per convertire un PDF in formato TXT basta fare:

pdftotxt documento.pdf

Se volete soltanto ricercare all’interno dei documenti PDF, forse è più conveniente installare e adoperare pdfgrep. Vedete anche il paragrafo successivo riguardante il testo contenuto nelle immagini.

Effettuare l’OCR dei PDF contenenti immagini

È possibile “sovraimporre” il testo sulle immagini di un PDF in modo da renderlo ricercabile. Ho scritto un post a riguardo in cui spiego le limitazioni delle soluzioni open source e propongo l’uso di un software tramite Wine.

Annotare e riempire i moduli

Esistono due tipi di moduli PDF. Alcuni documenti contengono dei veri e propri campi modificabili, in tal caso un lettore PDF come Evince li può tranquillamente compilare. Provate questo documento di esempio per vedere personalmente.

Se invece avete un PDF che ha semplicemente l’aspetto di un modulo e su cui volete scrivere, oppure un qualsiasi testo da annotare, potete semplicemente aprirlo con Xournal. Il programma vi fornisce un semplice strumento testo per inserire scritte dove volete e permette evidenziare o disegnare linee. Una volta finito, cliccate su File > Export to PDF per salvare un nuovo documento modificato.

Se volete fare modifiche con strumenti di disegno avanzati, potreste provare anche Inkscape. Dovete però ricordarvi che Inkscape gestisce una pagina alla volta, e se non avete installati i font presenti nel PDF le scritte potrebbero apparire diverse, sballando un po’ l’aspetto complessivo. In compenso con Inkscape avete la maggior libertà d’azione possibile, potendo spostare oggetti, eliminarli e aggiungerne di altri. Alla fine potete esportare di nuovo in PDF.

Convertire il PDF in formato PDF/A

Il formato PDF/A è la “versione ISO” del formato PDF. Serve per documenti che devono essere conservati per anni con la garanzia di poterli sempre aprire. Pertanto a volte serve convertire un PDF in PDF/A, specialmente PDF/A-1b.

Ho fatto molti esperimenti su questo punto, ma ci sono ancora diversi problemi da sistemare prima di trovare un metodo sicuro e abbastanza automatico per usare GhostScript convertendo in PDF/A, lo stesso dicasi per i PDF prodotti con LaTeX e il pacchetto pdfx.

Consiglio pertanto l’uso di un convertitore online, come ad esempio quello di webPDF, utilizzabile cliccando qui.

Montaggio video con OpenShot – video della serata

Vi chiedo scusa per il ritardo nella pubblicazione, in vacanza cerco di non stare sempre al PC. Buona visione. 😉

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Terza serata del mini-ciclo di incontri culturali pre-estivi sull’informatica e il software libero organizzati dal Gruppo Utenti Gnu/Linux di Bassano del Grappa.

Gli appuntamenti spaziano dal 1 al 29 giugno 2011 a cadenza bisettimanale.

Clicca qui per maggiori informazioni!

Arch Linux: installazione e uso – video della serata

Mi scuso se questo video arriva oltre i 15 giorni dopo il talk, ma ci sono stati alcuni inconvenienti tecnici che hanno reso più lungo il lavoro di montaggio. Prima di tutto il microfono: l’avevamo messo apposta per migliorare l’audio e invece il collegamento ha degradato il suono, richiedendo un filtraggio persino maggiore del solito. La sua presenza ha anche richiesto di mostrare in sovraimpressione le domande degli spettatori.

Poi il proiettore, che ha permesso solo una visuale veramente pessima. Per questo motivo è stato necessario rifare il procedimento di installazione e registrare il desktop, per poi montare il tutto in modo più preciso possibile. Infine, dati i numerosi momenti di pausa dovuti al dover lasciare proseguire l’installazione, la durata del talk sembra ridotta rispetto al solito (poco più di un’ora).

Nonostante questi problemi spero che il risultato finale sia degno. Buona visione. 😉

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Seconda serata del mini-ciclo di incontri culturali pre-estivi sull’informatica e il software libero organizzati dal Gruppo Utenti Gnu/Linux di Bassano del Grappa.

Gli appuntamenti spaziano dal 1 al 29 giugno 2011 a cadenza bisettimanale.

Clicca qui per maggiori informazioni!

Serata “Montaggio video con OpenShot” a Bassano del Grappa (VI)

Vi ricordo che stasera al Centro Giovanile di Bassano del Grappa (Vicenza) terrò un intervento con demo dal titolo “Montaggio video con OpenShot”, come parte del mini-ciclo di conferenze sull’informatica promosse dall’associazione GrappaLUG. Ecco la descrizione della serata:

OpenShot è uno degli editor video non lineari più semplici da usare in piattaforma Linux, ed allo stesso tempo fornisce numerosi effetti e funzionalità avanzate oltre a supportare una vasta gamma di formati di file.

Ovviamente anche anche il video di questo talk sarà a disposizione online il prima possibile, però mi farebbe lo stesso piacere poter vedere di persona qualche lettore della zona. Nel link qui sotto trovate tutte le informazioni, compresa la mappa del luogo alla pagina “Dove trovarci”.

via Montaggio video con OpenShot | GrappaLUG.