Accedere a una casella email Libero.it con IMAP (indipendentemente dal provider)

Novità agosto 2014: Libero ha finalmente abilitato l’accesso IMAP e POP anche per le caselle gratuite. Trovate maggiori informazioni in questo articolo. Le indicazioni contenute di seguito restano comunque utili per chi volesse passare a Gmail continuando a ricevere anche la posta al vecchio indirizzo Libero.

Chi utilizza una casella email fornita da Libero sa che l’account gratuito funziona solo tramite la loro interfaccia web, mentre per l’accesso POP bisogna acquistare l’account a pagamento oppure connettersi tramite linea Infostrada. Inoltre la stessa pessima limitazione si applica per il protocollo IMAP, che ormai sta soppiantando POP in quanto permette una continua sincronizzazione col server e l’utilizzo di più PC.

Sono un possessore di una vecchia casella Libero, che in realtà uso pochissimo, però mi sembrava interessante poter trovare una maniera di usare un indirizzo Libero per inviare e ricevere tramite IMAP, con tutti i vantaggi che comporta (compreso usare un software come Thunderbird). Alla fine ho verificato che con delle piccole configurazioni si può utilizzare un indirizzo Gmail per fare da “ponte” e usare l’indirizzo Libero in ricezione e in invio.

Gmail permette poi di accedere tramite IMAP, per cui si interfaccia con tutto (incluse le applicazioni per gli smartphone). La procedura che vi spiego perciò non vi farà usare più l’interfaccia web di Libero, bensì IMAP e (se lo vorrete) l’interfaccia web di Gmail.

Nota: mi è stato ricordato nei commenti che Libero pretende da parte vostra un login ogni 120 giorni nell’interfaccia web dell’email, perciò se contate di usare la posta IMAP in modo permanente e non solo in fase di “transizione” a Gmail vi consiglio di segnarvi sul calendario un login ogni 100 giorni (per sicurezza). Potete farlo facilmente con Google Calendar visto che avete un account Gmail oppure con altri metodi che preferite.

Impostare l’invio da Gmail

È implicito che io consideri Gmail un servizio veramente ottimo, per me è il migliore. Per questo vi consiglio di usare questa guida per cominciare a migrare all’utilizzo di una casella Gmail e abbandonare Libero. Tuttavia potete benissimo voler mantenere l’indirizzo Libero e creare una casella email “fantasma” da sfruttare semplicemente per questo scopo.

Se non avete un account Gmail potete crearne uno cliccando qui. Io per questa guida uso caselle email di prova. Vi spiegherò prima come inviare la posta con l’indirizzo Libero e poi come riceverla. Si può fare anche il contrario però è più comodo così.

Perciò la prima cosa da fare è entrare in Gmail e andare su [Icona a forma di ingranaggio] > Impostazioni > Account e importazione. Cliccate il bottone “Aggiungi un altro indirizzo email di tua proprietà” accanto alla dicitura “Invia messaggio come” e seguite la procedura guidata, in particolare quando vi viene chiesto se volete usare un server SMTP scegliete “Invia con Gmail (più facile da impostare)“. Andate ora nella vostra casella sul sito di Libero e troverete qualcosa ad aspettarvi.

L’email di conferma inviata da Gmail

È sufficiente cliccare sul link di conferma per abilitare l’invio. Vi consiglio poi di tornare nelle impostazioni di Gmail (stessa scheda) per controllare che risulti attivato l’indirizzo, e poi cliccate su “Rispondi dallo stesso indirizzo al quale il messaggio è stato inviato” per usarlo automaticamente anche nelle risposte alle mail mandate a Libero che tra poco potrete far arrivare in Gmail.

Inoltrare le email a Gmail

Per impostare l’inoltro delle email è sufficiente creare un filtro tramite l’interfaccia web di Libero, sotto a Impostazioni > Filtri. I parametri da usare sono quelli in figura.

Attenzione: Libero di recente ha inserito dei blocchi sulla creazione di questi filtri! Prima di proseguire con la guida è importante che leggiate l’articolo su come inoltrare le email verso qualsiasi indirizzo, in cui viene indicato come aggirare la suddetta limitazione. Dopo aver seguito le istruzioni di quel post, continuate la guida da qui. 😉

Tutte le email dirette al proprio indirizzo vengono rispedite all’account Gmail

Ovviamente modificate gli indirizzi con i vostri. Il trucco è di impostare un criterio ragionevolmente impossibile (ovvero l’oggetto del messaggio contiene SPAMSPAMSPAM) e poi agire se il criterio non viene soddisfatto, in questo modo di fatto tutti i messaggi vengono inoltrari, anche s sono stati inviati in CCN o tramite mailing list.

La cosa interessante dell’inoltro è che il messaggio arriva nella casella Gmail identico (comprensivo di destinatario impostato sull’indirizzo Libero) senza subire alcuna modifica (tipo anteporre “Fwd:” all’oggetto). Praticamente quasi non ci si accorge dell’indirizzo al quale era diretto il messaggio originale. A questo punto potete utilizzare l’indirizzo email di Libero in invio e ricezione tutto tramite l’interfaccia web di Gmail. Continuate a leggere per abilitare ulteriori funzionalità.

Opzionale: etichettare i messaggi in Gmail

Questa cosa è utile specialmente se non usate l’account Gmail solo come “ponte” ma anche per altri messaggi con l’indirizzo vero. Nelle impostazioni potete creare un filtro Gmail per etichettare automaticamente i messaggi Libero e distinguerli visivamente dagli altri. La cosa si rivela utile anche per l’utilizzo IMAP, come vedremo poi.

I passaggi principali della creazione del filtro

Basta solo indicare l’indirizzo email del destinatario originale Libero e l’etichetta con la quale marcare i messaggi (si può anche creare al momento). Volendo si può creare un secondo filtro che metta nella stessa etichetta anche le email inviate con quel mittente, dipende dalle vostre esigenze. Non è obbligatorio, però vi consiglio di usare un’altra casella (se l’avete) per inviare un messaggio di prova all’email Libero e vederlo arrivare etichettato in Gmail.

Abilitare IMAP e accedere da Thunderbird

Premettendo che esiste una pletora di client di posta elettronica, tutti o quasi compatibili con IMAP, per spiegare come usarne uno prenderò ad esempio Thunderbird per una serie di motivi: è software libero, è creato e aggiornato da Mozilla (perciò ha ottime funzioni), abbiamo a disposizione il video di una serata intera che spiega come usarlo e infine garantisce la possibilità di usare identità secondarie (come vedrete dopo è utile per l’invio).

Prima di aprire Thunderbird bisogna tornare un attimo nelle impostazioni di Gmail alla voce “Inoltro e POP/IMAP” per abilitare l’accesso tramite questo protocollo. Potete tranquillamente lasciare disattivato il POP. Tornando a Thunderbird, la configurazione è praticamente automatica la prima volta che si apre il software.

Thunderbird riconosce i parametri di Gmail e riesce a collegarsi in automatico

Dopo aver inserito semplicemente un nome a piacere, l’indirizzo Gmail e la password basta cliccare “Continua” per avviare i test che vedete in figura, e alla fine “Crea un account“. Thunderbird vi chiederà quindi se volete usare il software anche per leggere gli RSS. Se volete solo le email basta confermare l’opzione già preimpostata.

La posta in arrivo di Gmail con il messaggio di prova che mi ero inviato all’indirizzo Libero

Potete notare sulla sinistra che le etichette in Gmail vengono convertite in cartelle IMAP. In questo modo, considerando di avere già il filtro in Gmail, basta aprire la cartella di Thunderbird per avere i messaggi filtrati. Tuttavia, potrebbe tornare utile usare anche le etichette di Thunderbird, le quali permettono di colorare i messaggi per un ulteriore riscontro visivo (e possibilità di ricerche filtrate).

Opzionale: etichettare i messaggi in Thunderbird

Creare un filtro in Thunderbird è simile alla medesima operazione in Gmail, con la differenza che dobbiamo già avere l’etichetta che ci serve. Per prima cosa quindi recatevi su Etichetta > Nuova etichetta… e scegliete nome e colore. Poi potete andare su Strumenti > Filtri… e cliccare il pulsante per crearne uno nuovo.

Parametri per il filtro di Thunderbird

Vi basta copiare le impostazioni nella figura, e ovviamente se lo desiderate potete anche fare delle modifiche per le vostre esigenze specifiche.

Abilitare Thunderbird per l’invio con l’indirizzo Libero

Ormai è quasi tutto pronto, basta solo dire a Thunderbird che volete inviare le email anche con l’indirizzo di Libero come mittente. Questo sarà molto facile sfruttando i server di Gmail, i quali erano già stati autorizzati all’inizio della guida. Bisogna andare su Modifica > Impostazioni account… e premere il bottone “Gestione identità…“, infine il pulsante “Aggiungi…”.

Creazione dell’identità secondaria

L’importante è inserire un nome a scelta, l’indirizzo email Libero e lasciare intatto il server in uscita (SMTP). Una volta che avete fatto questo potete finalmente provare a inviare una email da Thunderbird trovando un menu a discesa nel campo del mittente con i due indirizzi. Se tutto è andato correttamente il destinatario riceverà il messaggio e vedrà il mittente Libero.

Per fare i test mi sono auto-scritto diverse volte!

Come vedete nella figura il server che ha inviato il messaggio è quello di Gmail, mentre l’indirizzo mittente è quello di Libero, quindi funziona.

Conclusione

Lo scopo di questa guida è duplice: da una parte serve ad aiutare chi ha un indirizzo Libero nell’usarlo come gli pare e piace, senza essere vincolato alla discutibile interfaccia web. Dall’altra spero sia utile a quanti vogliono gradualmente migrare indirizzo email senza rischio di perdere la corrispondenza in atto. Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate e soprattutto se vi è stata utile!

Aggiornamento 04/09/2012: ho provveduto a modificare le diciture della guida dato che Gmail ha cambiato l’interfaccia e alcune voci sono state cambiate.

Aggiornamento 19/09/2012: rispondendo ai vostri commenti ho riscontrato che la procedura di importazione dei vecchi messaggi e contatti su Gmail è più semplice che mai, basta infatti andare su Impostazioni > Account e importazione e seguire le istruzioni dopo aver cliccato la voce Importa messaggi e contatti.

Aggiornamento 26/06/2014: ho inserito una nota che rimanda a un mio nuovo post riguardo ai recenti blocchi di Libero per l’inoltro verso altri indirizzi email.

Gestire facilmente le email con Thunderbird – video della serata

Clicca qui per mostrare contenuto da Vimeo.
(leggi la privacy policy del servizio)

Quarta serata del ciclo di incontri culturali sull’informatica e il software libero organizzati dal Gruppo Utenti Gnu/Linux di Vicenzasezione di Bassano del Grappa.

Gli appuntamenti spaziano dal 9 febbraio al 18 maggio 2011 a cadenza bisettimanale.

Clicca qui per maggiori informazioni!

Scrivere documenti con OpenOffice.org – video della serata

Clicca qui per mostrare contenuto da Vimeo.
(leggi la privacy policy del servizio)

Terza serata del ciclo di incontri culturali sull’informatica e il software libero organizzati dal Gruppo Utenti Gnu/Linux di Vicenzasezione di Bassano del Grappa.

Gli appuntamenti spaziano dal 9 febbraio al 18 maggio 2011 a cadenza bisettimanale.

Clicca qui per maggiori informazioni!

Capire come funziona l’università (piccolissima guida di sopravvivenza)

Cercherò di tenere questo articolo breve, ma prima spendo due righe per spiegare come mai ci tengo particolarmente a scriverlo. Sono uno studente del primo anno di informatica a Venezia e ho già avuto modo di parlare di quanto i sistemi di orientamento universitari lascino a desiderare. Essendo fresco di superiori so bene di che parlo, e ricordo quali sono le vere, semplici e pure domande degli aspiranti studenti: so anche che sembrano insormontabili prima, mentre dopo pensi «tutto qua?» e infatti le risposte spesso sono semplici, solo che a nessuno viene in mente di fornirle.

Detto ciò, tutto quello che segue è sperimentato per esperienza diretta ed eventualmente possiamo parlarne nei commenti. Si tratta di una serie di tip corti ma efficaci introdotti da un titoletto e rivolti direttamente ad un potenziale lettore. All’inizio parlo un attimo di qualche suggerimento per scegliere, poi si va dritti al “come funziona”. Via!

Le necessità pratiche

Se hai avuto la rapida impressione che nessuno ne parli hai colto esattamente il punto. Il senso pratico è il tabù principe di tutti coloro che parlano di università: non solo le cosiddette “guide” per aiutare nella scelta, ma anche amici e conoscenti con cui in un modo o nell’altro se ne parla. Be’ tu lascia stare tutta questa gente che crea un falso senso di marionetta dove sei solo un granello di polvere e il mondo ruota tutto intorno ad una università. Le necessità pratiche esistono, per quanto te lo possano negare.

A volte il luogo conta, e può anche avere più peso scegliere un’università vicina a casa che lo stesso tipo di studi dall’altro capo del mondo solo perché fondata più anticamente. Invece guarda un po’ tu potresti anche avere dei motivi per fare il pendolare invece che trasferirti, o altre ragioni per preferire un posto all’altro. Fidati, in qualsiasi luogo tu viva ti faranno credere che per studiare bene devi andare distante, come se tutti i professori nell’università vicina fossero dei pecoroni raccomandati.

In sintesi tieni a mente che tempi, luoghi, costi di trasporto/alloggio e fattori personali influiscono eccome sulla scelta. Ciò vale per tutti, anche se nessuno te lo viene a dire e si crea un falso alone mistico che ti fa sentire spaesato. Perciò se vuoi studiare qualcosa scegli liberamente il posto dove farlo e valuta anche le tue esigenze: ascolta i consigli ma non farti soggiogare.

Studi per soldi?

Questo vale un po’ persino per le superiori, ma all’università è ancora peggio. A volte l’unica cosa che sembra interessare a studenti e genitori che li supportano è il tasso occupazionale dei laureati nel tal settore. Visto quello, la scelta è fatta. Ferma un attimo: non ti interessano anche contenuti e competenze acquisiti alla fine del corso di studi? Ricorda che ti laurei in ciò che (presumibilmente e sperabilmente) sarà poi il tuo lavoro di una vita. Saresti davvero disposto a laurearti in psicologia dei castori se si rivelasse il mestiere più redditizio nel prossimo futuro?

Forse è una mia opinione, ma io no. Non studierei tre o cinque anni una materia orribile secondo i miei gusti solo perché promette un po’ più di lavoro: mi tocca precisarlo sempre ogni volta che dico «studio informatica», visto che tutti si complimentano per la scelta “conveniente”. La cosa più conveniente è studiare ciò che promette seguendo però le tue passioni, perché una persona che lavora con passione è già un passo avanti rispetto agli svogliati. Pensaci.

Iscrizione, lezioni ed esami

Una cosa che mi ha dato particolarmente fastidio all’inizio è stata la sensazione di dovermi iscrivere e iniziare senza sapere praticamente nulla di ciò a cui andavo incontro. Nessuno “di dovere” spiega come funziona effettivamente lo studio all’università, l’unica banalità risaputa è che esistono gli esami e devi organizzarti lo studio da solo perché non ti controllano. Ciò è vero, ma alla fine dei conti, come si svolge l’anno?

Per capire abbastanza bene, puoi cercare sul sito web della tua università il calendario accademico (parolona per dire “periodi in cui si fanno le cose”) e alla fine vedrai che generalmente l’anno è diviso in quattro, secondo il seguente schema. Il disegno è ovviamente semplificato, però spero che renda l’idea.

Basterebbe mezz’ora spesa in Inkscape per triplicare la chiarezza di qualsiasi sito web universitario

Come puoi vedere devi stare tranquillo: i primi mesi sono solo lezioni e non dovrai fare esami. Inoltre le iscrizioni in genere (però meglio verificare) si possono fare fino a ottobre-novembre senza sovrattassa, perciò puoi scegliere con calma e seguire le prime lezioni anche senza essere iscritto, così da renderti conto di come si svolge il tutto.

A riguardo degli orari invece, cerca sulla pagina del tuo corso di laurea le lezioni del primo semestre dell’anno in corso. Certo, ogni anno (anzi ogni semestre) cambiano giorni e orari, però alla fine ti puoi rendere conto all’incirca dei corsi da seguire e il monte ore complessivo. Ovviamente i dati sono scritti nei modi più assurdi possibile, e quasi mai accompagnati da grafica. Un esempio? «Programmazione — il lunedì e giovedì dalle 10:30 alle 12:00», e così per tutte le ore. Vai tu a capire come è fatto l’orario! Per fortuna ho già consigliato un articolo che spiega come usare Google Calendar per crearsi un bell’orario. Alla fine puoi stampare esportando la tabella in PDF, e otterrai qualcosa di simile:

La tabella oraria parziale del mio primo semestre

È chiaro che poi vanno contate anche alcune ore di laboratorio o tutorato (lezioni con uno studente più vecchio) e le ore di viaggio per treno/bus/altro. Nessuno ne terrà conto tranne te, per cui non sorprenderti se proveranno a programmarti lezioni in orari assurdi. Nella maggior parte dei casi per fortuna riuscirai a discuterne umanamente con il docente o il tutor.

Un piccolo glossario

Con l’università diventa divertentissimo catalogare tutti i termini nuovi che si usano, non tanto perché siano particolarmente necessari, ma semplicemente perché “fa stile” (inutile negarlo, dai!). Ecco una piccola tabella comparativa tra il linguaggio scolastico e quello universitario:

La parola del mondo universitario… Corrisponde alla parola del mondo scolastico… Note
Ateneo Scuola Ateneo è semplicemente un sinonimo di università.
Facoltà Tipo di scuola Può essere considerata qualcosa di analogo a “liceo scientifico”, “istituto tecnico industriale”, ecc…
Corso di laurea Specializzazione È come se si parlasse di specializzazioni, ad esempio per un istituto tecnico sarebbero tipo “informatica”, “meccanica”, ecc…
Corsi / insegnamenti Materie La parola “corso” in effetti fa un po’ confusione con il corso di laurea, è un problema risaputo ma nulla di grave.

Ovviamente date le differenze intrinseche tra scuola e università è solo un riferimento comodo per cominciare a parlare la nuova “lingua”.

Il piano di studi

Altra cosa fantastica dell’università è che ti chiedono di compilare il piano di studi circa dopo due-tre mesi dall’iscrizione, quando cioè sei nuovo e nessuno ti ha spiegato come funziona la faccenda. In sostanza si tratta del tuo percorso per cumulare i 180 crediti della laurea (alla fine è come coi punti della benzina, se mi perdoni il paragone stupido, raccogli punti facendo gli esami). Siccome alcuni esami sono a scelta ti viene chiesto di compilare il piano di studi.

Certo, appena entrato non potrai farlo con coscienza, ma non ti crucciare. Fallo a istinto, un po’ come ti viene e aiutandoti magari scegliendo un percorso già “preimpostato”: il piano si può modificare più avanti, se serve, ma almeno intanto hai fatto la compilazione obbligatoria.

Cercare informazioni e tenersi aggiornati

Questa è l’arma a doppio taglio: di per sé l’informazione è garantita in quanto ogni studente ottiene un indirizzo email (oppure due o più, se uno è dell’ateneo e l’altro del dipartimento, ecc…) nel quale la maggior parte dei docenti invia tutte le news utili e la segreteria invia quelle più inutili.

L’altra faccia della medaglia è che per certe cose dovrai tenere d’occhio 4-5 siti diversi dei corsi e dei docenti per eventuali novità. In questo caso o diventi scemo, oppure sfrutti gli RSS. Se ci sono bene, sennò te li puoi costruire con Dapper, Feed43 e Yahoo! Pipes. È una buona occasione per imparare.

Il computer

Di’ la verità, quanto ci pensi ogni volta che ti viene in mente l’università? Wifi, computer in aula, internet a manetta, evvai! In effetti anche io pensavo così, poi è bastato poco per rendersi conto che serve molto meno di quello che pensi. Io adoro il computer, eppure il portatile non l’ho mai portato. Se succederà, sarà per cose utili.

È vero, ci sono alcuni studenti che invece di seguire le lezioni passano giornate intere in aula studio col portatile (difficilmente studiano sempre) oppure direttamente in aula a giocare a qualche MMORPG. Nella realtà il computer all’università non ti serve. Pensaci, hai a disposizione quasi a ogni ora i laboratori nei quali puoi accedere con il tuo account personale per studiare, navigare, provare i programmi (se studi informatica ad esempio). Inoltre se stai su Facebook a lezione è come stare a casa, allora a questo punto risparmiati il treno direttamente.

Per concludere: una buona lettura

Copertina dell’ebook gratuito di Apogeo

Potrei andare avanti e dire tante piccolezze, ma alla fine ti garantisco che tutta la faccenda è meno problematica di quanto possa sembrare: credi davvero che qualcuno sappia in dettaglio tutte le dinamiche burocratiche? O che tutti abbiano mai visto il rettore, o ne conoscano anche solo il nome?

In realtà alle volte basta solo andare un po’ “allo sbaraglio” e in poco tempo tutto comincia a girare, e senza accorgertene hai già finito un semestre e inizi il secondo. L’anno vola molto più che alle superiori. Per altri approfondimenti potresti trovare interessante leggere un libro disponibile gratuitamente sul sito di Apogeo. Si intitola Università: cose da sapere, cose da fare.

Non sono del tutto d’accordo con alcune cose scritte, in particolare ci sono secondo me troppe visioni pessimistiche, a tratti grottesche. Tuttavia dà comunque degli ottimi spunti e molte informazioni utili che vale la pena di leggere. I miei piccoli consigli finiscono qui: buona fortuna!

I vantaggi del software libero – video della serata

Clicca qui per mostrare contenuto da Vimeo.
(leggi la privacy policy del servizio)

Seconda serata del ciclo di incontri culturali sull’informatica e il software libero organizzati dal Gruppo Utenti Gnu/Linux di Vicenzasezione di Bassano del Grappa.

Gli appuntamenti spaziano dal 9 febbraio al 18 maggio 2011 a cadenza bisettimanale.

Clicca qui per maggiori informazioni!

Utilizzare il nuovo Readability tramite bookmarklet anche su Android (2.2)

Per chi non lo conoscesse, Readability è uno strumento da utilizzare quando si naviga in internet e ci si imbatte in un sito web dal layout scomodo oppure infestato di banner colorati e lampeggianti da tutte le parti, oppure ancora con font piccolissimi. Una volta premuto un pulsante (o un segnalibro speciale, detto bookmarklet) inizia la “magia” e il contenuto principale della pagina viene portato in centro e reso comodo da leggere, mentre tutto il resto sparisce.

Vi faccio un esempio con un sito che ogni tanto leggo, il ScienceDaily. Le notizie sono interessanti, però il layout è orrendo! Più di metà pagina (in senso verticale) è dedicato a ben due barre laterali con un sacco di link ad altri articoli, e la colonnina da leggere è tutta compressa sulla sinistra (per di più inframezzata da un elenco di altri link). Ecco uno screenshot dell’articolo Mathematical Model for Moving Bottlenecks in Road Traffic:

Estrema scomodità di lettura

La stessa pagina processata da Readability si visualizza all’incirca così (c’è anche una barra laterale che ho ritagliato):

Layout semplice e leggibile

Quella che vedete è l’ultima versione, che è diventata attiva oggi (almeno per quello che ho potuto notare). Prima la funzionalità principale (cioè quella di leggere bene le pagine, appunto) era semplicemente attivata da un bookmarklet che si salvava nei segnalibri del browser (io per comodità lo tengo proprio nel menu segnalibri). Uno strumento che ha funzionalità analoghe è Notforest, il quale però elimina sempre tutte le immagini. A seconda dei casi uno può essere migliore dell’altro. 🙂

Ora hanno introdotto l’estensione per Firefox e altri browser, io però continuo a preferire il bookmarklet perché posso memorizzarlo nel menu assieme a quello di Notforest. Cercando un po’ nelle FAQ alla fine ho scoperto che l’hanno mantenuta aggiornata per chi vuole. Si trova disponibile qui.

Sul sito di Readability scrivono chiaramente che questo bookmarklet non funziona con Android e la funzionalità di lettura sul telefono è disponibile per chi paga la versione premium. Ciò è vero, ma è semplicemente perché hanno codificato il bookmarklet con un sacco di caratteri di escape! È sufficiente usare un purificatore di javascript togliendo i ritorni a capo e le tabulazioni per ottenere un bookmarklet utilizzabile con Android. Vi ricordo che avete bisogno almeno della versione 2.2, perché prima i segnalibri con codice javascript non erano supportati.

Per installarlo andate a questo indirizzo con il vostro telefono e tenete premuto sull’area di testo modificabile. A questo punto scegliete l’opzione “copia tutto” e create un nuovo segnalibro nel browser di Android. Nell’indirizzo incollate il codice che avete copiato prima. Ora non vi resta che visitare una pagina con un articolo e pubblicità varie intorno e provare a “visitare” il segnalibro di Readability. Attendete qualche istante e vedrete un risultato simile a questo:

Le eventuali immagini vengono automaticamente adattate: mai più scorrimento orizzontale!

Con i bookmarklet precedenti c’erano più possibilità di personalizzazione “permanente” nel senso che si poteva salvare uno specifico stile grafico da usare sempre, però in compenso non veniva generato un URL per la pagina ripulita, cosa che si rivela molto comoda per inviarlo ad altre persone. Il trucco di PasteBin è stato ripreso da ciò che ha suggerito Chivil sul proprio blog.

Condividere link corretti e puliti allo stesso luogo su diversi siti di mappe

Quest’idea mi è venuta semplicemente considerando una necessità pratica che a volte si riscontra dovendo organizzare degli incontri/appuntamenti con altre persone, ad esempio per l’assemblea del gruppo Linux. 😉 In giro ci sono diversi siti web che permettono di cercare luoghi sulle mappe e condividerne i link.

Siti diversi usano dati diversi, quindi una strada su Google Maps potrebbe non essere corretta mentre su Yahoo! Maps sì, o cose di questo genere. Succede ad esempio con la via dove abito io! Inoltre gli URL generati spesso e volentieri sono molto lunghi, in quanto contengono un sacco di metadati inutili come ad esempio l’indirizzo testuale inserito, la lingua dell’utente, eccetera.

Aggiungiamoci anche che in certi casi si vuole poter condividere uno specifico sito di mappe (per esempio OpenStreetMap) e magari spostare il marker rispetto al posto dove viene messo automaticamente dal sito di mappe utilizzato, o ancora sapere le coordinate geografiche a cui corrisponde un certo posto. Per questi motivi ho creato un piccolo generatore di mappe utilizzabile direttamente via web.

L’interfaccia è senza troppi fronzoli ma funziona

Nota (aggiunta il 26/02/2013): Il progetto non è più sviluppato, potete visionare e scaricare il codice della pagina qui.

L’utilizzo è semplice: si inserisce un indirizzo nella casella in basso per iniziare a cercare il luogo da linkare, poi si può trascinare manualmente il marker sulla mappa per metterlo esattamente nel punto giusto, si può cambiare visuale (satellitare o mappa) e usare lo zoom per aiutarsi. I link a destra si sistemano automaticamente ogni volta che si sposta l’indicatore oppure si preme il pulsante per cercare l’indirizzo.

Tutte le mappe indicano lo stesso luogo e circa con lo stesso livello di zoom medio con riferimento al 16 su Google Maps (per quanto possibile). Le coordinate del punto sono mostrate sotto alla mappa. Vi mostro come esempio il centro giovanile di Bassano del Grappa come cercato su Google Maps e come generato dal mio script:

  1. http://maps.google.com/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode=&q=via+ognissanti+4,+bassano+del+grappa&aq=&sll=37.0625,-95.677068&sspn=36.589577,97.294922&ie=UTF8&hq=&hnear=Via+Ognissanti,+4,+36061+Bassano+del+Grappa+Vicenza,+Veneto,+Italia&z=16
  2. http://maps.google.com/maps?q=45.7627911,11.7346639&z=16

Sono soddisfatto del risultato! 🙂 Spero possa esservi utile e se avete qualsiasi tipo di suggerimento per migliorare le funzionalità dello script non esitate a scrivermele.

Cos’è Linux – video della serata

Clicca qui per mostrare contenuto da Vimeo.
(leggi la privacy policy del servizio)

Prima serata del ciclo di incontri culturali sull’informatica e il software libero organizzati dal Gruppo Utenti Gnu/Linux di Vicenzasezione di Bassano del Grappa.

Gli appuntamenti spaziano dal 9 febbraio al 18 maggio 2011 a cadenza bisettimanale.

Clicca qui per maggiori informazioni!

Wikiraduno a Vicenza

Vi vorrei segnalare che sabato 26 febbraio a Vicenza c’è il Wikiraduno, un momento di ritrovo per gli utenti e i simpatizzanti di Wikipedia. Questo è il programma dell’evento:

  • ore 9.00 – 11.00: incontro pubblico su “Wikipedia nella didattica”, aperto a tutti e in particolare rivolto agli insegnanti.
    • 9.00: introduce Luca Menini (socio Wikimedia Italia e LugVi)
    • 9:15: Wiki e Wikipedia a scuola, Elisa Spadavecchia (Ufficio Interventi Educativi, UST XIII Vicenza)
    • 9:45: Dentro Wikipedia: conoscere e saper usare l’enciclopedia libera, Marco Chemello (socio Wikimedia Italia)
    • 10:30: dibattito
  • ore 11.00 – 13.00: visita guidata a tema nel centro storico di Vicenza (a piedi). Safari fotografico per Wikimedia Commons: porta la tua fotocamera!
  • ore 13.30: ritorno al centro culturale S. Paolo e pranzo in loco (v. seguito).
  • ore 15.00-18.30 circa: pomeriggio con discussioni wikipediane in stile “barcamp”; presentazione di uno studio sulla comunità degli utenti
  • La serata prosegue, per chi vuole fermarsi, in pizzeria.

Per tutti gli altri dettagli vi rimando a Wikipedia:Raduni/Vicenza febbraio 2011. 😉

OpenShot introduce le mappe animate in 3D

Jonathan Thomas ha annunciato sul blog di OpenShot un’altra tra le tante funzioni che verranno introdotte con la versione 1.3.0 del fantastico software di montaggio video.

Clicca qui per mostrare contenuto da Vimeo.
(leggi la privacy policy del servizio)

La descrizione è semplice, ma sotto c’è un grande lavoro di grafica 3D e calcoli matematici. Dall’annuncio ufficiale:

How does it work? Simply put, it let’s the user enter a few basic parameters, such as the latitude and longitude of anywhere on earth to anywhere else on earth, and renders a beautiful animated line between the 2 points. This effect is often used on television and movies, and is very effective at showing the distance traveled between 2 far away places.

Potete vedere anche uno screenshot con i parametri nell’articolo originale. Speriamo che venga rilasciato presto! 🙂