Copertine CD con la HP Photosmart C5280 All-in-one su Linux

Attenzione: questa guida ora è superata e rimane qui solamente per referenza. La nuova guida, più semplice e perfettamente funzionante (compresi i mini CD) è consultabile a questo indirizzo.

Egregi, dopo l’acquisto da me fatto e di cui al titolo stesso, sono riuscito a configurare anche la stampa su CD, raggiungendo così la piena possibilità di utilizzo del prodotto in questione! 😀

Per fare ciò, ho alquanto torturato il povero CD stampabile fornito nella confezione. Osserviamo un minuto di silenzio per questo povero dispositivo; così ridotto:

Lo onorerò mettendoci dentro qualche distro… devo ancora decidere cosa di preciso. Almeno non sarà martoriato invano.

Come potete vedere dall’ultima prova di stampa (nell’immagine è tratteggiata) ho trovato le impostazioni per centrare perfettamente la copertina. Rimane un bordino bianco, ma succede anche su Windows, e poi è meglio così.

Per creare facilmente delle copertine dei CD, scaricate questo file e spostatelo nella sottocartella Templates nella vostra home (se non c’è createla). Dopodiché cliccateci sopra con il destro e alla voce proprietà cambiate icona scegliendo quella che si trova in /usr/share/icons/Tango/32×32/devices/gnome-dev-cdrom-audio.png. Adesso spostatevi in una qualsiasi directory come ad esempio sul Desktop, cliccate col destro e selezionate Crea > Copertina CD.

Verrà creato un file con il template che vi ho fatto installare prima. Apritelo. Come potete vedere, è un file di Openoffice che contiene due immagini (una col bordo e una bianca nei punti giusti). 🙂

Voi dovete inserire le immagini e/o le scritte che volete e poi disporle in secondo piano (tasto destro > Disponi > Porta indietro) fino a che non sono sotto al bordo e all’immagine bianca. Cancellate pure la didascalia che ho messo.

Quando siete soddisfatti e volete stampare (potete anche rimuovere l’immagine col bordo, ma lasciate quella bianca) estraete il vassoio di stampa del cd e metteteci un cd stampabile. Inserite il CD nel vano per la stampa dei cd come indicato nel manuale della stampante, e assicuratevi che la stampante sia staccata posteriormente dal muro per almeno 8 cm.

A questo punto selezionate File > Stampa e scegliete la stampante HP Photosmart. Andate nel menù Proprietà e impostate così:

La scheda stampa
La scheda stampante

Dopodiché fate OK e tornate alla finestra di prima.

Andate su Extra e impostate così:

Questa impostazione è decisiva

Adesso confermate e avviate la stampa. Vi verrà fuori un avviso che vi avverte che l’area di stampa è inferiore alla dimensione della pagina del documento. Voi scegliete “Ritaglia” e aspettate che il CD venga stampato. 😀

In fin dei conti si tratta solo di utilizzare il template che ho creato e ricordarsi le impostazioni di stampa. Dopo un paio di stampe viene automatico.

Nota finale: se volete altri template per vari tipi di documenti date un’occhiata qui. 😉

Connettere il Nintendo DS a Linux con il wi-fi (non con l’adattatore Nintendo)

Questa materia mi ha incuriosito, così oggi ho fatto un po’ di ricerche tanto per vedere se l’adattatore Wireless di Nintendo per caso funzionasse con Linux (casomai avessi pensato di comprarlo). La risposta è no. A parte questo, ricordatevi che quell’adattatore funziona solo con periferiche autorizzate, usa un protocollo proprietario, e costa come qualsiasi altra chiavetta wi-fi.

Perciò se volete connettere a Internet il Nintendo DS con la vostra connessione avete due strade: o usate un router Wireless o una chiavetta wi-fi normale (ripeto, non quella di Nintendo). Prima di comprare una periferica consiglio di verificarne la compatibilità con Linux, anche se Ubuntu 7.04 se la cava egregiamente.

Router Wi-fi

Per prima cosa controllate che il vostro router sia supportato da Nintendo e che sia configurato correttamente per la connessione ad internet, inoltre se è protetto deve usare la protezione WEP. A questo punto si può procedere all’utilizzo della funzione di ricerca automatica come indicato nel sito. Qui potete trovare una copia in Pdf delle istruzioni, senza perdere tempo a cercare.

Chiavetta wi-fi

Per usare il metodo che illustrerò avete bisogno di questi requisiti:

  • Linux con kernel 2.4.x o superiore (la guida è orientata ad Ubuntu, ma qualsiasi altra distro dovrebbe andare bene)
  • Una chiavetta wi-fi usb correttamente installata sul sistema
  • Una connessione ad internet funzionante che non si appoggi alla chiavetta wi-fi che volete far comunicare con il DS
  • Una basilarissima conoscenza del terminale
  • I pacchetti wireless-tools e iptables installati
  • La voglia di perdere un po’ di tempo (penso che in mezz’ora si possa fare)

Dopo aver elencato i requisiti passerò alla spiegazione. Per prima cosa inserite la chiave wi-fi usb.

Adesso la chiave così com’è è impostata in modo da essere uno Slave, cioè si aspetta di ricevere un servizio. In realtà la chiave lo deve fornire il servizio, e lo deve dare al Nintendo DS. Deve quindi diventare Master.

Ora dovete scoprire il nome dell’interfaccia di rete che Linux ha assegnato rispettivamente alla vostra connessione ad internet ed alla chiavetta.

Per fare ciò, date nel terminale questo comando:

ifconfig

Ed avrete l’elenco delle interfacce di rete del computer. Se per internet usate una connessione ethernet quasi sicuramente la vostra interfaccia sarà eth0. La vostra chiavetta avrà con tutta probabilità l’interfaccia wlan0. La guida presumerà queste condizioni, modificate i comandi in caso di una diversa configurazione.

Adesso pensiamo a impostare la chiavetta per fare da Master e aggiungiamo tutte le altre impostazioni necessarie:

sudo iwconfig wlan0 mode Master
sudo iwconfig wlan0 essid "LINUX_AP"
sudo iwconfig wlan0 channel 6
sudo iwconfig wlan0 rate 2M

Adesso la vostra chiavetta è diventata ufficialmente un Access Point!

Nota importante: il canale numero 6 nella guida originale era indicato come l’ideale per gli USA, invitando ad informarsi per gli altri stati. Il sito Pianeta Radio indica che in Europa è lecito utilizzare i canali dal numero 1 al numero 13. Per questo motivo ho ritenuto che il canale 6 vada più che bene.

Adesso siamo ad un buon punto. Utilizzate la funzione di ricerca degli Access Point del Nintendo DS come indicato nella guida sul sito linkato prima (o nel Pdf linkato prima) e connettetevi all’Access Point LINUX_AP.

Vi apparirà un errore.

Sì, perché non abbiamo ancora configurato l’Access Point. Tranquilli comunque, il fatto che il DS abbia trovato l’Access Point significa che fin qui è andato tutto bene.

Adesso assegniamo l’intervallo di ip da usare con la chiavetta, deve essere diverso da quello usato dal vostro router.

Quasi sicuramente andrà bene questo comando:

sudo ifconfig wlan0 up 192.168.2.1

Ecco, adesso dobbiamo convogliare il traffico di rete tra le due interfacce, in modo che la connessione passi dal Nintendo DS alla chiavetta alla vostra connessione ad Internet.

sudo iptables --table nat --append POSTROUTING -o eth0 -j MASQUERADE
sudo iptables --append FORWARD --in-interface wlan0 -j ACCEPT
sudo echo 1 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward

Adesso dobbiamo assegnare un ip al Nintendo DS.

Seguite la guida in Pdf di prima, ma invece di toccare la voce di ricerca degli Access Point selezionate Manual Setup traducibile in Configurazione manuale.

Inserite i seguenti dati:

SSID: LINUX_AP

Ip Address (indirizzo ip): 192.168.2.2

Gateway: 192.168.2.1

Primary/Secondary DNS (DNS primario/secondario): per questi inserite i DNS del vostro provider, oppure gli OpenDNS.

Adesso salvate la configurazione e fategli fare il test della connessione.

A questo punto se tutto è andato per il verso giusto sarà connesso!

Tradotto, semplificato e spiegato dalla guida originale di PD Ghost Buster.

Mantenere Wine sempre pulito e bello esteticamente

Capita che utilizzare un’applicazione Windows sia necessario (a me praticamente mai, comunque…), ed in questo caso ci viene in aiuto il buon Wine. Il problema purtroppo è che un applicazione sotto Wine al naturale è decisamente brutta.

Decisamente non ci siamo…

In questa guida vedremo come partire da un’installazione nuova di Wine e rendere il suo aspetto più gradevole, per poi farne una copia di backup da ripristinare occasionalmente.

Quindi se non avete un’installazione nuova di Wine, e non avete programmi installati o ce li avete ma non sono importanti, potete azzerare le vostre impostazioni di Wine (ed i programmi installati) con il comando:

cd ~
rm -rf .wine

Adesso avviate da terminale Wine senza argomenti:

wine

E aspettate che ricrei la directory appena rimossa.

Adesso che abbiamo Wine nuovo possiamo pensare all’aspetto estetico. Se utilizzate un tema chiaro installate Royale; mentre se utilizzate un tema scuro be’ mettetevi l’anima in pace perché il massimo che ho trovato è stato qualche tema grigietto… Se ne trovate qualcuno di nero segnalatemelo.

A questo punto aprite la configurazione di Wine e nel tab Desktop Integration impostate il tema a Media Center Style.

Applicate e chiudete le applicazioni aperte (per avere lo stile applicato correttamente bisogna riaprire i programmi).

Ricorda Windows… Però direi che è decisamente meglio di prima!

Ovviamente ciò si può fare anche con altri temi per Windows (anche quelli non ufficiali, che su Windows necessitano di una patch) basta solo che scegliate quello che preferite.

Ma veniamo alla pulizia.

Adesso che abbiamo il nostro tema ci conviene creare una copia di backup da ripristinare al volo. Prima di fare ciò ci conviene settare le impostazioni relative alle unità virtuali e le altre che vogliamo.

Poi facciamo nel terminale:

cd ~
cp -rf .wine .wine.backup

Poi, quando vogliamo resettare la nostra installazione di Wine senza reinstallare il tema (ma perdendo tutti i programmi comunque):

cd ~
rm -rf .wine
cp -rf .wine.backup .wine

Recuperare le immagini danneggiate

Lavorando con le foto capita di trovarsi in situazioni estremamente irritanti come questa:

In questo caso abbiamo una foto danneggiata che non ne vuol sapere di aprirsi in Gimp.

La cosa a me è capitata proprio oggi, ed ho cercato un modo di recuperare la foto. Gimp è schizzinoso e non la apre, ma questo non vuol dire che sia tutto perduto. 🙂 A volte una foto è rovinata soltanto parzialmente, ma la sua componente “buona” può essere recuperata.

Per fare ciò useremo l’utility convert di Imagemagick.

Se non l’abbiamo installato, facciamo da terminale:

sudo apt-get install imagemagick

E poi per recuperare la foto:

convert immagine-danneggiata.jpg recupero.png

Qui ho convertito l’immagine danneggiata (che era una JPEG) in una PNG visto che è un formato lossless leggibile con Gimp.

Ora si può aprire l’immaginein Gimp e provvedere a rattoppare la parte danneggiata, sperando che sia solo una piccola porzione dell’immagine.

Risolvere i problemi relativi ai caratteri accentati nelle applicazioni KDE

Oggi, provando l’ottimo Kopete, ho notato che le applicazioni KDE avevano dei problemi a gestire i caratteri accentati. Perciò ho cercato un po’ ed ho trovato la soluzione. 🙂 Basta modificare un file:

sudo gedit ~/.bashrc

E incollarci in fondo queste righe:

# Risolve problemi di caratteri accentati
export LC_ALL=C
export LANG="it_IT.UTF-8"
export LC_CTYPE="it_IT.euro"

In realtà solo la prima è fondamentale, ma le altre due sono comunque utili per precisare che usiamo una tastiera italiana. Ricordate che perché i cambiamenti abbiano effetto è necessario riavviare il server grafico. 😉

Quando i file nel cestino non si vogliono proprio eliminare

A volte capita che, per problemi legati ai permessi, i file che mettiamo nel cestino dopo non si possono più eliminare. A me succede in particolare quando elimino dei residui di una compilazione che viene fatta ovviamente come amministratore.

user-trash-full.png

Se anche voi ogni tanto avete questi problemi, non preoccupatevi. Basta che digitiate nel terminale:

sudo rm -rf ~/.local/share/Trash/*

Fatto! 😀

Crediti immagine

Bluetooth con Ubuntu Feisty

Ultimamente ho avuto problemi con il bluetooth, in particolare la cosa si è verificata quando ho tentato di spedire sul computer una foto per un post. Certo, avrei potuto prenderla con il cavo USB, ma dato che c’ero, tanto valeva perdere la mezz’oretta necessaria ed avere il bluetooth funzionante. 😉

Prima di capire dove era il problema ho perso un sacco di tempo a reinstallare tutto, inutilmente. Ho quindi pensato che avrei potuto scrivere una semplice guida su come abilitare il bluetooth con Ubuntu Feisty.

Nella guida mi baserò sulle cose da fare se si ha un adattatore bluetooth USB, ma il procedimento è analogo anche per un eventuale funzionalità bluetooth inclusa in un portatile.

Installare il bluetooth

Se vogliamo avere tutto quello che ci serve per usare il bluetooth basta installare alcuni programmi, ovvero da terminale:

sudo apt-get install bluez-utils bluez-pin bluez-gnome gnome-bluetooth nautilus-sendto

Ora che abbiamo tutto il necessario, ultimiamo una faccenda. Andiamo su Sistema > Preferenze > Sessioni ed aggiungiamone una nuova, e come comando inseriamo gnome-obex-server. Facciamo il log-out e rientriamo nel nostro account.

Adesso inseriamo la chiavetta bluetooth. Dovrebbe apparire questa icona sull’area di notifica:

Se invece viene scritto Dispositivo commutato nella modalità off, si dovrà seguire la seconda parte di questa guida, relativa alla risoluzione dei problemi.

Risoluzione dei problemi

Per gli sfortunati che come me si sono visti apparire questo messaggio:

La risoluzione è abbastanza semplice. Digitate nel terminale:

hcitool dev

Segnatevi il numero di dispositivo tenendo conto che le eventuali lettere sono maiuscole (nel mio caso il codice è 11:11:11:11:11:11).

Ora togliete la chiavetta e digitate nel terminale:

sudo gedit /var/lib/bluetooth/11:11:11:11:11:11/config

Ovviamente al posto del mio codice voi dovete mettere il vostro. Nella riga dove c’è scritto mode off dovete cambiare scrivendo mode on.

Infine scrivete nel terminale:

sudo /etc/init.d/bluetooth restart

Riconnettete la chiavetta e sarà tutto a posto. 😀

Salvare praticamente qualsiasi contenuto Audio/Video presente online

Nota bene (aggiornata il 22 febbraio 2013): questo articolo è stato scritto diversi anni fa e contiene informazioni non aggiornate. Vi consiglio pertanto di leggere il mio nuovo articolo in merito al salvataggio dei video trovati online.

Se siete interessati a scaricare i video dal portare Rai.tv (o Rai Replay) ho scritto una guida apposita. Allo stesso modo se desiderate salvare i programmi da Video Mediaset potete leggere il tutorial dedicato. Lo stesso dicasi per salvare i video da La7.tv, leggete qui come fare.

Quante volte siete stati su un sito web e avete trovato un bel video che avreste voluto salvare per riguardarlo sul telefonino o magari farlo vedere agli amici? Tante scommetto.

Ebbene, sappiate che al di là di poter salvare un video da Youtube (sono capaci anche i bambini di 3 anni) si può salvare praticamente ogni file audio o video su Internet a parte in alcuni casi in cui è molto difficile. 😀

Per prima cosa vi dovete procurare questa estensione per Firefox ed installarla. Dopodiché modificate le sue opzioni come segue: Nella prima scheda abilitate tutte le caselle di spunta, nella seconda le prime tre, nella terza tutte, e nella quarta la seconda.

Ora potete andare su un sito web che contiene il video o l’audio. Io per la prova ho scelto il sito dei video di Mediaset.

Scelto il video, lo avviamo (non è strettamente necessario, ma in alcuni casi aiuta). Ora, ci spostiamo in un punto della pagina in cui sia possibile fare click con il tasto destro, e dopo aver cliccato con il destro scegliamo UnPlug.

Comparirà una schermata in cui troveremo vari link (molti sono inutili) e noi dovremo cercare quello che ci interessa, nel mio caso si trattava del link di uno stream:

Ora, se si tratta di un file semplice, possiamo cliccarci sopra con il tasto destro e scegliere Salva destinazione con nome.

Invece, se si tratta di uno stream, possiamo aprirlo con un riproduttore per guardarlo a pieno schermo. Per salvarlo è un po’ più complicato.

Ora è venuto il momento di scaricarlo. Si può fare in molti modi e con molti programmi (ad esempio Mplayer) ma voglio insegnarvi il modo più semplice.

Andate su questo sito ed inserite il collegamento dello stream trovato con UnPlug. Dopodiché scegliete il formato di uscita e le opzioni. Premete il tasto Convert ed aspettate di scaricare il file già convertito. 😉

Guida base al terminale

Ho cercato un po’ in giro per la rete e devo dire che non si trovano delle belle guide che spiegano cos’è e come si usa il terminale. Nessun problema: ci penso io. 🙂

Cos’è

Per prima cosa in Ubuntu potete andare su Applicazioni > Accessori > Terminale; invece in ambiente Kde potete aprire Konsole. In realtà, un terminale è qualunque programma abbiate aperto che vi presenti qualcosa del genere:

utente@computer:~$

Anzi, più precisamente si tratta di un programma (a volte detto emulatore di terminale) che vi permette di avere in una finestra il computer senza interfaccia grafica, ovvero di interagire direttamente con esso attraverso i comandi.

Analizziamo la scrittura che vi appare all’inizio. utente rappresenta il nome dell’utente che state utilizzando in questo momento, computer rappresenta il nome unico con cui il computer viene visto in rete. La tilde (~) vi dice che siete nella vostra home directory (cioè /home/utente/) e il simbolo del dollaro vi dice che siete un utente normale (e non con i privilegi di amministratore).

Perché usarlo?

In realtà, le moderne distribuzioni Linux (soprattutto le più semplici come Ubuntu) forniscono una buona interfaccia grafica che permette di evitare praticamente quasi tutte le manovre da terminale. Infatti si può fare quasi tutto con un interfaccia grafica.

Tuttavia, in rete si trovano spesso (a volte anche qui sul blog) dei comandi da impartire da terminale. Se li si sa interpretare si possono anche sostituire con azioni effettuate dall’interfaccia grafica, ma è molto più comodo copiarli ed eseguirli, inoltre è più rapido.

Come si usa

Per usare il terminale in genere basta inserire un comando, gli eventuali argomenti (ad esempio il file su cui operare) e le eventuali opzioni. La stragrande maggioranza dei comandi corrispondono al nome di un programma che si può avviare anche da interfaccia grafica, ad esempio:

utente@computer:~$ firefox

Premendo Invio si apre Firefox, ma bisogna ricordarsi di non chiudere la finestra del terminale, altrimenti anche il programma avviato si chiuderà.

Usando il terminale bisogna ricordarsi alcune cose:

  • Il terminale fa distinzione tra le maiuscole e le minuscole
  • Si può completare la scrittura di un comando premendo il tasto Tab dopo averne digitato alcune lettere
  • Per alcuni comandi è necessario operare con i privilegi di amministratore, anteponendo sudo al comando da eseguire. Se si esegue sudo bash o sudo -s si trasforma il terminale in un terminale root (ovvero amministratore). Esempio:
    utente@computer:~$ sudo -s
    root@computer:~#

    Notate il cambiamento della stringa del terminale. Tutti i prossimi comandi che verranno eseguiti saranno con i privilegi di amministratore. Se si usa il comando exit si ritorna al terminale (o console o shell) normale.

Questi sono alcuni comandi principali:

ls, mostra il contenuto della cartella dove si trova, o di una eventuale cartella specificata.

cp, copia un file in una cartella. Eesempio:

cp file.txt cartella

mv, come cp, solo che sposta il file. Si può anche usare per rinominare il file. Esempio:

mv file.txt nuovonome.txt

mkdir, crea una cartella.

cd, si sposta in un’altra cartella.

rm, cancella un file semplice. rm -r cancella una cartella ed il suo contenuto. Da notare che -r è un’opzione; i comandi hanno opzioni proprie, che sono diverse da quelle di altri comandi. Da usare con cautela.

locate, cerca ogni file che contiene una certa stringa nel nome o nel percorso. Può generare un output molto lungo.

cat, mostra il contenuto di un file di testo.

man, mostra la guida alle opzioni ed all’uso di un comando, il che è utilissimo. Esempio:

man firefox

Quando si usa il terminale si può anche “passare” il risultato di un comando ad un altro comando. Ciò può essere utile in alcuni casi e si fa con il tratto verticale |. Qui farò un esempio con i comandi grep e less, la stringa del terminale è abbreviata ad $:

$ cat elenco-numeri-telefono.txt | grep Andrea

Qui immaginiamo di avere un file di testo in cui ogni riga contiene un nome, un cognome ed un numero di telefono. Con il comando cat si mostra il suo contenuto, ma prima che ciò avvenga il comando grep filtra l’output mantenendo solo le righe in cui compare la parola Andrea.

$ cat elenco-numeri-telefono.txt | less

Questo comando invece mostra per intero l’output del comando cat ma in una sorta di “finestra” che si può scorrere con le frecce su e giù. Per uscire basta premere q sulla tastiera (questo vale anche per altri comandi che si comportano in modo simile).

Con questo, ho illustrato i concetti base per poter capire ed usare il terminale. Se avete dei dubbi potete sempre lasciarmi un commento. 😉

Prepararsi bene al rilascio di Ubuntu Feisty Fawn

Domani finalmente verrà rilasciata Ubuntu 7.04, o per gli amici Feisty Fawn! 😀

È presumibile quindi che i server saranno intasati di richieste e il download tradizionale diventerà terribilmente lento. Per questo motivo vi spiego come scaricare abbastanza velocemente ed aiutare anche gli altri a fare altrettanto.

Prima di tutto ricordatevi che domani dovrete andare a questo indirizzo: http://releases.ubuntu.com/feisty/

Dopodiché non dovrete cliccare sui titoli in blu, ma andare in fondo alla pagina e cercare qualcosa come ubuntu-7.04-desktop-i386.iso.torrent (per la versione x86) e scaricare quello. Si tratta di un file BitTorrent.

Lo dovrete usare con un client BitTorrent. Se utilizzate Ubuntu ce l’avrete già installato, altrimenti potete usare ad esempio Azureus.

Probabilmente qualcuno si chiederà perché dovrebbe usare BitTorrent. Semplice, perché permette di scaricare dei pezzettini di file da molte fonti diverse, e mentre lo si scarica se ne condivide una parte con gli altri. In questo modo tutti scaricano in maniera più veloce.

Grazie a questo sistema, ogni nodo contribuisce inevitabilmente alla diffusione del file. Maggiore è l’ampiezza di banda in uscita su quel nodo, maggiori sono le probabilità che il file venga diffuso verso altri nodi. Questo metodo ha anche il pregio di ridurre l’impatto della cosiddetta “leech resistance” (in italiano “resistenza della sanguisuga”), condizione che si manifesta nel momento in cui sulla rete sono presenti molti utenti che desiderano scaricare file più velocemente possibile, per poi sconnettersi appena terminato, senza consentire agli altri il prelievo.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera

Come ultimo consiglio vi suggerisco di scaricare il live CD nel primo pomeriggio, perché c’è molta gente e con BitTorrent questo è un vantaggio! 😉