Installare Linux dentro a Windows

Ovvero, a tutti quelli che hanno paura di provare Linux, con tutto ciò che comporta come ad esempio partizionare il disco: non avete più scuse! 😛

In questa guida spiegherò infatti come creare una macchina virtuale ed installare Linux dentro ad un file in Windows. Di solito non mi piace scrivere di questo sistema, ma spero che possa essere un incentivo a far provare Linux a coloro che sono ancora restii.

Prima di tutto cos’è una macchina virtuale: si tratta di un software che simula un computer per farci girare dentro un sistema ospite. Insomma un computer virtuale dentro ad uno reale.

Il software di cui andrò a parlare è VirtualBox, i cui binari sono disponibili gratuitamente per uso personale. Dalla pagina di download scaricate l’installatore per Windows. Una volta installato e riavviato il computer, aprite il programma dal menù Start.

Dalla barra in alto cliccate su New e seguite le semplici istruzioni per creare una macchina virtuale. Se digitate il nome di Ubuntu, dovrebbe individuare automaticamente il tipo di sistema operativo. Vi basta solo indicare se è a 64-bit o no. Quando dovrete creare un hard disk virtuale selezionate l’opzione dinamica, in modo che il file sia grande solo quanto necessario. Per il resto, potete restare con i valori predefiniti per gli altri parametri.

Finito questo processo, avete a disposizione la macchina virtuale:

schermata1.png

Ora dovete procurarvi una immagine iso di Ubuntu e aggiungerla come disco DVD nelle impostazioni della macchina virtuale.

Avviate la macchina virtuale e aspettate che compaia il menù di Ubuntu. Premete F2 e scegliete l’Italiano. A questo punto cliccate su Avvia o installa Ubuntu e aspettate che si sia caricato il Desktop. Ora potete provare i programmi del Live Cd. Ricordatevi che potete mettere anche la visualizzazione a schermo intero. 😉

schermata5.png

Dopo aver guardato un po’ in giro, potete cliccare sull’icona di installazione sul desktop e seguire le semplici istruzioni a schermo. Quando vi chiede come volete partizionare il disco ditegli di formattare l’intero disco. Dato che stiamo lavorando in una macchina virtuale, verrà formattato quello virtuale, non il vostro vero hard disk.

schermata6.png

Aspettate che sia tutto concluso e poi scegliete di riavviare. Quando vi propone di rimuovere il disco di installazione, usate il menu di Virtualbox per rimuovere l’immagine ISO del DVD.

Ora fate il login e godetevi il vostro sistema operativo! 😀

 

Il telefonino libero

openmoko.png

Oramai il mondo dei computer può contare su un po’ di libertà dataci dal fatto di poter usare i sistemi operativi liberi, primo fra tutti Linux. Ma fino ad ora non era mai esistito un telefono cellulare che utilizzasse solo software libero.

Ora la situazione sta cambiando con il progetto OpenMoko. Si tratta di un sistema operativo libero per cellulari, che verrà montato per la prima volta sul telefono Neo1973, che vedete nell’immagine. 😀 Per adesso il telefono è disponibile per gli sviluppatori che potranno suggerire dei miglioramenti. La versione per sviluppatori (senza fotocamera e wireless) si può ordinare al costo di 350 $ (circa € 260) più le spese di spedizione.

A settembre 2007 la versione definitiva verrà messa in vendita online, e in versione branded (marchiata) con alcune compagnie telefoniche nei negozi; presumibilmente negli USA. Qui sotto potete vedere un’intervista ad un rappresentante di FIC (l’azienda che produrrà il Neo1973) e del progetto OpenMoko:

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Inoltre, vi consiglio di vedere una galleria di foto della versione per sviluppatori del telefono. 🙂

Maggiori informazioni:

Estrarre una fotografia dallo sfondo: ora è facile grazie al SIOX!

Quello che si fa più spesso nella grafica digitale è estrarre le immagini dal loro sfondo per poi comporle. Tale operazione può richiedere molta attenzione e tempo, inoltre è spesso molto impegnativa. Per imparare ad estrarre bene le foto ci vuole parecchio tempo, ve lo dico per esperienza. 😛

La situazione sta cambiando grazie ad una tecnologia chiamata SIOX, che è già implementata nella sua forma più semplice in Gimp 2.3.15.

Se non avete installato la versione di sviluppo di Gimp, qui trovate un comodo pacchetto per Ubuntu Edgy. 🙂 Ci sono anche le istruzioni per averlo nel menù di Gnome. Vi ricordo che il pacchetto si installa parallelamente alla versione stabile di Gimp senza interferirci.

Vediamo ora un esempio pratico. Per la prova ho scelto questa foto di un magnifico gattino su Flickr. Dopo averla aperta con Gimp, scegliamo lo strumento di selezione del primo piano e delimitiamo un area che contenga ciò che ci interessa:

Prima selezione
Prima selezione

A questo punto usiamo il pennello nero per selezionare una buona parte di ciò che rappresenta il primo piano che vogliamo mantenere:

Marcatura del primo piano
Marcatura del primo piano

Una volta finito, premiamo Invio e ci troviamo di fronte alla selezione (un po’ approssimativa):

Risultato
Risultato

Possiamo usare la maschera veloce per rifinire la selezione e sfumarla:

Maschera veloce sfumata
Maschera veloce sfumata

Possiamo quindi usare l’immagine ritagliata come preferiamo, anche solo per metterci un ombra:

Immagine finale ritagliata
Immagine finale ritagliata

Che cucciolosità! 😀

Come risolvere i piccoli problemi dopo l’installazione di Beryl

Quando ho installato Beryl ho dovuto mettere il driver Nvidia per avere l’accelerazione 3D (Devo dire che è fantastica anche per fare una partitina a Open Arena…).
Tuttavia, da allora ho avuto sempre dei problemi con la frequenza di aggiornamento del monitor (Io la volevo a 70Hz e partiva sempre a 85Hz).

Tenuto conto anche che dall’applet di Gnome per impostare la risoluzione le frequenze di aggiornamento sono tutte sballate. All’inizio ho cercato su internet e pensavo di dover riconfigurare il server X. Siccome per fare ciò avevo bisogno di varie informazioni sul mio monitor e la scheda video (informazioni che non ho) ho cercato una strada alternativa.

Ho visto che si può usare come aiuto Applicazioni > Strumenti di sistema > NVIDIA X Server Settings, tuttavia da utente normale ciò va rifatto ogni volta e da utente root ti rovina la configurazione di Beryl (fa sparire i bordi delle finestre).

Mi sono anche accorto però che prima di applicare una modifica ti fa vedere l’anteprima, e io ho trovato il parametro da modificare nel file di configurazione del server X.

Quindi ho dato da terminale:

sudo gedit /etc/X11/xorg.conf

Ho cercato la seguente riga (potrebbe essere un po’ diversa):

Option "metamodes" "1024x768 +0+0; 800x600 +0+0; 640x480 +0+0"

E l’ho modificata aggiungendoci una nuova modalità con la risoluzione e la frequenza di aggiornamento desiderata (nel mio caso 70Hz):

 Option "metamodes" "1024x768_70 +0+0; 1024x768 +0+0; 800x600 +0+0; 640x480 +0+0"

L’opzione va aggiunta prima delle altre.

Infine, per vedere la modifica, sono uscito dal mio account e dalla schermata di Log In ho premuto Ctrl+Alt+Backspace per riavviare il server grafico:

Combinazione da premere
Combinazione da premere

Finalmente lo schermo è impostato sulla frequenza giusta! 😀

Con l’anteprima delle modifiche che viene fornita dal pannello Nvidia potrete eventualmente capire come modificare anche altri parametri, ma mi raccomando: procedete con cautela! 😉

Adesso uso Rhythmbox

Tempo fa non lo avrei mai pensato, considerando anche che ho usato Rhythmbox come esempio di applicazione “semplicistica” nel mio post KDE vs GNOME. Eppure dopo aver provato Banshee (del quale ero rimasto piacevolmente stupito all’inizio) e essermi stufato di ricevere continuamente errore tentando di ascoltare i miei CD di Nek ho deciso di ricominciare ad usare Rhythmbox.

Ed ora sono soddisfatto avendo anche abilitato i plugin per la copertina dell’album (anche quello speciale per AWN), quello di Last.fm e quello dei testi delle canzoni.

Quindi… be’ chiedo scusa a GNOME!

Ecco uno screenshot di Rhythmbox in azione con i plugin della copertina dell’album visibili (sia sulla finestra che sul dock). Da notare anche il scintillante gestore di finestre Beryl. 😉

rhythmbox.png

È arrivato il 2007

Eccoci qui, un altro anno è passato, un anno di pensieri, emozioni, paure, riflessioni, momenti per ognuno di noi è volto al termine e ci dobbiamo preparare ad affrontarne uno nuovo.

Per il blog quest’anno si è concluso benissimo, visto che fino al 31 dicembre ha contato 2510 click; un bel numero se si considera che è online da poco.

Per me… be’, è stato un anno complicato ma comunque mi ha dato delle soddisfazioni.

Crediti foto

Kde vs Gnome

Premettendo che questo post non è inteso come una battaglia agguerrita tra i due Desktop Environment e che quello che scrivo è una opinione assolutamente personale, posso iniziare.

Volevo farvi notare la grande differenza tra i due ambienti più famosi per Linux: secondo me è molto meglio Kde (E dire che io uso Gnome)…

Il motivo di questa mia affermazione è semplice: avete visto che funzionalità ha Kde? Molto più della sua controparte Gnome (perché di solito c’è…). Solo per fare un esempio, prendiamo Ubuntu e Kubuntu. La prima viene equipaggiata con Rhytmbox, la seconda con Amarok; e se si confrontano, le differenze si notano eccome. Eppure sono la stessa distribuzione con ambienti diversi.

Ma ci sono anche cose più banali, eppure importanti. Per prima cosa, se provate ad installare un tema su Gnome, dopo dovrete fare i salti mortali per rimuoverlo, io infatti tutti i temi che ho messo li ho tenuti, anche se non li uso, in Kde basta un click e si può togliere un tema.

Questo perché il progetto Gnome porta all’esasperazione il concetto di semplificazione delle funzioni. Pensate che, mentre in Ubuntu 5.10 potevo impostare varie opzioni dello screensaver, nella versione 6.06 posso solo dire dopo quanto tempo deve partire! È assurdo!

In definitiva, anche se Gnome è una manna per i computer vecchiotti come il mio, poi l’utente con un minimo di esigenze si trova a dover installarsi altri programmi per sopperire alle funzioni mancanti, magari creati per Kde.

Ovviamente se avete commenti potete inserirli qui. 😉

Gestione dello spam in Gmail

Ho deciso di scrivere questo post solo per dirvi che sono positivamente stupito dal filtro antispam di Gmail, che, come ho già detto è gratuito e funziona perfettamente. Nella schermata (cliccate per ingrandire) potete vedere la cartella dello spam che si riempie quasi senza che io me ne accorga, e che comunque viene svuotata dei file più vecchi di un mese automaticamente.

In questo modo il problema dello spam è azzerato. 😀

Linux per la scuola

Non so come ho fatto a dimentarmene, ma non vi ho segnalato un sito molto importante.

Non importa, recupero adesso: il sito in questione tratta dell’uso di Linux e del software libero nella scuola (cosa che aumenterebbe di gran lunga l’alfabetizzazione informatica di studenti e insegnanti, ma stranamente non è ancora stata diffusa).

Quindi, se siete curiosi andate su http://scuola.linux.it/. 😉

Indirizzo Gmail

In realtà, non avevo ancora indicato il mio indirizzo e-mail, ma ora che l’ho appena cambiato è una buona occasione. Ora sono passato a Gmail e il mio indirizzo è andrea.lazzarotto@gmail.com.

I vantaggi di avere Gmail sono molti, eccone alcuni:

  1. Spazio enorme, attualmente ogni utente ha 2787 megabyte di spazio per le proprie e-mail ed aumenta in continuazione
  2. Ricerca integrata, si possono effettuare ricerche dentro alle proprie e-mail usando Google
  3. Antispam e antivirus gratuiti, certo dovreste usare Linux e quindi l’antivirus non servirebbe a molto, però queste funzioni sono gratuite 😉
  4. Poca pubblicità limitata ad una barra laterale e sempre attinente al contenuto dell’e-mail che state leggendo
  5. Accesso POP gratuito per tutti i client di posta
  6. Molte estensioni per Firefox non ufficiali dedicate a Gmail

Al riguardo voglio farvi notare le seguenti:

  1. WebmailCompose per collegare i link agli indirizzi e-mail con l’interfaccia web di Gmail
  2. Gmail Space per usare lo spazio della casella come archivio di file
  3. Gmail Notifier per essere avvertiti quando arriva posta

Essendo il progetto in fase di Beta, se si vuole iscriversi bisogna o crearsi un account con un cellulare (solo negli USA e qualche altro stato) oppure farsi invitare da chi ha già un account. Se volete un invito io ne ho qualcuno, basta che mi scriviate.

A breve inserirò nel blog una pagina dedicata ai contatti, in modo che non si debba andare a cercare questo post ogni volta.