Capire come funziona l’università (piccolissima guida di sopravvivenza)

Cercherò di tenere questo articolo breve, ma prima spendo due righe per spiegare come mai ci tengo particolarmente a scriverlo. Sono uno studente del primo anno di informatica a Venezia e ho già avuto modo di parlare di quanto i sistemi di orientamento universitari lascino a desiderare. Essendo fresco di superiori so bene di che parlo, e ricordo quali sono le vere, semplici e pure domande degli aspiranti studenti: so anche che sembrano insormontabili prima, mentre dopo pensi «tutto qua?» e infatti le risposte spesso sono semplici, solo che a nessuno viene in mente di fornirle.

Detto ciò, tutto quello che segue è sperimentato per esperienza diretta ed eventualmente possiamo parlarne nei commenti. Si tratta di una serie di tip corti ma efficaci introdotti da un titoletto e rivolti direttamente ad un potenziale lettore. All’inizio parlo un attimo di qualche suggerimento per scegliere, poi si va dritti al “come funziona”. Via!

Le necessità pratiche

Se hai avuto la rapida impressione che nessuno ne parli hai colto esattamente il punto. Il senso pratico è il tabù principe di tutti coloro che parlano di università: non solo le cosiddette “guide” per aiutare nella scelta, ma anche amici e conoscenti con cui in un modo o nell’altro se ne parla. Be’ tu lascia stare tutta questa gente che crea un falso senso di marionetta dove sei solo un granello di polvere e il mondo ruota tutto intorno ad una università. Le necessità pratiche esistono, per quanto te lo possano negare.

A volte il luogo conta, e può anche avere più peso scegliere un’università vicina a casa che lo stesso tipo di studi dall’altro capo del mondo solo perché fondata più anticamente. Invece guarda un po’ tu potresti anche avere dei motivi per fare il pendolare invece che trasferirti, o altre ragioni per preferire un posto all’altro. Fidati, in qualsiasi luogo tu viva ti faranno credere che per studiare bene devi andare distante, come se tutti i professori nell’università vicina fossero dei pecoroni raccomandati.

In sintesi tieni a mente che tempi, luoghi, costi di trasporto/alloggio e fattori personali influiscono eccome sulla scelta. Ciò vale per tutti, anche se nessuno te lo viene a dire e si crea un falso alone mistico che ti fa sentire spaesato. Perciò se vuoi studiare qualcosa scegli liberamente il posto dove farlo e valuta anche le tue esigenze: ascolta i consigli ma non farti soggiogare.

Studi per soldi?

Questo vale un po’ persino per le superiori, ma all’università è ancora peggio. A volte l’unica cosa che sembra interessare a studenti e genitori che li supportano è il tasso occupazionale dei laureati nel tal settore. Visto quello, la scelta è fatta. Ferma un attimo: non ti interessano anche contenuti e competenze acquisiti alla fine del corso di studi? Ricorda che ti laurei in ciò che (presumibilmente e sperabilmente) sarà poi il tuo lavoro di una vita. Saresti davvero disposto a laurearti in psicologia dei castori se si rivelasse il mestiere più redditizio nel prossimo futuro?

Forse è una mia opinione, ma io no. Non studierei tre o cinque anni una materia orribile secondo i miei gusti solo perché promette un po’ più di lavoro: mi tocca precisarlo sempre ogni volta che dico «studio informatica», visto che tutti si complimentano per la scelta “conveniente”. La cosa più conveniente è studiare ciò che promette seguendo però le tue passioni, perché una persona che lavora con passione è già un passo avanti rispetto agli svogliati. Pensaci.

Iscrizione, lezioni ed esami

Una cosa che mi ha dato particolarmente fastidio all’inizio è stata la sensazione di dovermi iscrivere e iniziare senza sapere praticamente nulla di ciò a cui andavo incontro. Nessuno “di dovere” spiega come funziona effettivamente lo studio all’università, l’unica banalità risaputa è che esistono gli esami e devi organizzarti lo studio da solo perché non ti controllano. Ciò è vero, ma alla fine dei conti, come si svolge l’anno?

Per capire abbastanza bene, puoi cercare sul sito web della tua università il calendario accademico (parolona per dire “periodi in cui si fanno le cose”) e alla fine vedrai che generalmente l’anno è diviso in quattro, secondo il seguente schema. Il disegno è ovviamente semplificato, però spero che renda l’idea.

Basterebbe mezz’ora spesa in Inkscape per triplicare la chiarezza di qualsiasi sito web universitario

Come puoi vedere devi stare tranquillo: i primi mesi sono solo lezioni e non dovrai fare esami. Inoltre le iscrizioni in genere (però meglio verificare) si possono fare fino a ottobre-novembre senza sovrattassa, perciò puoi scegliere con calma e seguire le prime lezioni anche senza essere iscritto, così da renderti conto di come si svolge il tutto.

A riguardo degli orari invece, cerca sulla pagina del tuo corso di laurea le lezioni del primo semestre dell’anno in corso. Certo, ogni anno (anzi ogni semestre) cambiano giorni e orari, però alla fine ti puoi rendere conto all’incirca dei corsi da seguire e il monte ore complessivo. Ovviamente i dati sono scritti nei modi più assurdi possibile, e quasi mai accompagnati da grafica. Un esempio? «Programmazione — il lunedì e giovedì dalle 10:30 alle 12:00», e così per tutte le ore. Vai tu a capire come è fatto l’orario! Per fortuna ho già consigliato un articolo che spiega come usare Google Calendar per crearsi un bell’orario. Alla fine puoi stampare esportando la tabella in PDF, e otterrai qualcosa di simile:

La tabella oraria parziale del mio primo semestre

È chiaro che poi vanno contate anche alcune ore di laboratorio o tutorato (lezioni con uno studente più vecchio) e le ore di viaggio per treno/bus/altro. Nessuno ne terrà conto tranne te, per cui non sorprenderti se proveranno a programmarti lezioni in orari assurdi. Nella maggior parte dei casi per fortuna riuscirai a discuterne umanamente con il docente o il tutor.

Un piccolo glossario

Con l’università diventa divertentissimo catalogare tutti i termini nuovi che si usano, non tanto perché siano particolarmente necessari, ma semplicemente perché “fa stile” (inutile negarlo, dai!). Ecco una piccola tabella comparativa tra il linguaggio scolastico e quello universitario:

La parola del mondo universitario… Corrisponde alla parola del mondo scolastico… Note
Ateneo Scuola Ateneo è semplicemente un sinonimo di università.
Facoltà Tipo di scuola Può essere considerata qualcosa di analogo a “liceo scientifico”, “istituto tecnico industriale”, ecc…
Corso di laurea Specializzazione È come se si parlasse di specializzazioni, ad esempio per un istituto tecnico sarebbero tipo “informatica”, “meccanica”, ecc…
Corsi / insegnamenti Materie La parola “corso” in effetti fa un po’ confusione con il corso di laurea, è un problema risaputo ma nulla di grave.

Ovviamente date le differenze intrinseche tra scuola e università è solo un riferimento comodo per cominciare a parlare la nuova “lingua”.

Il piano di studi

Altra cosa fantastica dell’università è che ti chiedono di compilare il piano di studi circa dopo due-tre mesi dall’iscrizione, quando cioè sei nuovo e nessuno ti ha spiegato come funziona la faccenda. In sostanza si tratta del tuo percorso per cumulare i 180 crediti della laurea (alla fine è come coi punti della benzina, se mi perdoni il paragone stupido, raccogli punti facendo gli esami). Siccome alcuni esami sono a scelta ti viene chiesto di compilare il piano di studi.

Certo, appena entrato non potrai farlo con coscienza, ma non ti crucciare. Fallo a istinto, un po’ come ti viene e aiutandoti magari scegliendo un percorso già “preimpostato”: il piano si può modificare più avanti, se serve, ma almeno intanto hai fatto la compilazione obbligatoria.

Cercare informazioni e tenersi aggiornati

Questa è l’arma a doppio taglio: di per sé l’informazione è garantita in quanto ogni studente ottiene un indirizzo email (oppure due o più, se uno è dell’ateneo e l’altro del dipartimento, ecc…) nel quale la maggior parte dei docenti invia tutte le news utili e la segreteria invia quelle più inutili.

L’altra faccia della medaglia è che per certe cose dovrai tenere d’occhio 4-5 siti diversi dei corsi e dei docenti per eventuali novità. In questo caso o diventi scemo, oppure sfrutti gli RSS. Se ci sono bene, sennò te li puoi costruire con Dapper, Feed43 e Yahoo! Pipes. È una buona occasione per imparare.

Il computer

Di’ la verità, quanto ci pensi ogni volta che ti viene in mente l’università? Wifi, computer in aula, internet a manetta, evvai! In effetti anche io pensavo così, poi è bastato poco per rendersi conto che serve molto meno di quello che pensi. Io adoro il computer, eppure il portatile non l’ho mai portato. Se succederà, sarà per cose utili.

È vero, ci sono alcuni studenti che invece di seguire le lezioni passano giornate intere in aula studio col portatile (difficilmente studiano sempre) oppure direttamente in aula a giocare a qualche MMORPG. Nella realtà il computer all’università non ti serve. Pensaci, hai a disposizione quasi a ogni ora i laboratori nei quali puoi accedere con il tuo account personale per studiare, navigare, provare i programmi (se studi informatica ad esempio). Inoltre se stai su Facebook a lezione è come stare a casa, allora a questo punto risparmiati il treno direttamente.

Per concludere: una buona lettura

Copertina dell’ebook gratuito di Apogeo

Potrei andare avanti e dire tante piccolezze, ma alla fine ti garantisco che tutta la faccenda è meno problematica di quanto possa sembrare: credi davvero che qualcuno sappia in dettaglio tutte le dinamiche burocratiche? O che tutti abbiano mai visto il rettore, o ne conoscano anche solo il nome?

In realtà alle volte basta solo andare un po’ “allo sbaraglio” e in poco tempo tutto comincia a girare, e senza accorgertene hai già finito un semestre e inizi il secondo. L’anno vola molto più che alle superiori. Per altri approfondimenti potresti trovare interessante leggere un libro disponibile gratuitamente sul sito di Apogeo. Si intitola Università: cose da sapere, cose da fare.

Non sono del tutto d’accordo con alcune cose scritte, in particolare ci sono secondo me troppe visioni pessimistiche, a tratti grottesche. Tuttavia dà comunque degli ottimi spunti e molte informazioni utili che vale la pena di leggere. I miei piccoli consigli finiscono qui: buona fortuna!

143 pensieri riguardo “Capire come funziona l’università (piccolissima guida di sopravvivenza)

  1. davvero un bel post da studente al secondo anno di Scienze della Formazione posso dire che la cosa che spiazza sono proprio l’assenza di obbligo di frequenza e i pochi appello disponibili per materia 🙂

  2. Ho da dire la mia sulla cosa… anche se in realtà concordo in linea generale su tutto il post. La realtà dei fatti è che nessuno ti prepara per ciò che stai per affrontare, e ti ritrovi sbattuto in questa marea di cose nuove che, almeno per me, è stata controproducente.
    Tra l’altro, si dovrebbe battere molto sul concetto di sessione d’esame; è abbastanza difficile dopo aver fatto quasi un compito ogni due settimane dover fare tutto ogni tre/sei mesi :/

  3. Hai ragione, entrare nel merito dello studio a blocchi richiede un attimo di attenzione. 🙂 Fortunatamente qui aiuta scegliere un’università “sensata” per ciò che si è studiato prima, in modo da fare i primi esami con uno sforzo relativamente piccolo.

  4. Caspita, il piano di studi dopo tre mesi! Io lo feci praticamente all’inizio del terzo anno, quando gia’ si avevano un po’ piu’ chiare le idee (anche perchè i corsi del biennio erano praticamente fissi).
    Comunque hai ragione, basta andare all’inizio un po’ allo sbaraglio e le cose diventano piu’ chiare in poco tempo, ma e’ anche vero che ci vorrebbe davvero poco a fornire queste informazioni all’inizio in maniera chiara.
    Altro punto su cui concordo: la logistica conta! Non fatevi incantare dai nomi e i blasoni. Nella mia citta’ avevo molte scelte, la piu’ rinomata mi era logisticamente meno comoda e non l’ho scelta, preferendo quella vicino a casa (cavolo avevo l’universita’ a 10min di macchina e non la sfrutto?). Tutti a dire che era un errore, poi negli anni ho parlato con molti amici iscritti a questa rinomata universita’ e tutti a lamentarsi che le lezioni con 500 persone non si riescono a seguire, che i prof non ti ca***o, che la mattina devi arrivare alle 4 per un posto ecc. Problemi che alla mia non ho avuto e la qualita’ dei corsi e degli insegnanti spesso era decisamente migliore. Quindi credo che tu abbia ragione Andrea, scegliete la facolta’ che vi piace, e poi trovare l’universita’ piu’ comoda per le vostre esigenze.
    Per il discorso della convenienza, e’ un argomento difficile: se convenienza e cio’ che ci piace coincidono il problema non si pone, se divergono totalmente il dubbio c’e’: studio 5 anni per una laurea che con buona probabilita’ non usero’ o prendo una laurea “conveniente” sapendo che studiero’ 5 anni qualcosa che non mi piace e lavorero’ i prossimi 30 nello stesso settore? Entrambe le posizioni non mi sembrano molto buone. La prima rischia di essere una perdita di tempo, con la seconda si rischia di non arrivare alla laurea (gia’ l’universita’ e’ dura, se poi neanche ti piace le probabilita’ di finirla sono ben poche). Forse la cosa migliore e’ trovare soluzioni ibride, che non distano troppo da cio’ che ci piace ma che comunque ci permettono di avere maggiori possibilita’ nel mondo del lavoro. Capisco che sei al primo anno, ma l’obiettivo della laurea non e’ solo il proprio accrescimento culturale (che ti assicuro non e’ di poco conto ed e’ cio’ che piu’ ti dara’ soddisfazione anche a distanza di anni), ma purtoppo prima o poi la pagnotta a casa va portata. Vabbe’ la faccio breve, volevo solo dire che la scelta del corso di laurea e’ la parte piu’ difficile e importante perche’ ti segna il percorso universitario e il resto della tua vita lavorativa (e quindi anche personale).

    1. avevo l’universita’ a 10min di macchina e non la sfrutto?

      Beato te, io la più vicina ce l’ho a un’ora. 😛

  5. Sono abbastanza d’accordo con tutto, ma vorrei, col tuo permesso, mettere qualche puntino sulle i. 🙂

    Innanzitutto leggendo le tue conclusioni posso dire ‘te l’avevo detto’. 😀 Nell’altro articolo eri molto critico e pessimista, e in molti avevamo provato a tranquillizzarti con una frase del tipo “tutta la faccenda è meno problematica di quanto possa sembrare”.

    In secondo luogo, vorrei farti notare che quasi nessuno si preoccupa di pubblicare qualcosa come questo post per un semplice motivo: sono quasi tutte cose soggettive quelle che riporti. Una persona diversa nella stessa università e nello stesso corso avrà quasi certamente avuto problemi diversi, e ciò che per te non è stato un problema potrebbe esserlo stato per lui/lei. Figuriamoci poi quanto diversa può essere l’esperienza in un’altra università e/o facoltà. Io ho un’esperienza quinquennale (appena conclusasi), e posso fare alcuni esempi.
    1) Le necessità pratiche contano fino ad un certo punto. Se studi quello che ti piace in un ambiente stimolante sarai disposto a fare un’ora e mezzo di treno tutti i giorni. Molto più importante il fattore economico: io sarei andato per tutti e 5 gli anni all’estero (anzichè per uno solo) se me lo fossi potuto permettere. Poi anche gli amici contano: per anni ho preso il fatidico “treno prima”, quello delle 07:10, , pur non avendo lezione così presto, solo per poter vedere alcuni amici e prendere il treno con loro, nonostante ciò mi costasse un’ora di sonno.
    2) Ovviamente il calendario didattico/accademico può variare molto. Alcuni corsi di laurea sono organizzati per quadrimestri, trimestri e così via, e le sessioni d’esame possono essere anche in periodi del tutto diversi. Comunque sono d’accordo col fatto che queste info sono spesso poco chiare o nascoste, e diventa difficile trovarle persino per chi è già iscritto da anni.
    3) Se quello è davvero il tuo calendario, sei lo studente più fortunato che conosca. 3 mesi di vacanza non sono mai più esistiti per me dopo il liceo. Mi è quasi sempre toccato dare esami intorno al 20 di Luglio e magari uno i primi giorni di settembre. Considerando almeno 15gg per preparare un esame, le vacanze diventavano davvero ridotte! Questo è un esempio di ciò che per me è stata una grossa scocciatura, mentre per te sembra tutto rosa e fiori. :p
    4) Non ho dovuto sapere cosa fosse un piano di studi fino al terzo anno. Questa, che io sappia, è una cosa diffusa: i primi due anni di solito sono standard, al terzo puoi iniziare a specializzarti nell’area che più ti interessa.

    Per il resto, il dover reperire informazioni su 10 siti diversi ha sempre dato fastidio anche a me: ogni prof. in pratica decide dove pubblicherà le news, se sulla sua pagina, sul sito del dipartimento, sulla bacheca elettronica dell’università, ecc… Invece il glossario a me è sempre sembrato appropriato: si tratta dei termini corretti in italiano. Non vedo perchè dovremmo tutti chiamare _scuola_ un _ateneo_ solo per non lasciare spaesati gli studenti delle superiori… Allo stesso modo non mi sembra di vitale importanza spiegare ad un ragazzo in cerca di orientamento cosa sia un “CFU”: avrà tempo per scoprirlo da solo.

    Comunque, grazie per aver condiviso la tua esperienza, forse se fossimo in più a farlo ci sarebbe meno confusione. 😉

  6. “te l’avevo detto”: ok l’accetto. 😉
    Forse non l’ho scritto in modo esplicito, ma mi pare ovvio che il fattore economico sia una necessità assolutamente pratica. 😛 Sono d’accordo che da ogni parte le cose cambino un po’, però avere un’idea un po’ generale farebbe molto comodo. Pensa che lo schemino diviso in quello che io chiamo “4+1” me l’ha disegnato su carta per la prima volta un amico che studia a Padova, mentre io vado a Mestre… però è stato molto chiarificatore lo stesso. 😉
    Non ci siamo capiti bene sul glossario: non dico di chiamarla “scuola” (anzi quando scappa ai miei compagni li correggo anche) ma i termini corretti in italiano comunque uno li deve un attimo assimilare e alcuni (non tutti) sono veramente ostentati. La parola “università” è perfettamente in italiano, eppure sembra faccia tanto “più stile” dire “ateneo”. Personalmente è una parola che non uso mai: non serve. 😛
    Sui CFU ok… però allora non dovresti neanche nominarli proprio in orientamento, invece quando chiedi informazioni ti parlano quasi solo di crediti: classico caso di dis-orientamento. 😀
    Grazie a te, è una soddisfazione scrivere articoli e avere persone che commentano aggiungendo cose interessanti alla discussione.

  7. vorrei solo una piccola spiegazione..se mi iscrivo alla facoltà di lettere,corso di laurea in archeologia e storia delle arti,alla fine sarò laureata in lettere,giusto?con indirizzo(specializzazione)in archeologia e storia delle arti,ma la laurea sempre di lettere sarà?vero? :/

    1. Il nome della laurea dipende dal corso di laurea e non dalla facoltà. Ti faccio un esempio: io studio informatica alla facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali; quindi sarò laureato in informatica (non laureato in scienze matematiche). Nel tuo caso, saresti laureata in archeologia e storia delle arti. Intanto auguri di buona scelta. 😉

  8. io mi devo iscrivere, mi immatricolo quest’anno.. aiutoo!!!!
    bell’articoletto comunque, molto utile!

    forse sbagliando, io su ogni sito dell’università che guardo cerco le materie..e spesso non le trovo!!!mmm..alcune volte le trovo nei piani di studi, altre volte non ci sono!

    ad esempio per quanto riguarda lettere, non capisco i vari curricula, antico, moderno e contemporaneo (mi pare)..uno che si laurea in lettere non dovrebbe essere preparato in ognuna delle tre?

    poi le materie mi pare che spesso varino da università a università.. in una studi grammatica e lingua greca e latina..in un’altra pare di no..è possibile??

    1. Non ci trovo nulla di strano nei curricula, anzi, all’università fai in modo pieno ciò che alle superiori puoi fare in modo parziale: scegliere cosa ti interessa studiare! 😉 Ogni università gestisce i corsi di laurea in autonomia, per cui può succedere che gli insegnamenti non coincidano al 100%.

  9. Interessante, ma mi è rimasto un dubbio. So che a Padova, laurea in Storia,
    esempio, tra le attività caratterizzanti è presente Storia antica e medievale, la quale si divide:
    L-ANT/02 Storia greca
    L-ANT/03 Storia romana
    M-STO/01 Storia medievale
    CFU quindi (min 18 max 27) sono in relazione al singolo esame oppure ai 3 esami messi insieme?
    In conclusione se le attività caratterizzanti sono in totale 4, a me basta un esame per ognuna di queste 4 o devo affrontare tutti gli esami di ognuna, per arrivare al totale minimo finale di 60 CFU?

    1. La mia risposta onesta dev’essere “non lo so”… 😉 Però ti dirò, già gli esami da 12 crediti sono considerati “grossetti”, e quelli da 15 sono gli esami “grossi”. Credere che ci sia un esame da 27 crediti mi risulta impossibile! Saranno 3 esami da 9 con molta probabilità. Per domande specifiche a quel corso di laurea penso ti convenga contattare la facoltà appropriata.

  10. Finalmente ho iniziato a capirci qualcosa di più!!! Sono iscritta da nemmeno due settimane e stavo già andando nel pallone! Davvero, grazie per questa spiegazione!

  11. Uao! Molto utile. Comunque i siti sono abbastanza dettagliati, e credo che i prof siano disponibili ad aiutarti in caso di dubbi. Certo, però, un po’ di chiarezza non guasta mai.
    Grazie!

  12. Grazie sul serio! 😉 io sono nuova ho iniziato da poco ed ero “nel pallone”….ora ho le idee più chiare, visto che in segreteria non fanno altro che ripetermi di andare a consultare il sito e il sito è più confusionario che mai!

    veronica

  13. grazie mille! molto utile…avrei una domanda: il piano di studi per il primo anno…è obbligatorio seguire quello proposto dalla facoltà… o posso farmelo da sola…o meglio scegliere i corsi che preferisco tra tutti quelli presenti?

    1. Dipende da quanti corsi a scelta ha il tuo corso di laurea. Per esempio il mio ne ha due per tutta la triennale. È anche possibile farsene approvare uno personalizzato ma per regolamento ogni CDL ha dei parametri da rispettare (es. tot % di corsi a carattere matematico, ecc…) e quindi se il tuo piano è fatto “a istinto” non verrà accettato. È più semplice prenderne uno tra quelli precompilati ed eventualmente fare qualche piccola modifica. 🙂

  14. scusate ma.. nella sessione di esame si devono “dare” gli esami di tutte le materie fatte fino a quel momento? grazie

    1. Di solito svolgi quelli dei corsi che hai seguito (ovviamente non di quelli che hai già superato). Poi certo nulla ti vieta, se sei preparata, di farne anche in più. Oppure in meno, cosa che è però deleteria perché poi ti porti dietro roba da recuperare. 🙂

  15. Grazie mille!!! Davvero molto utile…io sono ancora all’ultimo anno del liceo e ti devo dare proprio ragione : all’orientamento nessuno è stato in grado di spiegare come realmente funzionasse l’università!! Invece leggendo il tuo articolo già ho capito qualcosina in più e mi sento meno spaventata!!! 😛 😀

  16. Buon giorno :)… sono una matricola, iscritta al dipartimento di scienze chimiche. Devo dire che ho scelto questo indirizzo con molta convinzione ma mi sono trovata davvero male ( per il cambiamento, l’allotanamento da casa e soprattutto per la pessima organizzazione e la poca chiarezza che ho riscontrato!) ….. Infatti, Ho capito tutto ciò che hai scritto con il tempo! Detto ciò, non ho ancora la situazione molto chiara e mi sto trovando a dover sostenere gli esami a gennaio, ma ho davvero cominciato ad adattarmi da poco.. e mi domando se è meglio affrontarli tutti accontentandomi dei voti (per questo semestre) o meglio rimandare qualche materia???? .. cioè contano più i voti o i crediti?? E se io superassi glo esami con il minimo, questo mi porterà qualche svantaggio nel futuro?? … Ho bisogno di un consiglio =P e grazie mille in anticipo…

  17. e mi domando se è meglio affrontarli tutti accontentandomi dei voti (per questo semestre) o meglio rimandare qualche materia?

    Be’ non è che se fai gli esami poi devi per forza accettare il voto, puoi farli e poi decidere una volta saputo l’esito se rifarli oppure no. In ogni caso fidati, rimandare “di proposito” è sempre dannoso. Certo, può succedere che un esame va maluccio e allora lo rifai, ma programmarsi già di fare le cose in ritardo ti porta a far diventare la laurea triennale… una quinquennale magari. 😀 Non so se mi spiego, comunque non conviene mai rimandare prima a meno che non sia indispensabile. Fai e poi decidi.
    Idem per l’accettazione dei voti “a strascico”: se un esito non ti soddisfa e sai che potevi fare meglio non dovresti accontentarti, non ha senso.

    E se io superassi gli esami con il minimo, questo mi porterà qualche svantaggio nel futuro?

    Se tieni una media bassa il tuo voto di laurea ne subirà le conseguenze. È sostanzialmente impossibile per esempio prendere 110 con una media minore di 26-27… poi dipende anche dai vari criteri con cui lo calcolano nella tua università. 😉

  18. Sto finendo l’ ultimo anno di scuola superiore e mi diplomerò come perito chimico a perugia.
    Sarei molto interessato, una volta intrapreso il cammino universitario, ad effettuare un periodo di studi all’ estero, volevo sapere se cio’ mi sarà possibile, se dipende dagli atenei ed avere informazioni su cosa sia l’ erasmus..
    Grazie 1000: articolo molto utile ed istruttivo:)!!

  19. Sì ti sarà possibile, a quanto pare le ultime notizie ci confermano che l’Erasmus non è stato abolito come all’inizio si pensava. Comunque in sostanza è una cosa del tipo: passi un semestre (o due in casi rari) in una università europea convenzionata con la tua e gli esami che fai lì ti vengono riconosciuti quando ritorni. Perciò puoi andare all’estero per continuare nel frattempo a progredire con la tua carriera accademica.
    Naturalmente in alcune università ciò è più difficile perché in certi corsi di laurea c’è una graduatoria lunga come l’anno della fame e i posti sono limitati, mentre in altri corsi è una cosa meno gettonata. Ad esempio da me ad Informatica a Venezia, c’erano (mi pare) 22 posti e abbiamo fatto domanda in 5, ciascuno per un posto diverso, perciò abbiamo ottenuto tutti la possibilità di andare. 🙂
    Se ti interessa leggere altro sull’Erasmus, segui il mio nuovo blog Lazza.dk. 😉

  20. Salve. Sono iscritto ad un corso di laurea triennale in ambito scientifico e, durante la maturità (provengo da un liceo scientifico), il leggere questa guida mi ha dato il coraggio necessario per poi, ad ottobre, compiere senza problemi la transizione necessaria. Adesso, rispetto ad un anno fa, posso dormire almeno 8 ore al giorno e andare regolarmente in palestra, e la mia salute psicofisica ne risente positivamente (il primo “parziale” è andato in modo soddisfacente, nonostante un fortissimo disturbo emotivo da primo esame universitario, mentre al liceo, quando ero stanco, i compiti in classe sono ogni tanto andati male). Dal punto di vista logistico non ho problemi perché l’ateneo è a 20 minuti di autobus da casa.

    Premettendo che da me i professori fanno di tutto per farci decidere a capire che nella nostra facoltà lo studiare a memoria non porti da nessuna parte, pur non essendo personalmente gravato da OFA, il che è da me un bene immenso, ho purtroppo constatato (sin dalle medie, ma ancor di più ora) che in Matematica ho tempi tutti miei (abbastanza diversi da quelli degli altri) per padroneggiare in modo sufficiente (cioè con nessuna cosa imparata a memoria) i concetti (soprattutto le serie numeriche, che ora mi spiazzano totalmente e che non ho mai visto al liceo, nonostante avessi un docente abilissimo). Essendo la prima sessione d’esami vicina, mi sto chiedendo se, nonostante abbia studiato prima partecipando a tutte le lezioni e poi sul libro tutti i programmi, sia il caso di provare a dare insieme agli altri (sui quali non ho problemi) anche questo esame di Analisi, oppure sia il caso di rimandarlo alla sessione estiva.

    Non parlo assolutamente di smettere di studiare la materia, si tratta solo di rifletterci nel tempo e un po’ di più (concetto provato sulla pelle al liceo in filosofia, che ugualmente capivo ma con tempi miei, o che imparavo subito ma a memoria e male) per provare a fare miei tutti gli strumenti (le meraviglie del calcolo differenziale) che ora non riesco a usare o a capire, soprattutto per quanto riguarda le dimostrazioni, che voglio aver capito e non ripetere a pappagallo in modo da fare un esame da persona veramente matura.

    Così facendo rischio di mettermi nei guai oppure faccio bene? Mi conviene sfidare a tutti i costi la fortuna per ottenere 18 oppure posso aspettare per avere un voto migliore, sapendo in anticipo che al primo tentativo potrebbe andare decisamente male perché mi troverei a fare qualcosa senza averne veramente capito il senso?

    Grazie mille a chiunque.

    1. Be’ diciamo che la mia idea è più o meno quella che ho detto a Nevin qualche commento sopra. Comunque ovviamente ognuno deve decidere secondo il proprio feeling. Se proprio non hai tempo per studiare anche analisi forse ti conviene rimandarlo, ma se invece è solo “paura” di non far bene, provare alla fine non costa nulla. Pensaci un po’ e decidi. 🙂

  21. Sì, ho letto la risposta a Nevin. A questo proposito, mi scuso per l’iterazione della domanda.

    Volevo però ribadire che l’esame di Analisi 1, in particolare quello da sostenere il primo anno presso le varie Ingegnerie oltre che Informatica, è un esame MOLTO delicato: in particolare, il riuscire a superarlo decentemente (ovvero senza aiutini di diverso tipo o botte di fortuna, ma solo attraverso una profonda comprensione dell’argomento che poi sarà fondamentale per studiare le altre materie) dipende da 2 fattori, in ordine di importanza: le basi personali ed eventuali doti matematiche. Il secondo conta di meno del primo, ma ha comunque la sua rilevanza, perché se a lezione non si riesce a capire tutto quello che dice il prof difficilmente si arriva al momento dell’esame senza grossi dubbi, come nel mio caso. Questo a patto di essere onesti con se stessi, conoscendo i propri limiti insieme ai propri pregi e soprattutto di voler essere in grado di affrontare una realtà che non sempre è facile.

    Basta che uno dei due fattori venga meno che purtroppo, come succede spesso, si rischia di non superarlo nella prima sessione anche avendo studiato con regolarità e dedizione sin dall’inizio del corso. Per questo motivo, preferirei spenderci più tempo, anche perché, come ho già detto, il calcolo differenziale serve.

    Grazie mille per la risposta. Nonostante tutto, è comunque vero che alla fine provarci non costa nulla.

  22. Sì lo so, ho fatto anch’io Analisi I+II al primo anno. Tuttavia è anche “chiaro” che l’attenzione e la comprensione a lezione non bastano, è necessario anche un certo ammontare di studio individuale. Quando seguivo il secondo modulo a un certo punto ho smesso di capire… dopo aver studiato per conto mio mi è stato tutto molto più chiaro. 🙂

  23. Ciao a tutti 🙂 io mi sono diplomata a luglio ma mio padre mi ha “imposto” di pagarmi l’università da sola e quindi, per il momento, sto cercando un lavoro. A settembre vorrei iscrivermi a Lingue, Letterature e Culture Moderne a Padova. Però mi piacerebbe parlare con qualcuno che la frequenta e che può aiutarmi 🙂 Qui c’è qualcuno che può aiutarmi ??

  24. ho una domanda… sono al 4° anno di liceo e penso di andare studiare alla facoltà di giurisprudenza , nella facoltà ho notato che nel primo semestre bisognerà portare ben 3 esami , ma come si fa a preparare tre esami da oltr 600 pagine in 3 mesi?

    1. Il “ben” è relativo. In un semestre dovresti fare 30 crediti se vuoi andare regolare, e nella mia università si traduce in 4 o 5 esami. Dipende dal numero di crediti di ciascun esame. 🙂 Poi tieni conto che di solito un esame non comprende tutto il testo del libro dalla prima all’ultima pagina, ma anche questo dipende dai singoli corsi.

  25. grazie per la risposta… posso fare un’altra domanda? le lezioni quanto durano più o meno , cioè quanto tempo avrò per studiare a casa per un esame senza andare a lezione? quindi quanti giorni passano tra la fine delle lezioni e l’inizio degli esami? per prendere voti alti in 2-3 esami che si fanno consecutivamente come bisogna fare oltre che studiare studiare e studiare? comunque ho sentito parlare di gente che fa 1 esame alla volta ed è al passo coi corsi come fa?

  26. Ti conviene guardare il calendario accademico e vedere. C’è la “regola del pollice” che un CFU corrisponde a 25 ore di lavoro, incluse le lezioni e il tuo studio individuale. In Italia esiste una cosa molto sciocca chiamata “quarto d’ora accademico” per cui le ore per cui tu devi fare lezione (e aggiungerei per cui i docenti vengono pagati 😛 ) durano… 45 minuti. Quindi se per un corso un certo giorno hai due ore di lezione, si traduce in 1:30. Ora sono in Danimarca e ti posso garantire che quando dicono 4 ore di lezione sono esattamente 240 minuti, tolti magari 5-10 minuti di pause. 😉

    I giorni di tempo che passano tra la fine delle lezioni e gli appelli dipende ovviamente da come organizzano nella tua università. Comunque generalmente se ti senti “tranquillo” con la materia inizi a studiare 3-4 settimane prima (tipo nel mio caso, studiando informatica e avendo fatto l’ITIS informatico), ma a livello teorico si dovrebbe studiare in maniera costante, perché trovarsi all’ultimo è un errore che fanno in molti. 🙂

    Intendi un esame a sessione? Boh forse studiano lingue orientali… ho sentito che l’esame di Giapponese vale 27 crediti, ma forse è solo una leggenda. 😉

    PS: riguardo alla domanda delle date ravvicinate… ricordo al secondo semestre del primo anno quando ho fatto 5 esami in una settimana (uno per giorno). È stata un po’ un fatica ma si fa se studi con un po’ di anticipo come ti dicevo sopra. E ovviamente a prescindere la laurea che fai ti deve piacere, non c’è storia che tenga.

  27. grazie per la risposta…. dato che studio al 4° anno di liceo credo di fare giurisprudenza che mi attira molto… anche se ovviamente non so se mi piacerà … spero di sì però …
    vorrei prendere dei voti molto alti e per questo studierò tanto… comunque ho letto sul sito dell’uni che all’università le lezioni si terranno 3 giorni alla settimana (da lunedì al mercoledì)quindi avrò giovedì venerdì sabato e domenica liberi per studiare… buono no? o secondo te è meglio avere le lezioni 5-6 giorni a settimana? i tempi però diventano più ristretti

  28. Be’ nulla ti vieta di leggere qualcosa adesso, no? 🙂 Voglio dire, se la materia ti attira vuol dire che sviluppa il tuo interesse… io alle medie leggevo qualche rivista di informatica (quindi prima di fare l’ITIS) e provavo a combinare qualcosa con HTML e Javascript e alle superiori mi capitava di voler approfondire spesso cose viste (o meno viste) solo per il fatto che sembravano interessanti. 😛

    Per esempio, potresti leggere qualche libro del settore in biblioteca, oppure guardare le pagine dove pubblicano le slide o altre informazioni. Con tutte le università italiane che ci sono penso ti sarà facile trovare materiale online. 😉 Quel che intendo dire è: se qualcosa ti ispira non tenerti l’ispirazione dentro, quando hai del tempo libero dai un’occhiata. È chiaro che alcune cose ti sembreranno incomprensibili, perché magari richiedono di aver studiato altri argomenti, ma almeno vedi un po’.

    Riguardo all’orario non mi sembra particolarmente strano avere 3-4 giorni liberi, anzi ti conviene, a mio avviso.

  29. ciao, ho appena letto il tuo magnifico post è mi è stato di infinito aiuto. Ti vorrei chiedere però un info. vorrei iscrivermi ad ingegneria, però gli insegnamenti a cui vorrei iscrivermi sono molti, circa 8/9, per te quale sarebbe la media di corsi a cui partecipare? e il massimo di corsi consigliabile da frequentare?

    1. Più o meno dovresti fare 30 crediti a semestre per essere regolare, indipendentemente dal numero di corsi. Chiaro che se sono corsi da 9 crediti ne bastano 3, ma se sono corsi da 4-5 crediti allora ne dovrai fare di più (e richiederanno ciascuno meno lavoro).

  30. ciao molto utile il articolo tuttavia ti vorrei mettere alla luce i mie problemi.
    mi sono iscritto ad economia e legislazione d’azienda alla parthenape quasi al termine massimo per l’iscrizione (dicembre)per cui mi sono perso in pratica tutta la prima sessione di esami .ora mi trovo molto in diffcolta perchè alcuni esami avevano (per lo meno era preferibile) bisogno di alcune basi ,per cui non so proprio dove sbattere la testa, oltretutto tutti i miei amici si sono iscritti alla federico II per cui allla parthenope sono solo e non riesco a socializzare, mi risulta molto difficile in questo contesto (per cui ne derivano un marea di problemi , se ho difficolta a capire qualcosa che sia della parte tecnica o dello studio a chi chiedo? ).altro mio problema grave è il non capire come svolgere lo studio universitario ossia : mi conviene seguire ? quando prendo appunti dopo me li devo studiare il pomeriggio stesso? si puo studiare dalle dispense ?le prove intercorso sono necessarie e come funzionano tecnicamente ? se vanno male ?gli altri studiano in gruppo ? conviene?
    grazi mille ma sto veramente nel pallone

    1. Per quanto riguarda l’aver cominciato in ritardo, nella peggiore delle ipotesi ti dovrai rifare i corsi del primo semestre l’anno prossimo, ma se ne hai in questo semestre li hai seguiti dall’inizio per cui non dovresti avere troppi problemi. Non scoraggiarti! 😉 Agli altri ragazzi puoi sempre parlarci per una marea di motivi. Una buona strategia è attaccare bottone con chi si siede sempre più o meno vicino a te oppure chi ha il viso che ti ricordi di più. Non credere che tutti conoscano tutti. 😛
      Poi non vuol dire… io e alcuni altri siamo diventati molto amici di una nostra compagna dopo mesi che non avevamo mai avuto occasione di conversare. Tutto può succedere. 😉 Per chiedere chiarimenti basta alzare la mano in aula: non è un reato, anzi. Ti posso dire che la mia media è decisamente alta e sono quello che in Italia chiede chiarimenti più spesso: non significa essere scarsi, ma aver voglia di capire. 🙂

      Per il resto cercherò di darti risposte quanto più oggettive possibile:

      • Conviene seguire? — Sì, sempre. C’è gente che trova tutte le scuse possibili e immaginabili, ma la risposta è sempre sì.
      • Studiare subito gli appunti? — Dipende se è un corso che trovi particolarmente tosto o “nuovo”. Io in Italia non l’ho praticamente mai fatto in due anni e mezzo, delegando lo studio all’ultimo mese. Qui in Danimarca cerco di tenermi più in regola, ma è anche vero che hanno un sistema diverso. Fai come ti risulta più comodo per comprendere le lezioni.
      • Studiare dalle dispense? — Se intendi evitare di comprare il libro, forse si può fare se ti accontenti di prendere al massimo 18, ma neanche sempre. Se intendi evitare di prendere appunti io lo considererei un rischio… per i corsi in cui non si riesce ad annotare sufficientemente durante le lezioni, riguardo le slide a casa e le riassumo. Leggerle più e più volte senza riassumerle è una perdita di tempo inimmaginabile (molto di più della manciata di ore che ci metti a riassumerle tutte).
      • Prove intercorso? — Non so cosa risponderti perché dipende da ciascuna università, se non addirittura da ciascun corso di laurea.
      • Studio di gruppo? — Dipende sempre da te. Io non mi ci sono mai trovato perché considero molto più semplice seguire i miei obiettivi e la mia organizzazione, seppure abbia un ottimo rapporto con i miei colleghi a Venezia. Però so che alcuni di loro lo fanno e si trovano bene. Dipende da come “funziona” il tuo metodo di apprendimento.

      Comunque è normale trovarsi spaesati all’inizio ma forza e coraggio. 😀

  31. hey grazie 1000 della generisità tua!!!!!, volevo chiedere altre cose,se puoi……
    come organizzarsi a preparsi 2 esami o magari tre (le studio entrambi nell’ultimo mese ? )(credo sia impossibile 3 ? ) nella stessa sessione d’esami?
    poi ho visto che un professore ritiene corsista solo chi fa le prove intercorso ,fin qui va bene ma potrebbe mettermi un voto più basso non essendo corsista ?
    mi psieghi meglio questo punto : “riguardo le slide a casa e le riassumo” dove le prendo le slide e come le riassumo ?

    ecco dei virgolettati presi dal sito del prof
    “Utilizzare le slides come fonte principale per studiare e’ l’anticamera della bocciatura. Il materiale didattico può al massimo servire come supporto per la ripetizione e la messa a punto.”

    “Durante il corso si tengono alcune prove di autovalutazione finalizzate alla stima in itinere della preparazione.”

  32. Ti ripeto, io solitamente ne ho quattro o cinque. E li faccio sempre tutti al primo appello (forse ho fatto un’eccezione o due in tutto il mio stare all’università). Quindi non è impossibile, ma come ti dicevo se sono argomenti nuovi devi studiarli con regolarità, senza aspettare di trovarti all’ultimo. 🙂 In caso contrario puoi stare un po’ più rilassato e rimandare (ma non troppo) il ripassone. Ma dipende anche da come sei fatto tu, io quando ho le scadenze vicine mi do da fare di più, altri vanno in crisi e si prendono tanto in anticipo (che non è una brutta cosa!).
    Non dovrebbe essere un fattore di differenza il fatto di non essere corsista ma può darsi che ti trovi l’insegnante particolarmente schizzinoso… comunque falli i compitini, è vantaggioso e ti aiuta a tenere il ritmo.
    Per le slide… be’ dipende. Adesso che sono al DTU abbiamo un’unica area web dove possiamo tenere traccia del materiale di tutti i corsi, a Ca’ Foscari ogni insegnante ha la sua pagina dove carica i PDF. Per il riassunto non ho capito la domanda… Le riassumo con carta e penna, no? 😉
    Concordo sullo studiare solo le slide, se le studi perfettissimamente “forse” passi l’esame. Se studi sul libro come dovresti allora anche se non sai tutto tutto è probabile che passi l’esame. Fanno eccezione solo alcuni corsi “di poco conto” oppure quelli dove il prof scrive slide che sono più piene di testo di un dizionario. Ma il libro meglio leggerlo in ogni caso.

  33. per gli slide solitamente sono schematizzati per cui come fai a riassumerli ?e poi devi essere molto bravo credo a studiare dagli slide . mica poi puoi parlare come un robot tutto schematizzato 🙂
    quindi ti è capitato di studiare-ripassare l’ultimo mese 4-5 esami?beh sei molto bravo 🙂
    anche io sono il tepo che magari qualche settimana prima studio tutto il giorno che ci posso fare piu tempo ho piu non faccio nulla ,che cosa brutta 😉

  34. Non direi “solitamente”. Numerosi studi hanno dimostrato che la maggior parte (circa l’80-90%) delle presentazioni sono fatte pietosamente, e scatenano come effetto la cosiddetta death by Powerpoint. Come ti ho già detto non si studia solo dalle slide, ma è opportuno leggerle e riassumerle per capire che “impronta” dà il docente, rispetto a quello che fa il libro (per esempio, quali sono gli argomenti più approfonditi). Se sono già “tanto” riassunte (miracolosamente direi) semplicemente copio alcune frasi, ma solitamente c’è sempre qualcosa da togliere e comunque studiando sui miei fogli risparmio un sacco di tempo rispetto a dover scorrere una media di 400 diapositive che solitamente si fanno per un corso in un semestre. Quando vedi che molte diapositive sono disegni o contengono elementi inutili come i numeri di pagina cogli subito il vantaggio di riassumerle. 😉
    Sì quello è il mio metodo standard quando sono a Ca’ Foscari. Qui in Danimarca ora è un po’ diverso, non è come in Italia e hai tante consegne da fare durante l’anno. Sicuramente aiuta il fatto di dover rifare semplicemente cose già viste alle superiori (perché la laurea in informatica, per quanto interessante sia e mi piace un sacco, è sostanzialmente fare ciò che si fa all’ITIS ma più nel dettaglio).

  35. Ciao, ho letto il tuo articolo e vorrei farti una domanda, cosa cambia tra laurea magistrale a ciclo unico e il metodo classico (triennale + magistrale) ? e quali sono i pro e contro ?
    grazie in anticipo.

    1. La laurea a ciclo unico è quella che dura 5 anni e ottieni una laurea magistrale alla fine, senza “fermarti” e ottenere una triennale. Se la tua intenzione è comunque ottenere una laurea magistrale, non credo ti cambi molto. Più che altro, penso che al giorno d’oggi le lauree a ciclo unico siano veramente poche, se escludiamo le “classiche” come medicina e architettura.

  36. beh mi stai rendendo la vita universitaria più leggera,!!!!.riguardo il problema amicizie che piano piano (molto) sto cercando di fare è che purtroppo non è facile trovare amici nella tua situazione,chi gli manca solo qeull’esame chi è un morto che vive e segue perchè non sa che fare a casa ..insomma sempre situazioni diverse ,e quindi è difficile instaurare un rapport prolungato o affettivo !!!!!
    riesco a capire che sei un tipo studioso ,(ovviamente siamo tutti diversi)tu come gestisci uno studi di esame,cioè lo segui ,prendi appunti,studi anche dagli slide (li riassumi) non sempre studi il giorno stesso,e poi l’ultimo mese cosa fai ? studi 5 ore al giorno ? leggi 2 volte e poi sottolinei e poi ripeti a voce alta ?insomma qualche consiglio proprio per la tecnica di studio?
    grazie

  37. Posso soddisfare tranquillamente la tua curiosità, più o meno un’idea te la sei già fatta… diciamo che durante l’anno non studio quasi mai, al limite leggo un po’ qualche slide nei ritagli di tempo. Questo per funzionare richiede che tu 1. segua attentamente tutte le lezioni, pure se sono facoltative ci vai lo stesso 2. riesca a capire abbastanza la spiegazione del prof o magari sono cose che avevi già letto/visto per conto tuo prima. Altrimenti se il punto 2 non è vero “studicchio” durante l’anno per non perdere il filo. Ma di solito preferisco giusto cercare qualcosa su internet che parli di quel particolare “pezzo” di argomento che non capisco, e magari mi salvo il link (si può usare Delicious, o Evernote che è ancora meglio per questo tipo di cosa).

    Durante l’ultimo mese solitamente vado in una stanza dove sono da solo, e mi porto solo il portatile, i libri e solitamente tanta cioccolata, che per addolcire non fa male. 😛 Il tempo varia, tenendo conto che solitamente una buona parte del tempo è spesa a riassumere slide e studiare i PDF degli esami vecchi, posso fare tranquillamente 5-6 ore al giorno, in cui ci inserisci tutte le “pausette 30 secondi” per sgranocchiare qualcosa e le “pausette 10 minuti” per girare online, che può spaziare da andare su Facebook a rileggersi una roba per vedere se Wikipedia la spiega in modo diverso dal libro… Probabilmente a conti fatti più di 4-4.5 ore effettive non sono. 😀 Anche lo spezzare tra prima e dopo pranzo aiuta.

    Per quanto riguarda l’aspetto pratico, cerco di leggere una sola volta perché non avrei tempo di farne di più, considerando quanto “butto” per schemi, riassuntini, e modificare i PDF delle slide per correggere i typo e/o cancellare pagine inutili o altro… Detta così sembrano robe inutili ma a me servono perché se sto riassumendo una roba devo compiere l’atto pratico di scriverla e ciò mi fa leggere più lento. Per come sono fatto io, se leggo veloce colgo un po’ “meno” del contenuto. E poi ho un istinto direi quasi maniacale di scrivere gli appunti in modo ordinato, così da evitare brutte e belle copie. Anche questo fa parte del mio “perdere tempo utilmente”. Poi ovvio i punti critici delle dimostrazioni — o magari qualche algoritmo che devo memorizzare — li leggo due, tre, quattro, n+1 volte. 😉

    Caspitina che poema che ho scritto. 😯 Ad ogni modo dato che ciascuno ha un metodo di studio personale il mio consiglio è: prendi tutto ciò che ho appena detto come una curiosità così per sapere, ma non tentare di copiare l’approccio se non rispecchia il tuo metodo e approfondisci cosa va meglio per te. 🙂

  38. scusa per il ritardo della risposta….
    per cui te studi molto dagli slide (io faccio economia ,ora non ricordo cosa fai tu ,pero credo non basti per economia visto gli esercizi da imparara) e magari appunti e sei meno il tipo che magari evidenzia e sottilinea….
    più precisamente nel mio caso l’anno è diviso in due semestri,con prossimi blocchi esami : maggio giungo luglio agosto (ora calcolando che non so se si possa scegliere il giorno preciso in cui vorrei fare l’esame, fra un blocco [magari maggio in cui fare un esame]ed un altro [giugno in cui ne farei un altro di esame]magari ci possono essere 2 settimana e non 1 mese per preaprare un esame)come faccio a gestire magari tre o 4 esami da fare in questo periodo ? studio nello stesso giorno più di un libro ? (lo so magari me lo hai già detto però se sai dirmi altro meglio! )
    altra cosa ,che vuol dire “studiare i PDF degli esami vecchi” ?
    saluti e grazie

    1. Come ti ho già detto, non ho mai asserito di studiare solo le slide, ma bisogna guardare anche quelle prima/assieme al libro. Vero, non sottolineo i libri, non mi dà profitto, preferisco riassumere e schematizzare. In che senso come fai a gestirli? Studi, no? 😀 Se non vuoi prenderti all’ultimo momento, inizi a studiare prima, ed è una cosa furba. Per “studiare i PDF degli esami vecchi” intendo esattamente quello: vai sul sito del corso, ti scarichi gli esami degli anni precedenti (se li mettono), e te li guardi per capire come funziona la faccenda. Un esempio è qui. Per il resto mi pare di averti già detto tutto quello che so. 🙂

  39. Ciao! Premetto che sono al 4° anno di Ragioneria (ITC Istituto Tecnico Commerciale, o come si chiama ora, ITS Istituto Tecnico Statale) indirizzo Mercurio (Programmatore). Sono MOLTO indeciso sulla facoltà da scegliere: mi piacciono veramente tanto l’inglese, l’informatica, l’economia aziendale (soprattutto marketing) e l’economia politica, mentre invece sulla matematica e sul diritto ho dei dubbi (sulla prima perchè la prof ci facilita molto permettendoci l’uso di bigliettini, il secondo invece per la complessità e la vastità della materia).
    Ti ringrazio infinitamente per questo articolo, visto che hai sciolto un casino di dubbi! Ho speso un pomeriggio a leggere tutti i commenti, piuttosto che studiare italiano :/
    Comunque sia, io mi ero orientato sulla facoltà Economia e Marketing, che mi attraeva molto! Poi mi sono confrontato con il mio professore di economia, che stimo molto, chiedendogli cosa pensasse della mia idea. Lui mi disse che specializzarsi troppo non era un bene, e alla lunga magari mi tagliava fuori da ciò che ora mi potrebbe dare lavoro, mentre fra 5 anni no. Allora io ho pensato che un incrocio tra Marketing (e quindi economia aziendale) e Informatica (visto che ormai rappresenta un’elemento indispensabile per la società) sarebbe stato l’ideale..
    -Qui ora sorge il mio dubbio: avresti qualche consiglio sulla facoltà?
    -Quanto contano le indicazioni di siti come questo sulla scelta della città? http://www.universando.com/blog/classifica-universita-facolta-economia-censis-20122013/

    Grazie per aver letto, e se ti sembra troppo specifica come richiesta lascia perdere 😉

    1. In realtà ogni domanda è specifica ma cerco di dirti la mia personale opinione in merito. Poi soppesa e valuta tu. 😉 Il consiglio del tuo insegnante sinceramente non lo capisco. A parte che non colgo “dove” una laurea che tratta sia economia che marketing sia troppo specializzata, mi sembra che il suo consiglio sia quello di lasciar stare quello che ti interessa perché “forse un giorno” altre cose possono dare opportunità, e a mio modesto parere io non sono d’accordo.
      Non ho consigli sulla facoltà primo perché non conosco quell’ambito, secondo perché vale sempre il fatto che per andare bene all’università è “quasi necessario” scegliere qualcosa che ti piace sul serio. Per quanto riguarda la classifica di quel sito è sicuramente interessante ma credo che non sia vincolante… Cioè alla fine se ti torna più comoda una perché sceglierne un’altra solo perché ha qualche punto in più? 🙂 Poi bisogna anche vedere se un’università è “troppo affollata”, come sono i trasporti, tante cose che la classifica per forza di cose non include.

  40. Al mio insegnante io parlavo di Economia e Marketing, e non di specializzazione in Marketing, bensì quasi esclusivamente Marketing. Questo è un passaggio che ho saltato e forse cambia il punto di vista della situazione, scusami! Errore mio 🙂

    Sull’affollamento della facoltà ci pensavo anch’io, visto che il mio prof di informatica mi consigliava di sceglierne una poco affollata, in modo che i prof arrivano a soffermarsi anche più sui singoli e riconoscono meglio le facce, ricordando se fai interventi e cose simili..

    Grazie mille 🙂

  41. scusa per come ho scritto ,meglio rileggere la prossima volta 🙂 . ad ogni modo Mi riferisco alla gestione dell’ultimo mese prima del blocco esame o dei vari blocchi esami che purtroppo sono molto vicini per cui mi risulta diffcile studiare 2 o 3 esami nell’ultimo mese dato la vicinza degli appelli .in pratica consigli di studiare un giorno un esame e l’altro giorno un’altro esame dividere il giorno a metà o cosa(3 esami è ancora più difficle dividerli)?

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